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E\’ quanto emerso dagli ultimi arresti effettuati dalla Dda di Catanzaro. Cosche come i Gallelli, i Procopio-Mongiardo (nomi ben noti a Pino Masciari che in passato ha denunciato). 20 anni di estorsioni e ricatti, di pagamenti, l\’ormai famigerato 3% richiesto su appalti ed altre opere, è un modus operandi che per decenni è stato usato dalla \’ndrangheta e denunciato da imprenditori come Pino Masciari, Però ci chiediamo, perchè non denunciare prima invece che subire 20 anni di ricatti? La risposta è semplice e brevissima, manca il sostegno reale di uno Stato che tuteli chi denuncia e venendo meno questo sostegno, si preferisce pagare! E\’ una triste realtà ma per come sono attualmente messe le cose nel nostro ordinamento giuridico, la figura del testimone di giustizia scomparirà del tutto…..ma d\’altronde è questo l\’obiettivo di chi ci governa!

\’ndrangheta: arresti per estorsione, sequestro beni per 1, 5 mln

(AGI) – Catanzaro, 13 ago. – Arrestati dalla Polizia di Stato otto esponenti di spicco delle cosche Gallelli e Procopio-Mongiardo attive nel versante ionico del Catanzarese.
  Effettuato anche un sequestro preventivo d\’urgenza di beni per un valore di un milione e mezzo di euro. Le indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno permesso di accertare che gli indagati, nel corso di 20 anni, estorcevano ingenti somme di denaro a un imprenditore impegnato in diversi lavori pubblici e proprietario di un rinomato villaggio turistico. Parallelamente, il G.I.CO. della Guardia di Finanza di Catanzaro ha dato esecuzione ad un sequestro preventivo d\’urgenza di immobili e quote societarie per un valore di un milione e mezzo di euro contestando a carico di alcuni degli indagati il reato di intestazione fittizia di beni. I provvedimenti cautelari emessi a seguito dell\’attivita\’ di indagine svolte dalla Squadra Mobile di Catanzaro hanno riguardato Vincenzo Gallelli, Andrea Santillo, Gerardo Procopio, Michele Lentini, Maurizio Gallelli, Mario Mongiardo Fiorito Procopio e Andrea Cosentino. Alcuni degli indagati erano gia\’ oggetto di provvedimenti restrittivi perche\’ indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso. Le contestazioni riguardano anche estorsioni imposte con il metodo della percentuale sull\’importo dei lavori per l\’aggiudicazione di gare per appalti pubblici. Nello specifico, l\’imprenditore era stato costretto a versare il 3% di un totale di circa 500mila euro per la costruzione di un sottopasso ferroviario nel comune di Sant\’Andrea Apostolo dello Ionio. I dettagli dell\’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa prevista per le 11.00 presso la Questura di Catanzaro cui parteciperanno i magistrati inquirenti e gli investigatori.

agi.it

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