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\”Il Governo dalla parte dei cittadini\”, era questa uno dei tanti slogan renziani da campagna elettorale che l\’attuale Governo (ricordiamo NON ELETTO DAL POPOLO!) sbandierava in tempi non tanto lontani e qualcuno ci ha anche creduto, purtroppo però il tempo ed i fatti hanno detto il contrario. Lo dimostrano le affermazioni a dir poco \”minacciose\” della direttirce dell\’Agenzia delle Entrate che alcuni giorni fa\’ ha testualmente detto: \”I contribuenti italiani che non collaborano con l’Agenzia delle Entrate conosceranno il lato oscuro dell’accertamento\”, il lato oscuro dell\’accertamento????? Cosa significa???? \”Minacciare\” i contribuenti e sicuramente tra loro tante aziende e famiglie in difficoltà, a noi non sembra essere vicini agli italiani ma anzi, non solo esserne completamente dalla riva opposta ma tentare anche di affogarli psicologicamente e non solo materialmente. Restiamo \”timorosi\” in attesa del lato oscuro dell\’accertamento affermando che se è questo il modo in cui il Governo vuole affrontare la questione evasione, allora si che la democrazia è stata distrutta e calpestata da questa gente!

Il lato oscuro degli accertamenti: cosa ha in serbo Rossella Orlandi per i contribuenti italiani?

La direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha dichiarato che i contribuenti che non collaborano conosceranno «il lato oscuro» dell’accertamento. Cosa voleva dire esattamente?

I contribuenti italiani che non collaborano con l’Agenzia delle Entrate “conosceranno il lato oscuro dell’accertamento”. E’ quanto dichiarato dalla direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi in occasione della presentazione dei risultati 2015 in materia di lotta all’evasione fiscale.
Ma cosa voleva dire esattamente «lady Fisco» quando ha parlato di «lato oscuro»?
Cosa ha in serbo Rossella Orlandi per i contribuenti italiani? Avremo forse un Dart Fener alla guida di Equitalia o della stessa Agenzia delle Entrate?

Proviamo a fare qualche ipotesi, non senza sottolineare le attuali difficoltà nel rapporto tra cittadini e Agenzia delle Entrate.

Lato oscuro degli accertamenti: cosa ha in serbo Rossella Orlandi per i contribuenti italiani?

Ascoltare da un alto dirigente della Pubblica Amministrazione italiana parole come “lato oscuro”, ancorché per battuta, appare sconfortante, soprattutto alla luce delle attuali e notevoli difficoltà nel rapporto tra cittadino/contribuente e Pubblica Amministrazione/Agenzia delle Entrate.

Appare inappropriato, innanzitutto, il contesto. Rossella Orlandi stava presentando i risultati dell’attività dell’Agenzia delle Entrate, con particolare riferimento ai numeri derivanti dalla lotta all’evasione fiscale.
Nel corso del 2015, in particolare, sono stati recuperati 14,6 miliardi di euro grazie all’azione dell’Agenzia delle Entrate, cui vanno aggiunti altri 250 milioni di euro recuperati grazie alle attività di compilance.
Risultati importanti, enfatizzati dalla Orlandi: “è la somma più alta mai riportata nelle casse dello Stato”.

Perché, allora, utilizzare parole forti e probabilmente inappropriate proprio in questo contesto? Quando la direttrice dell’Agenzia delle Entrate afferma che “chi non ha risposto ad un approccio collaborativo, conoscerà il lato oscuro dell’accertamento” a cosa si riferisce esattamente?

Orlandi e il lato oscuro dell’accertamento: il riferimento è allo spesometro

Il riferimento della direttrice dell’Agenzia delle Entrate al lato oscuro dell’accertamento fiscale si inserisce in una fase della conferenza stampa in cui si parlava di spesometro.
Secondo Rossella Orlandi, i contribuenti che collaborano fattivamente con l’Agenzia delle Entrate “sono una parte molto limitata”, ragion per cui “con i contribuenti che non collaborano l’Agenzia delle Entrate cambierà approccio, facendo conoscere loro il lato oscuro dell’accertamento”.

Ci dovremo dunque attendere degli stravolgimenti nell’azione di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate? O magari un’attività di riscossione ancora più severa da parte di Equitalia?

A modesto parere di chi scrive la risposta può essere soltanto una: can che abbaia non morde. La direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi potrebbe essersi semplicemente inserita nella lunga lista di personaggi pubblici (politici in particolare) che sfruttano (bene?) i mezzi di comunicazione di massa per fare pressioni mediatiche di carattere intimidatorio finalizzate a generare «paura» nei contribuenti.
Il risultato atteso? Non è dato sapersi.

