È durata il tempo del volo di una farfalla la propaganda di Matteo Renzi sulla fine dei lavori dell\’autostrada Salerno Reggio Calabria. La sua propaganda elettorale, le sue parole non sono servite a nulla se non a far si che, pur se involontariamente, morissero altre persone, ed ecco che un tratto dell\’autostrada, una galleria viene chiusa a seguito di numerosi incidenti mortali perchè sprovvista di guardrail, di asfalto non idoneo e di scarsa illuminazione. È faile e bello propagandare su di una questione che si porta avanti da decenni, è facile prendersi gioco di un popolo, calabresi e siciliani, fondando speranze pur sapendo che non verranno mai attese, è facile sig. Matteo Renzi \”giocare\” con le vite degli altri, ma la realtà è tutt\’altra onorevole premier, la realtà è fata di famiglie che soffrono, di gente che muore e di altrettanta gente che si illude delle sue parole. Fare il premier di un Governo non è questo, fare il premier significa ascoltare e lei onestamente ascolta poco i cittadini, a differenza di quanto fa\’ con i petrolieri!
Salerno-Reggio Calabria, sigilli a galleria dopo 2 incidenti mortali: no guardrail, illuminazione e asfalto non idonei
La Procura di Vibo Valentia ha sequestrato un tratto dell’A3 nell’ambito di un’inchiesta nata dopo la morte di 5 ragazzi, residenti tutti nella piana di Gioia Tauro. Il decreto, adottato in via d’urgenza, è stato eseguito dalla polizia stradale e dai carabinieri e riguarda la galleria \”Tremisi – San Rocco\” che si trova tra gli svincoli di Serre e Mileto
“Gravi difetti strutturali della sede stradale”. Con questa motivazione, la Procura di Vibo Valentia ha sequestrato un tratto dell’A3 nell’ambito di un’inchiesta nata in seguito a due incidenti avvenuti nel giro di pochi mesi. Due incidenti praticamente identici che hanno provocato la morte di 5 ragazzi, residenti tutti nella piana di Gioia Tauro. Il decreto di sequestro preventivo, adottato in via d’urgenza, è stato eseguito dalla polizia stradale e dai carabinieri e riguarda la galleria “Tremisi – San Rocco” che si trova tra gli svincoli di Serre e Mileto. Un tratto progettato male e realizzato peggio. Il primo incidente si è verificato lo scorso 25 novembre quando è morto il diciannovenne Domenico Napoli che stava rientrando a casa dopo una serata con la fidanzata in una locale del vibonese.
Dopo la morte del giovane, nessun provvedimento è stato preso dall’Anas per la messa in sicurezza della galleria. Nello stesso punto, infatti, il primo marzo si sono schiantati Marzio Canerossi, Giuseppe Speranza, Fortunato Calderazzo e Francesco Carrozza. Il più grande aveva 23 anni ed erano tutti studenti dell’università di Cosenza. Stavano rientrando a casa quando hanno perso il controllo dell’auto finita su un muretto all’ingresso della galleria dove non c’è nemmeno un guardrail. Dopo l’esposto presentato dagli avvocati dei familiari delle vittime, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha aperto un’inchiesta e, prima di eseguire le perizie sul tratto autostradale, ha iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, alcuni funzionari dell’Anas, i collaudatori della galleria e i rappresentanti della società Condotte d’Acqua, che ha realizzato i lavori.
Nelle scorse settimane, la Procura ha notificato gli avvisi di garanzia ai tecnici dell’Anas Arnaldo Tessieri di Firenze e Bernardino Cipolloni di Roma, all’ingegnere Giovanni Fiordaliso di Reggio Calabria, ai dirigenti Anas Sergio Lagrotteria di Catanzaro e Fulvio De Paolis di Perugia, all’iraniano Mohammad Ali Sangelaji (legale rappresentante della Condotte d’Acqua Spa con sede legale a Roma), all’imprenditore Consolato Cutrupi di Reggio Calabria e Antonio Capomolla di Soriano Calabro. Il procuratore Mario Spagnolo e il sostituto Benedetta Callea sospettano eventuali responsabilità degli indagati nei due incidenti stradali. Dall’inchiesta sono emersi, secondo quanto trapela dagli ambienti investigativi, gravi problemi strutturali nella realizzazione della galleria che potrebbero essere stati concausa dei due sinistri.
Ritornando al sequestro di oggi, “l’adozione del provvedimento – spiega la Procura in una nota stampa – si è resa necessaria, tenuto conto di quanto preliminarmente evidenziato dai consulenti tecnici della Procura in ordine alla pericolosità di quel tratto autostradale per gravi di difetti strutturali della sede stradale”. In altre parole, secondo il procuratore Spagnolo “questo sequestro è stato necessario perché i nostri consulenti tecnici ci hanno detto che è pericoloso per chi percorre quel tratto di Salerno-Reggio Calabria”. Nel provvedimento di sequestro, la Procura parla di “negligenza, imperizia e imprudenza”. Stamattina sono stati notificati gli avvisi di garanzia anche ai progettisti della società “Progin Spa” Franco Forni, Salvatore Scoppetta, Antonio Grimaldi e Salvatore Esposito che “in fase di progettazione non predisponevano adeguati sistemi e dispositivi di ritenuta atti a contenere i veicoli fuoriuscendi dalla sede stradale e di protezione dello spigolo” della galleria “Tremisi”.
In sostanza la galleria non era protetta: mancava il guardrail e i periti hanno riscontrato problemi anche sull’asfalto e sull’impianto di illuminazione. “La mancanza del dispositivo di ritenuta è da addebitare ad un errore di progetto. – si legge nella perizia – Competeva tuttavia all’Ente proprietario dell’autostrada l’installazione dello stesso a maggior ragione dopo il verificarsi del primo incidente”. Non è stato fatto e altri quattro giovani hanno perso la vita. Lungo l’autostrada simbolo delle incompiute d’Italia e per cui il premier Renzi ha annunciato l’inaugurazioni dei tratti mancanti entro dicembre 2016.