Sia ben inteso, la situazione attuale riguarda Roma ma il livello di corruzione in tutta Italia è a livelli spaventosi. Non si è ancora insediato il nuovo sindaco della capitale che si verificano nuovi arresti di funzionari comunali per indagini non strettamente legate a Mafia Capitale ma a funzionari senza scrupoli che intascavano mazzette per convergere appalti in direzioni volute. Corruzione, turbativa d\’asta e falso in atto pubblico, 4 funzionari delle coop, un funzionario comunale ed un vigile urbano, 6 mele marce estirpate ma il lavoro da fare è ancora tanto e speriamo che si parta dalla capitale per finire a tutto il paese questo lavoro di estirpazione di radici malate!
Roma, arresti in comune per corruzione. Inchiesta su appalti gestione campi nomadi
I reati contestati sono corruzione, falso in atto pubblico e turbativa d’asta. I fatti risalgono al periodo compreso tra la fine del 2013 e il marzo del 2014. In manette quattro imprenditori delle coop, ai domiciliari un funzionario comunale e un vigile urbano
La mala gestio degli appalti di alcuni campi nomadi della capitale è il cuore di una nuova inchiesta della Procura di Roma che ha portato a una serie di arresti e perquisizioni per dipendenti del Comune di Roma e imprenditori. Una indagine su un giro di mazzette, che non ha alcun legame con Mafia Capitale e che coinvolge funzionari del dipartimento politiche sociali.
I reati contestati sono corruzione, falso in atto pubblico e turbativa d’asta. I fatti risalgono al periodo compreso tra la fine del 2013 e il marzo del 2014. In manette gli imprenditori delle coop, Roberto Chierici, Massimo Colangelo, Loris Talone e Salvatore di Maggio. Ai domiciliari il funzionario del Comune di Roma, Alessandra Morgillo e il vigile urbano Eliseo De Luca. Disposta dal gip Flavia Costantini una misura interdittiva per il funzionario Vito Fulco.
Dei campi rom e della loro gestione il neo sindaco Virginia Raggi aveva detto uguale tutto il male possibile durante la campagna elettorale: “Campi rom uguale Mafia capitale, uguale i partiti che si sono spartiti la torta. Noi non siamo mai stati ascoltati anche perché dentro ci sono cooperative come quella di Buzzi che ha finanziato la campagna del Pd nel 2013. Chi ha i soldi, deve trovarsi una casa. E chi ha età da lavoro, deve andare a lavorare. Questa storia deve finire”.
Nel procedimento risulta indagata anche Emanuela Salvatori, la funzionaria del Comune che lo scorso novembre è stata condannata a 4 anni di reclusione, in abbreviato, per i suoi affari con il ‘ras’ delle cooperative Salvatore Buzzi in uno dei rivoli di Mafia Capitale. L’indagine è condotta dai pm Carlo Lasperanza, Edoardo De Santis, Luca Tescaroli e Maria Letizia Golfieri e coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo.
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[…] fonte: pinomasciari.it […]