Chissà quando e se avrà fine questo continuo \”emergere\” della corruzione dei Comuni in Italia, forse la nostra generazione non ne vedrà la fine tanto è \”incancrenito\” il sistema ad ogni livello nel nostro paese. Questa volta è toccato al sindaco di Lavagna (Ge), Giuseppe Sanguineti. Le accuse sono di abuso d\’ufficio e ancor più grave, traffico illecito di rifiuti, accusa con la quale il sindaco verrebbe messo in relazioni con esponenti della famiglia Nucera, già nota alle forze dell\’ordine nell\’ambito di precedenti inchieste sul dominio territoriale delle cosche della \’ndrangheta in Liguria. Purtroppo questi arresti, utili sicuramente ai fini investigatori, si rendono poi a volte o nella maggior parte delle volte vani perchè le leggi non sono abbastanza dure ed immediate e per uno che viene arrestato in 2 lo sostituiscono.
\’Ndrangheta: in mare Lavagna scarichi abusivi di chioschi
Mondello indicava funzionari \’amici\’e quelli da \’ridimensionare\’
Il lungomare di Lavagna non poteva essere toccato. Nonostante le lamentele dei proprietari degli stabilimenti in regola e, ancora peggio, nonostante in mare finissero gli scarichi abusivi dei chioschi illegali, gestiti dagli amici del clan Rodà-Casile. E per evitare problemi ai proprietari dei quattro chioschi bisognava \”omettere i controlli\”, non adottare alcuna sanzione e \”convincere i responsabili della Capitaneria di porto a chiudere un occhio\”. È quanto emerge dall\’inchiesta della Dda di Genova che ieri ha portato all\’arresto di otto persone (cinque in carcere e tre ai domiciliari) tra cui il sindaco Giuseppe Sanguineti e l\’ex deputata Gabriella Mondello.
A gestire la questione degli \’ombrelloni\’ è la \’dark lady\’ Mondello. È lei che spiega al consigliere comunale Massimo Talerico (anche lui ai domiciliari) quali comportamenti seguire, i funzionari fidati e quelli non fidati e dunque \”da ridimensionare\”. Alle parole, secondo gli inquirenti, seguono i fatti. Nonostante i sopralluoghi nessuno fa niente: nessuna sanzione ma anzi, per la stagione balneare del 2015, viene adottata una delibera in cui si aumentava l\’area demaniale di oltre cinque volte a favore dei quattro chioschi abusivi.
Anche il sindaco è consapevole delle irregolarità ma ha ricevuto i voti anche da loro e non può muoversi contro di loro.
\”Bisogna studiare un po\’ – dice il sindaco a una funzionaria comunale che lo sollecita a prendere una decisione – ma non si può neanche cercare dei ricatti però… Io sono sempre stato dell\’idea che bisogna cercare di stemperare le situazioni, anche perché non è che togliendoli abbiamo risolto il problema, abbiamo soltanto peggiorato la situazione\”.