Gli arrestati finiti in carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e armi risiedono uno a Termoli e due a Campomarino. Altri due ai domiciliari, mentre il gip ha dato l’obbligo di dimora ad altri due bassomolisani. Carabinieri in azione dall’alba sulla costa, dove sono state eseguiti arresti e perquisizioni nei confronti di alcuni degli indagati nell’operazione \”Isola Felice\” portata avanti da oltre 200 carabinieri in sei regioni: Abruzzo, Lazio, Marche, Sicilia, Calabria e appunto il Molise. Sono finite in manette 20 persone, di cui 14 in carcere. Cinque hanno l’obbligo di firma, 149 persone risultano iscritte nel registro degli indagati con l’accusa di associazione mafiosa e traffico di armi, stupefacenti e altri reati. Coinvolto il clan Ferrazzo già noto per affari illeciti sulla costa molisana e nel Vastese e protagonista del ritrovamento di un arsenale in una macchina in via Mazzini, a Termoli, nel 2011.
I Carabinieri della Compagnia di Campobasso stanno eseguendo dalle prime ore di stamattina arresti e perquisizioni fra Termoli e Campomarino nell’ambito di una maxi inchiesta predisposta dalla Procura della Repubblica dell’Aquila che ha portato a scoprire una importante organizzazione criminale dedita nel traffico delle armi. Sono 149 gli indagati e l’operazione coinvolge sei regioni: oltre al Molise e l’Abruzzo ci sono Marche, Lazio, Calabria e Sicilia.
Cinque gli arresti fatti dai militari della Compagnia di Termoli. Tre persone sono state trasferite nel penitenziario di Larino: uno residente a Termoli e due a Campomarino. Arresti domiciliari a carico di altri due, mentre obbligo di dimora per altri due ancora. Tutti sono coinvolti, secondo le risultanze della dettagliata attività investigativa, in una organizzazione di stampo ndranghetistico che operava anche in Basso Molise e che proprio qui aveva una delle sue “basi operative”.
Ben tre attività commerciali che lavorano nella ristorazione infatti sono state sequestrate. A Termoli sigilli a un bar ristorante della zona sud e due società che lavorano nella ristorazione interdette al momento. I dettagli si conosceranno nelle prossime ore, quando il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Franco Roberti fornirà un resoconto dettagliato nel Palazzo di Giustizia de L’Aquila.Da questa mattina oltre 200 carabinieri stanno notificando le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale de L’Aquila a carico di 25 persone (14 in carcere e 5 con obbligo di dimora). Le accuse sono associazione di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, traffico di armi, estorsione, riciclaggio ed altro.
L’organizzazione criminale si sarebbe insediata in Abruzzo e Molise (da qui probabilmente il nome Isola Felice) per poi ramificarsi in altre regioni e avviare collegamenti con l’estero e specialmente l’America Latina.
Sono in corso anche sequestri di immobili e attività commerciali, oltre ad altre perquisizioni.
A capo dell’organizzazione criminale ci sarebbe una nota cosca della ’ndrangheta proveniente dalla Calabria, e precisamente da Mesoraca, in provincia di Crotone.E’ il clan Ferrazzo, già noto per i suoi affari illeciti nel Vastese e sulla costa molisana. Nel 2011 venne scoperto in via Mazzini, a Termoli, un arsenale all’interno di un’auto parcheggiata nel garage di un condominio. Inoltre a San Salvo le forze dell’ordine scoprirono una raffineria di droga che faceva capo proprio ai Ferrazzo.