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Sembra quasi una scusa il fatto che in questo momento non sia il caso di fare polemiche, anche noi lo abbiamo detto, ma è il momneto di assumersi le responsabilità e sono passati giorni, mesi e quanto accaduto non è figlio di qualche giorno passato ma Amatrice e tutte quelle zone sono ferme a delle promesse politiche, vili ed offensive ad un popolo allo stremo. Lo fa il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, ma lo facciamo anche noi perchè un discorso è poter prevedere un terremoto per il quale ancor oggi nonostante le tecnologie in nostro possesso non sia possibile farlo ma, prevenire una nevicata si può e di fatto è stato fatto, ma nessuno ha voluto ascoltare, almeno non in tempi brevi. Quanto è accaduto ci dimostra di quanto \”impantanata\” sia la macchina dei soccorsi nel nostro paese, di quanto \”vigliaccamente\” la politica si trinceri dietro ad una burocrazia fatta di marche da bollo e di emendamenti che non risolvono alcunchè se non peggiorare lo stato delle cose E DI DENARO DONATO E MAI CONCESSO! Spazzaneve che non arrivano perchè senza gasolio, turbine guaste, appelli di aiuto abbandonati nel nulla, etichettati quasi come fossero degli scherzi da pesce d\’aprile con la differenza che la gente muore sul serio, mezzi inadeguati, paesi senza energia per giorni e giorni, popolazioni che attendono le tante promesse di luoghi con una parvenza dignitosa da poterle definire case ma che non arrivano, se non per pochi, pochissimi, troppo pochi e per i quali ci si affida alla sorte, un\’estrazione per scegliere chi deve vivere un po\’ meglio e chi no, come in una riffa natalizia, dove però si può vincere un posto caldo ma anche il freddo, la paura ed una brandina. Ma che paese è questo???? Ci viene solo da dire VERGOGNA, perchè ci si deve solo vergognare per come si sta gestendo da mesi questa emergenza, per le false illusioni che si danno, per il mancato rispetto degli esseri umani e degli animali coinvolti, ma soprattutto per il rimbalzo delle responsabilità di chi pur sapendo di esserne la causa, punta il dito con vigliaccheria e se ne sta comodamente seduto in casa sul divano in attesa di un lunedi \”romano\” nel quale si parlerà, parlerà e parlerà, con la coscienza sporca ma col sorriso in volto! ASSUMETEVI LE VOSTRE RESPONSABILITÀ E PAGATENE LE CONSEGUENZE COME VIENE SEMPRE CHIESTO OGNI GIORNO A NOI CITTADINI!!! Il nostro plauso, accorato e forte plauso va a tutti quei volontari e non, Vigili del Fuoco, Forze dell\’Ordine o semplici cittadini che contro ogni avversità, hanno e stanno facendo di tutto per estrarre quelle povere vite ancora sepolte sotto la neve.

Eroismi e burocrazia

Ad Amatrice, cinque mesi dopo il primo, terrificante terremoto, ci sono ancora le macerie. Tonnellate di macerie, come se il disastro fosse avvenuto il giorno prima.

Ad Amatrice, cinque mesi dopo il primo, terrificante terremoto, ci sono ancora le macerie. Tonnellate di macerie, come se il disastro fosse avvenuto il giorno prima. Ero rimasto molto sorpreso e in occasione della mia visita ne avevo chiesto ragione al bravissimo e infaticabile sindaco di questo sfortunato paese, Sergio Pirozzi. Lui aveva sorriso amaramente: «La burocrazia. Ci vogliono i permessi, le liberatorie, le carte bollate. Se sposto un sasso mi prendo una denuncia. Non mi spaventa il terremoto, non mi spaventa la neve. Quel che mi fa davvero paura è la burocrazia». Ho ripensato a queste parole vedendo la rabbia di chi, di fronte a un’emergenza come quella della micidiale accoppiata terremoto-bufera di neve in Abruzzo, non riesce a procurarsi una turbina per liberare la strada o, se lo spazzaneve c’è, il gasolio per farlo funzionare. Gravi carenze organizzative, pochi mezzi e quei pochi inadeguati. Per colpa di quel mostro chiamato burocrazia è successo anche questo nell’inferno bianco dell’hotel Rigopiano. 

Venerdì mattina, dando l’incredibile notizia che là sotto, dopo 43 ore, c’erano persone vive, la conduttrice del TgCom24 non ha saputo trattenere le lacrime. Ed è stato emozionante e commovente per tutti noi assistere ai miracolosi salvataggi e ammirare l’eroismo dei soccorritori, che si infilavano in quei tunnel di ghiaccio rischiando la propria vita.  Ma la dedizione dei volontari, il coraggio e la professionalità dei vigili del fuoco, non possono cancellare i ritardi, le mancanze, le negligenze che hanno accompagnato questa tragedia. A cominciare da quello spazzaneve che se fosse arrivato all’hotel alle 15 di mercoledì, come era stato annunciato, ora non saremmo qui a contare i morti. Mancava il gasolio? Mancavano i conducenti? Mancava il nulla osta del solito funzionario?

I terremoti non si possono prevedere, ma la neve sì. Si sapeva che sarebbero arrivate in quella zona precipitazioni nevose eccezionali, bisognava prepararsi al peggio. E invece, per far partire la macchina dei soccorsi, non è bastato neppure dire che l’albergo Rigopiano non c’era più, che era stato sepolto dalla valanga. Nessuno ha creduto a quel primo, disperato Sos, nemmeno la prefettura di Pescara. Poi, dopo ore preziosissime sprecate fra incomprensioni, richieste di autorizzazioni e rimpalli di responsabilità, i primi soccorritori sono arrivati con gli sci da fondo sul luogo del disastro perché l’unica turbina che avrebbe potuto aprire la strada era guasta. Di chi è la colpa? È possibile che interi paesi siano rimasti senza luce per 72 ore?  A noi non piacciono gli sciacalli che vanno a tener comizi mentre si scava ancora per salvare vite umane, ma non capiamo neppure quelli che, al contrario, dicono che questo non è il tempo delle polemiche. Cosa facciamo? Aspettiamo la prossima sciagura o il prossimo inverno per dire che le pastoie burocratiche stanno uccidendo la Protezione civile ? Per dire che serve uno che abbia il potere di decidere e non cento che chiedono permessi?

ilgiorno.it

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