Appare quantomento bizzarro che Orlandi possa minacciare accertamenti più severi in un periodo storico caratterizzato dal rischio paralisi dell’Agenzia delle Entrate per effetto della famosa sentenza della Consulta sui dirigenti illegittimi.

Le dichiarazioni di Orlandi hanno probabilmente inquietato i contribuenti italiani.
Le categorie professionali, invece, l’hanno presa con ironia, come dimostra il comunicato stampa dell’Unione Nazionale dei Giovani Commercialisti ed Esperti Contabili (UNGDCEC).

La risposta dell’UNGDCEC al lato oscuro di Rossella Orlandi

Le reazioni alle dichiarazioni della Orlandi sono state diverse. Si va dai cittadini-contribuenti, inquietati da tali affermazioni, ai professionisti del Fisco, ormai stremati da un rapporto sempre più complesso con l’Agenzia delle Entrate.

La prende con ironia, invece, l’Unione Nazionale dei Giovani Commercialisti ed Esperti Contabili (UNGDCEC) che ha pubblicato oggi il seguente comunicato stampa in risposta alle dichiarazioni della Orlandi:

“Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana …

E’ periodo di riforme annunciate e timidi decreti.

Come sempre i “ribelli” commercialisti combattono la loro quotidiana guerra a fianco degli imprenditori e dei contribuenti tentando di districarsi nelle spire di un ordinamento fiscale complesso e bizantino.

Piuttosto che confrontarsi e ascoltare chi, in questi lunghi anni, troppo remissivamente, si é sobbarcato oneri e adempimenti illogici per permettere all’imperatore di turno di sbandierare annunci altisonanti, la Orlandi adesso minaccia di far conoscere il «lato oscuro» dell’accertamento “dell’impero” dell’Agenzia delle Entrate.

Certi che ancora una volta il bene trionferà noi continuiamo la nostra battaglia!

L’alleanza ribelle UNGDCEC

P.S. (Inclinare il foglio e allontanarlo dagli occhi per provare una vera esperienza in perfetto stile Star Wars e canticchiare.. tatataaa tarataratata.. tataraaa tarataratata… tarataaatata tarataaatatatata tata tata)

P.P.S. pronti a rispondere anche ad esempi che riguardano Mordor, i Klingon, i Dalek, il Dagda Mor, la Regina delle nevi, i Lannister, la SPECTRE o qualsiasi altro riferimento a fantascienza/ fantasy”.

Lato oscuro del’accertamento? Forse è meglio pensare al 730 precompilato e al sogno semplificazione

La direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha quindi provato ad intimidire i contribuenti, sperando probabilmente in reazioni forti da parte dei tanti evasori fiscali (purtroppo) presenti nel nostro Paese.

Tuttavia, da cittadini-contribuenti ci sentiamo di dare un consiglio alla Orlandi: piuttosto che usare toni di questo tipo ci si potrebbe concentrare un pò di più sul modello 730/2016 precompilato? E’ il secondo anno in cui lo abbiamo a disposizione e, com’è noto, anche nel 2016 si avrà una dichiarazione dei redditi precompilata ancora incompleta.
Il caos relativo all’invio dati delle spese sanitarie, culminato nella mini-proroga dal 1° al 9 febbraio scorso, non ha dato un’immagine di grande organizzazione (l’eufemismo è volutamente ironico).

E ancora: ci si potrebbe concentrare un pò di più sulla semplificazione, parola magica che sembra sempre di più un sogno o un’utopia piuttosto che un obiettivo realizzabile nel nostro Paese? Rimanendo in tema 730 precompilato, lo scorso anno 9 contribuenti su 10 hanno scelto comunque di farsi assistere da un intermediario per l’invio telematico della dichiarazione dei redditi precompilata, è possibile provare a migliorare nel 2016?

La richiesta impropria di dati già in possesso dell’Agenzia delle Entrate o la sovrapposizione di adempimenti fiscali quasi-fotocopia è necessaria o potrebbe esserci risparmiata, alla luce della semplificazione sempre più sbandierata e sempre meno realizzata?

Piuttosto che uscirsene con dichiarazioni molto discutibili, come quelle sulla querelle del regime forfettario 2016 che secondo diversi esponenti della maggioranza governativa si potrebbe gestire serenamente senza commercialista, non sarebbe meglio utilizzare maggiore prudenza nelle parole usate da alti dirigenti della Pubblica Amministrazione e politici nostrani?

Insomma: quando ci si incamminerà verso un sano rapporto tra Fisco e contribuenti?

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