E\’ positivo che il Ministro Alfano esulti, stimolante e speranzoso, peccato che la realtà sia ben diversa! La Calabria e i calabresi, quella parte di gente onesta c\’è sempre stata, peccato che lo Stato non li ha sostenuti. Alcuni di loro, come lo stesso Pino Masciari ma come anche tanti altri, vivono sotto forma di \”esilio\”, proprio abbandonati dallo Stato, senza lavoro e senza alcun riferimento istituzionale. Il Ministro plaude al crescere del numero dei collaboratori di giustizia ma dimentica i cittadini onesti, i Testimoni di Gioustizia che a differenza dei primi non hanno mai avuto a che fare con la giustizia, non si sono mai macchiati di alcun reato se non quello, sembra ormai definitivo visto l\’andamento delle cose, di essere onesti e di aver denunciato le mafie, azione forse non più ben vista dallo Stato. Come possiamo pensare di indurre un cittadino a denunciare se poi si viene abbandonati ad un destino fatto di paure e di vane speranze? Caro Ministro Alfano, tutelate le risorse umane, quelle oneste, quegli imprenditori o semplici cittadini che nello Stato e nella Giustizia ancora credono, proteggetele come proteggereste i vostri figli se vogliamo veramente mettere in ginocchio la \’ndrangheta, mettete da parte interessi e lotte di potere, siate vramente al servizio dei cittadini almeno per una volta e non facciamo si che ad ogni cambio di Governo il lavoro fatto risulti inutile per becere ed inconcludenti lotte politiche.
“Combattiamo uniti, il clima è straordinario. Abbiamo mantenuto gli impegni sugli organici e ci impegniamo su quattro linee direttrici: 1) mantenere e aumentare la pressione sul territorio; 2) monitorare il settore degli appalti pubblici; 3) monitorare le amministrazioni locali; 4) un programma straordinario sulla giustizia che porterà un rafforzamento delle piante organiche dei magistrati”. Alfano, in conferenza Stampa a Reggio Calabria, è determinatissimo: “Ho deciso di stralciare la parte relativa agli organici dal verbale di questa conferenza regionale e di girarla al ministro della Giustizia e al Vice Presidente del CSM. Ho inoltre deciso che questa di Reggio Calabria è la prima di una serie di tappe che toccheranno tutte le province calabresi perché lo Stato al massimo livello ha il dovere di essere presente in ognuna di esse, a ribadire che non abbiamo paura della ‘ndrangheta e che la metteremo in ginocchio come abbiamo fatto con la Mafia. Ma per realizzare tutto questo abbiamo bisogno di una collaborazione maggiore sia da parte degli amministratori locali che da parte della società civile. Abbiamo bisogno che si parli di più. Qualcosa sta cambiando se consideriamo che il numero dei collaboratori di giustizia aumenta a vista d’occhio, da 3 siamo passati ad una dozzina. Anche sul riuso dei beni confiscati e sequestrati è stato fatto un grosso lavoro. Sono una serie di indizi importanti. I risultati dello Stato sono straordinari, la reazione della ‘ndrangheta è arrivata. I gesti intimidatori sono, per la nostra valutazione, la risposta reattiva alla nostra pressione. Non faremo passi indietro. Sosterremo gli amministratori intimiditi, però chiediamo loro di aiutarci, di parlare, di dire tutto quello che sanno. Offriremo tutto il sostegno istituzionale a chi viene intimidito, ma, nel frattempo indagheremo. Ringrazia il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà per la sua presenza in Prefettura e per quanto sta facendo per il riuso dei beni confiscati e sequestrati. La strategia che seguiamo, con la cattura dei latitanti e l’aggressione patrimoniale dei beni in uso alle cosche, da grandi risultati. Questa è una trincea che non può restare sguarnita e noi metteremo impegno no limits in questa terra così difficile, per liberarla da questo cancro. Ma i cittadini devono reagire, collaborare, denunciare, nessuno sarà lasciato solo. I Calabresi devono liberarsi e ribellarsi.