Quando si scioglie un Comune per infiltrazioni mafiose, quando si scoprono corruzione e malaffare, quando un Ministro annuncia le sue dimissioni e quando parallelamente il suo \”diretto\” capo le ritiene una \”giusta scelta\” (dopo avergli esso stesso dato quell\’incarico), non è da considerarsi una vittoria ma più una sconfitta sociale, l\’ennesimo errore che serve solo a screditare un paese che ha già una situazione economica, politica e sociale non da invidiare. Certo, fare pulizia di corrotti e malavitosi da sempre l\’idea che il lavoro delle Forze dell\’Ordine e di chi indaga sia ben fatto, ma in questo nostro paese, in questa nostra Italia sono decenni e decenni che si combatte contro questi personaggi ma la storia è sempre la stessa, cambiano i Governi, a volte cambiano i politici ma la storia è sempre la stessa, la posizione di potere che gli viene data viene usata per altri scopi sempre ben diversi dal bene comune, scatta una molla nella mente di alcuni che li rende onnipotenti con diritti su ogni dunque. Forse bisognerebbe cominciare col far capire a queste persone che la vita di ogni giorno va\’ guadagnata col lavoro e sudore, ma soprattutto con onestà e rispetto per gli altri e che niente è dovuto, nemmeno quando si è a capo di un Governo o di un qualsiasi ministero. Mafioso non è solo chi spara, si uccide anche con la cravatta!
Lupi, oggi le dimissioni. Renzi: “Scelta saggia per sé, per Ncd e per il governo”
Il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture ha annunciato il suo passo indietro in diretta nello studio di Bruno Vespa. Dopo quattro giorni di silenzio è arrivato anche il commento del presidente del Consiglio. Ipotesi sostituto: dicastero ad interim al leader Pd o incarico per un sottosegretario (Lotti o Delrio)
Maurizio Lupi ha annunciato le dimissioni da ministro nello studio di “Porta a Porta” e ha spiegato la sua versione dei fatti per il coinvolgimento nell’inchiesta sulle tangenti per le Grandi Opere in diretta a Bruno Vespa. Solo oggi lo farà in Parlamento (ore 11 a Montecitorio). “Una scelta saggia per sé, per Ncd e per il governo”, ha commentato da Bruxelles il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Un tempismo perfetto dopo quattro giorni di silenzio del leader Pd: dall’arresto del superburocrate Ercole Incalza erano filtrati solo retroscena sui tentativi di pressioni per chiedere a Lupi di mollare. Ma niente di più. Non una parola, non un Tweet, non una dichiarazione. Solo fughe dai cronisti e driblate di microfoni per evitare la fatidica domanda sul collega di governo. “Non mi ha chiesto il presidente del Consiglio le dimissioni”, ha assicurato il ministro a Vespa. Se anche non gliel’ha chiesto pubblicamente, di sicuro in piazza c’è stato un congedo lampo.
Ncd digerisce a fatica la decisione e ora chiede al Pd di fare lo stesso con i suoi indagati eccellenti dentro il partito. Lo hanno fatto ieri Giovanardi e Formigoni, lo ha ribadito oggi Fabrizio Cicchitto. “Penso che Renzi si sia semplicemente sfilato”, ha detto il deputato a Repubblica. “Lui non è né garantista né giustizialista, tiene soltanto all’impatto mediatico. E Lupi era essenzialmente un problema mediatico, a differenza di altri le cui vicende sono lontane dai riflettori”. Secondo Cicchitto il silenzio del presidente del Consiglio e i suoi tentativi di liberarsi del ministro sarebbero stati sconvenienti: “Queste dimissioni sono il frutto di un linciaggio mediatico inaccettabile. E costituiscono un precedente pericolosissimo. Io sono contrario alle dimissioni dettate da un semplice avviso di garanzia, che in questo caso neppure c’è. Vogliamo ricordare che ci sono due o tre sottosegretari indagati che restano al loro posto? È paradossale l’atteggiamento critico nei confronti di Lupi di una parte del Pd, penso ad Orfini, e di Sel. In Campania i dem candidano De Luca. E Vendola è sotto processo. Non c’è niente di peggio del ‘due pesi e due misure\’”.
A poco meno di un mese da Expo 2015, resta così vuota la poltrona per le Infrastrutture e i Trasporti e le alternative sono poche: probabilmente il leader Pd prenderà il dicastero ad interim oppure affiderà l’incarico a uno dei sottosegretari (i nomi sono quelli di Graziano Delrio o Luca Lotti). Per bilanciare l’uscita di un ministro di peso del Nuovo centrodestra dall’esecutivo, Gaetano Quagliariello potrebbe invece ottenere il ministero per gli Affari regionali.
La relazione informativa di Lupi è prevista per le 11. La Lega Nord non sarà presente in Aula: “Non parteciperemo”, ha detto il capogruppo Massimiliano Fedriga, “perché è inaccettabile che abbia scelto una trasmissione televisiva e non l’aula parlamentare per annuncio delle sue dimissioni”. L’ultimo tentativo di Lupi per cercare una soluzione alternativa all’addio è andato in scena ieri pomeriggio a Palazzo Chigi dove ha incontrato Angelino Alfano e Matteo Renzi. Da Bruno Vespa, dopo aver annunciato l’intenzione di salire al Quirinale per rassegnare le dimissioni, ha assicurato che non è stato il presidente del Consiglio a chiedergli un passo indietro: “Renzi mi ha detto: ‘io non ti chiedo le dimissioni, non posso e non voglio chiedertelo, dico che è una decisione tua\’”. Lupi ha anche puntualizzato che non intende lasciare la politica, e già si parla per lui di un incarico da capogruppo di Ncd alla Camera: “Il mio gesto – ha detto – non vuol dire ritirarmi dalla politica”. E Alfano ha subito messo in chiaro che avrà il sostegno del suo partito: “Il suo gesto – ha detto – è la più alta testimonianza di distanza da logiche di potere. Lupi non si dimette da politico. Farà politica, se possibile, con più forza e determinazione. Insieme a noi”.