Negli ultimi giorni si discute molto sulla questione dei giornalisti \”minacciati\” dalle mafie. E\’ assolutamente corretto dover proteggere dalle mafie l\’informazione e chi in prima linea lavora per essa. E\’ anche vero però che il rischio non viene soltanto dalle mafie anzi, la maggior parte delle volte il tentativo di veicolare o manipolare le informazioni viene principalmente dalle collusioni mafiose, politiche, imprenditoriali e a volte anche direttamente dalle stesse direzioni giornalistiche. L\’informazione è un\’arma potentissima se usata nel modo sbagliato da chi vuole distorcere i media. Questo purtroppo avviene continuamente, politici, imprenditori, in pratica il potere che decide cosa va\’ o non va\’ detto. Proteggere i giornalisti è giusto, ma non solo dalle mafie, chi con essa ne è colluso a volte è ancora più pericoloso!
\”Duemila giornalisti minacciati dalla mafia\”
Approvata dalla Commissione antimafia la relazione sullo stato dell\’informazione: \”Dal 2006 una media di tre cronisti sotto attacco ogni due giorni, dalla Sicilia alle Alpi\”
E\’ stata approvata all\’unanimità dalla Commissione antimafia la relazione sullo stato dell\’informazione e sulla condizione dei giornalisti minacciati dalle mafie di cui è stato relatore il vicepresidente Claudio Fava.
\”Sono più di 2.000 i giornalisti minacciati dal 2006 a oggi – dice Fava -, con una media di tre giornalisti minacciati ogni due giorni e si tratta solo di episodi che sono stati denunciati. I giornalisti vengono minacciati dalle mafie ovunque in Italia, dalla Sicilia alle Alpi, in tutte le regioni, tranne la Valle d\’Aosta, ci sono giornalisti minacciati dalla mafie\”.
Fava sottolinea che \”dopo 34 audizioni e un anno di lavoro viene fuori la necessità di un work in progress, non riusciamo a fare una fotografia definitiva sui giornalisti minacciati, siamo costretti a un aggiornamento continuo\”.
Favorevoli i membri M5s della Commissione antimafia: \”Abbiamo votato sì a una importante relazione che per la prima volta analizza la condizione dei giornalisti e del giornalismo sotto attacco delle mafie\”.