Oggi non è una domenica come tutte le altre e chissà se lo saranno più quelle a venire. Pino come consuetudine inviava il suo pensiero che veniva dal cuore per trasmetterlo a tutti coloro che lo seguivano. Oggi non è così, Pino è una persona Onesta e soprattutto coerente e non potrebbe mai parlarvi di Libertà, di Giustizia e di fiducia verso lo Stato quando proprio lo Stato, e chi lo rappresenta nella sua vicenda in questo momento, viene meno a questi principi che restano si, dei principi inalienabili di ogni società democratica ma che oggi non fanno parte del nostro paese. Vogliamo però pubblicare una lettera scritta a Pino da alcuni studenti Calabresi che vuole essere un inno alla speranza per Pino ma anche per tutti noi e voi messi insieme, un inno a non chiudere gli occhi ed a voltarsi dall\’altra parte, ma a lottare sempre per quei principi che Pino ci ha sempre \”educati\” a rispettare. Vogliamo pensare che anche lui stesso ritrovi quella forza necessaria a far si che non siano \”LORO\” a vincere, ma la democrazia. Pertanto caro Pino la Buona Domenica oggi siamo tutti noi a rivolgerla a te e alla tua Famiglia!
Amici di Pino Masciari
LETTERA A PINO MASCIARI
“Le battaglie vere sono quelle che si fanno per amore e all’amore non basta un momento”. L’ amore vuole tempo, non conosce limiti e confini ed è per questo, caro Pino, che ti vogliamo rivolgere le nostre affettuose parole di ammirazione e di ringraziamento per averci, con grande semplicità e autenticità, trasmesso il coraggio di amare, di pensare e di sperare; scusaci, dunque se useremo un tono un pò troppoconfidenziale, forse lo stesso che useremmo con i nostri padri. Il nostro sentire è forte e forse questo è l’unico modo per manifestarti la nostra sincera vicinanza.
Leggere il tuo libro è stato come entrare nella tua vita, la vita non di uno scrittore, da noi considerato inavvicinabile e lontano, ma la vita di un uomo reale, vero, straordinariamente coraggioso. In tanti ci siamo emozionati, identificati nella tua triste storia, e in tanti siamo rimasti ammirati dalla tua personalità volitiva, audace, avvincente. Attraverso i tuoi pensieri, le tue paure, il tuo grande senso di giustizia abbiamo capito che cosa si nasconde veramente dietro quelle parole, mafia, camorra, ‘drangheta, che tante volte, non trovavano senso nelle nostre innocenti menti di ragazzi e attraverso te, abbiamo conosciuto il lato oscuro della nostra adorata e allo stesso tempo, dannata Calabria, in cui a comandare è solo una legge: la paura! La cosa più triste è aver capito che proprio nella nostra terra, la società civile non ha potuto attecchire, perché a prevalere è ancora una mentalità per la quale è meglio avere dei vantaggi per se stessi piuttosto che impegnarsi per il bene della collettività.
Il calabrese, spesso vive nella rassegnazione per la mancanza dello Stato, per la mancanza di servizi, di progetti, di prospettive, ma la sua rassegnazione nasce dalla convenienza e dalla collusione con quell’anti-stato che è la ‘ndrangheta. La cosa peggiore è che in Calabria non si scende in piazza per rivendicare il diritto alla libertà ed è questo stato di assoggettamento che ha reso impossibile una crescita sana ecivile. Forse, è da questo torpore, da questa cieca indifferenza che tu ci hai voluto risvegliare, portando avanti e a testa alta ipiù decorosi e dignitosi insegnamenti di vita.
Ancora ci hai svelato il doppio volto dello Stato, quando scrivi che la mafia è una mentalità che prospera anche grazie all’assenza dello Stato, incapace o peggio ancora inerte a tutelare i testimoni di giustizia. Non deve essere facile vivere con il sospetto dell’esplicita volontà da parte di esponenti dello Stato a intimidirti, ad addomesticarti per il sol fine di renderti innocuo e forse perchè non troppo abili a capire la vera differenza che passa tra un testimone di giustizia e un pentito. Cosi, paradossalmente tu che ti eri ribellato contro il sistemaper essere una persona libera, ti sei trovato ad essere considerato prigioniero di te stesso e peggio ancora di uno Stato che faceva fatica a difenderti e ancora tu che ti eri battuto in nome di altissimi ideali, rischiando ogni giorno la tua vita e quella dei tuoi familiari più cari sei stato considerato un colpevole, a volte un delinquente, altre volte un pentito, ma soprattutto un uomo in fuga, senza diritti, senza identità.
Ma tu hai vinto!!! Il tuo coraggio “organizzato” ha vinto!!!
Il tuo no alla mafia ha ridato speranza alla società calabrese, schiacciata dalla paura, dall’omertà, dall’ostinato silenzio. Tu hai dato un volto, una voce a tutte quelle persone che come te sono state costrette a vivere una vita a metà, una vita senza diritti civili e politici e questo soltanto per aver avuto la forza di dire di no alla criminalità..
E per concludere vogliamo usare le parole di Leonardo Sciascia che nel suo celebre libro il Giorno della civetta dice :”Calati giunco, che passa la piena” ebbene, per noi quel giunco forte e rigoglioso che non si è abbassato mentre passava la piena, sei tu! Per questo e per tanto altro, ti ringraziamo caroPino, consapevoli che di persone come te, ne nasce una ogni tanto!!!