Dopo la tragedia di pochi giorni fa\’ ad Annone dove ha perso la vita un uomo per il cedimento di un ponte, ancora calcinacci che vengono giù da un cavalcavia bloccando per ore l\’autostrada A14. Sembra che la lezione non sia bastata e poco o niente è stato fatto, si continua con troppa leggerezza ad affrontare questa situazione dove gran parte di ponti e cavalcavia (per non parlare delle strade) in Italia non hanno ricevuto un drastico intervento di manutenzione. Si è già stemperato lo sdegno per quanto accaduto, anche se ora si cercano capri espiatori e qualcuno pagherà per tutti e tutto questo mentre il Governo era preso da manifestazioni per il 4 novembre o ancor prima dal ponte di Ognissanti. Come sempre accade in Italia si aspetta che accada nuovamente una tragedia per muoversi, d\’altronde l\’esempio del recente terremoto ne è l\’emblema! Ci auspichiamo non accada nulla ma qualcosa va fatto per evitarlo!!!
Calcinacci dal ponte, chiusa l’autostrada A4
L’allarme è scattato intorno alle 19 quando alcuni automobilisti hanno segnalato la caduta di calcinacci da un cavalcavia della A4. Così a una settimana dal dramma di Lecco, dove il crollo di un ponte ha provocato un morto e sei feriti, a Brescia si è voluto essere prudenti. I calcinacci, quando meno di una mela, sono caduti da un cavalcavia Casotti che sovrasta l’autostrada A4. Sotto la lente dei Vigili del Fuoco e della Polizia Locale è quindi finito il ponte 218 all’altezza di San Polo. Per oltre due ore e mezza i Vigili del Fuoco sono stati al lavoro e l’autostrada è stata chiusa per consentire i controlli del caso in entrambe le direzioni causando lunghe code prima verso di Venezia quindi lungo la direttrice di Milano. Fortunatamente i calcinacci non avrebbero colpito nessuna delle auto in viaggio sulla A4 e le verifiche strutturali, escludendo danni importanti, hanno confermato la solidità del manufatto. Così in serata tutto è tornato alla normalità. «Siamo intervenuti per bonificare le campate ed evitare che il calcestruzzo potesse colpire le auto in corsa – ha sottolineato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Agatino Carrolo, che ha coordinato personalmente l’intervento sul ponte -. La stabilità della struttura è confermata e i lavori sono serviti a mettere in sicurezza l’intera area dopo le segnalazioni arrivate al 112».
In effetti l’allarme è scattato dopo le segnalazioni di alcuni automobilisti che avrebbero visto i pezzi di calcestruzzo precipitare sull’asfalto e sfiorare le loro auto. A quel punto le segnalazioni sono state raccolte dalla Polizia Stradale. Del resto la vicenda di Lecco ha segnato il passo, costringendo anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio a chiedere maggiori controlli agli enti locali. «La cura del territorio è stata per troppo tempo trascurata – ha sottolineato Delrio -. Abbiamo messo da parte la legge sulle grandi opere, ora occorre concentrarsi sulle manutenzioni».
INSOMMA, MENTRE a Brescia già nelle prossime ore scatteranno altri controlli sui cavalcavia che sovrastano le principali arterie provinciali, la polemica politica si è innescata irreparabilmente. «È vergognoso che il Governo abbia cancellato dalla legge di Stabilità le norme concordate con Anas per il piano industriale 2016-2020: ma la lezione del crollo del cavalcavia ad Annone non è servita? – ha rimarcato Paolo Grimoldi, segretario regionale della Lega Nord -. Le nostre strade e i nostri ponti cadono a pezzi e Renzi cosa fa? Taglia i fondi all’Anas per utilizzarle per finanziare le sue marchette elettorali? Renzi e Padoan ripristino i fondi per l’Anas, altrimenti avranno la responsabilità nel caso di nuovi cedimenti dei nostri punti».
Da mesi si discute anche a Brescia sul nodo manutenzione delle strade e la carenza di fondi ha accentuato le frizioni fra il presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli e la Regione. Con il trasferimento delle competenze, infatti, delle competenze, il Broletto si è trovato a prendersi cura di 1.580 chilometri d’asfalto, di cui 560 fino a poco tempo fa gestiti dall’Anas.
Il tutto con un budget cristallizzato di tre milioni, quasi un terzo delle risorse necessarie a garantire la manutenzione. Tra l’altro le strade gestite dalla Provincia detengono un record italiano, quello di 12 autovelox, cui si somma un tutor. Nel 2015 sono state inflitte 317 mila multe, che hanno generato 31 milioni, di cui circa 20 effettivamente incassati. Nei primi 6 mesi del 2016, grazie ai verbali, i cittadini hanno già pagato 16 milioni. Denaro che la Provincia potrebbe destinare alla manutenzione.