Si complica l\’inchiesta \”Tempa Rossa\” che, con le dimissioni dell\’ex ministra Federica Guidi ha dato il via ad susseguirsi di fatti che vengono fuori dalle intercettazioni e che ci espongono un\’immagine della politica e di questo governo non del tutto idiliaca (non che fosse particolarmente limpida in precedenza). Ora, sempre dalle intercettazioni, viene fuori la \’ndrangheta e non poteva essere diversamente visto gli interessi economici nello smaltimento dei rifiuti tossici. Ma quand\’è che la società civile si sveglierà? Cos\’altro debbono farci per far si che ci si svegli da questa assuefazione al malaffare e alla corruzione? Ci prendono in giro e vogliono comprarci con 80 €, vogliono farci credere che tutto va bene e nel frattempo l\’economia italiana va\’ a tarallucci e vino, portano in tv un mafioso dal nome Riina che ci mette nelle condizioni di sentirci noi, cittadini onesti, degli anormali mentre la mafia è la normalità, ci tagliano sanità, istruzione, non fanno nulla per migliorare e progettare qualcosa di concreto sulle energie alternative mentre vanno a braccetto con le multinazionali del petrolio facendoci credere che è un modo per aumentare l\’occupazione nascondendo però il numero 10 volte maggiore e spaventoso di aziende che chiudono. È questo che vogliamo per i nostri figli???
Inchiesta Tempa rossa, Guidi contro Lotti, De Vincenti e Padoan. Nelle intercettazioni anche un presunto ricatto contro Delrio
Nell\’inchiesta sul petrolio nello stabilimento Tempa rossa in Basilicata che ha coinvolto Gianluca Gemelli, compagno dell\’ex ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi che si è dovuta dimettere, spuntano nuove intercettazioni e nuovi nomi del mondo della politica. La Guidi e il suo compagno ne hanno per tutti: dai sottosegretari alla presidenza del Consiglio Luca Lotti e Claudio De Vincenti fino al ministro dell\’Economia Pier Carlo Padoan. Inoltre spunta un presunto ricatto nei confronti del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio. La notizia è riportata da vari quotidiani. La Guida sarà sentita in giornata dai pm di Potenza.
Il Corriere della sera pubblica le parole su Lotti, De Vincenti e Padoan
Il sedici giugno 2015 Guidi cerca di rassicurare il compagno su altri affari che potrebbe sbloccare. E lo informa: «Tu pensi sempre che qui le cose si facciano perché c’è… Allora, io se riesco a mantenerlo, perché domani Renzi ha convocato una riunione alle otto a Palazzo Chigi, quella con Lotti di domani la devo riprogrammare, sperando di riuscire a metterla fra domani e giovedì, prima di andare via… quella roba lì, di cui abbiamo parlato, passa attraverso un’impostazione che finché non riesco a parlare con loro, con lui e con Claudio, non so che piega prenderà, di tutto il mondo che ruota attorno alle società Gse».
L’indagine «ha accertato che Gemelli nel gestire (in maniera più o meno lecita) i propri affari, curava gli interessi di un intero, determinato “gruppo” di soggetti stabilmente dediti e decisi a “manovrare” decisioni e procedure che Guidi definisce “combriccola”, “clan” ,”quartierino”. Scrivono i poliziotti: «Guidi ribadiva che De Vincenti era la sua rovina, che doveva stare molto attenta a lui, perché sapeva tutto, ed aggiungeva “però siccome è diciamo amico di quel tuo clan lì,… prova a prenderci le misure anche tu Gianluca. Gemelli affermava che il soggetto non aveva niente a che dividere con lui. Guidi gli rispondeva “… no, non ha niente a che dividere, ma te e la fida amica Finocchiaro». E ancora: «Sai chi lo ha messo lì Padoan; Innocenti, l’hai capito chi glielo ha messo Padoan? Sempre quel quartierino lì. Oltre al fatto che si conoscono perché andavano a scalare insieme da vent’anni, lui De Vincenti e Padoan… ma glielo ha messo sempre quel quartierino lì… Quelle pedine, cioè De Vincenti da me, non è un caso, non è per farmi un favore, perché De Vincenti è bravo, capito? Come non hanno messo lì Piercarlo per fare un favore a Matteo, perché Piercarlo è bravo”».
Su Repubblica viene riportato un presunto ricatto preparato contro Delrio.
C\’è infine traccia di un embrionale tentativo di ricatto ai danni del ministro Delrio (colpevole di voler \”fare fuori\” la Guidi) balenato per un istante nella mente di Valter Pastena, pensionato consulente piazzato al Mise da Gemelli. A Gemelli Pastena spiega: \”Ti puoi togliere qualche sfizio… I Carabinieri (…) sono venuti a portarmi il regalo in ufficio (…) Usciranno le foto di Delrio a Cutro con i mafiosi… Tu non ti ricordi quello che io ti dissi, che c\’era un\’indagine, quelli che hanno arrestato a Mantova, a Reggio Emilia, i Cutresi, quelli della \’ndrangheta… (…) chi ha fatto le indagine è il mio migliore amico, e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi…\”.