Politica e \’ndrangheta, \’ndrangheta ed imprenditoria, imprenditoria e corruzione, corruzione e politica e di nuovo, politica e \’ndrangheta…..è un cane che si morde la coda in un infinito ed ininterrotto circolo vizioso. Ma perchè non si riesce ad interrompere, a spezzare un\’anello di questa macabra e criminale catena che infetta ogni giorno di più la società? Perchè non lo si vuole fare, gli interessi sono troppi, il potere altrettanto, ed è per questo che niente e nessuno ha l\’interesse di rompere questo sodalizio, se non quei pochi cittadini onesti che però non hanno sufficiente influenza su chi il potere lo gestisce. Il \”sistema\” mafioso è il sistema che gestisce la nostra società, ogni cosa, anche la più semplice che fa parte del nostro quotidiano è influenzato in un modo o nell\’altro dalle mafie, ad ogni livello istituzionale e non, troviamo le mafie e sempre più la \’ndrangheta che nostro malgrado è riuscita negli anni a sostituirsi allo Stato, ad uno Stato indebolito dalla burocrazia ma principalmente proprio da quelle infiltrazioni mafiose che ne hanno infettato il suo sistema.
Ma perché la politica non può fare a meno della ‘ndrangheta?
L’operazione scattata ieri e che ha portato all’arresto di nove persone, tra le quali l’ex assessore regionale Nazzareno Salerno, conferma che gli intrecci continuano ad esserci e che, evidentemente, ci sono stati sempre.
Salerno, per favorire Calabria Etica, avrebbe imposto ad un dirigente delka Regione di firmare atti, che hanno comportato l’esclusione dalla gestione delle conseguenti procedure per l’erogazione di fondi europei di Fincalabra, la finanziaria della Regione.
Per fare opera di convincimento sarebbero intervenuti due pregiudicati legati alla cosca Mancuso di Limbadi.
Ora viene facile pensare tante cose. Ma un pensiero arriva e lo esterniamo. La politica in Italia e soprattutto in alcune regioni, lo scrivo con amarezza, andrebbe commissariata. Si prendano i provvedimenti del caso. Ultima operazione a parte, di questa nefasta e schifosa presenza della ‘ndrangheta ( non la si è mai voluta sconfiggere, e non solo per esigenze elettorali) non se ne può più.
Sono ovunque i capi delle cosche. Dove c’è da mangiare, rubare e sfruttare il sangue di povera gente loro sono li. Massimo guadagno con minimi sforzi. Capitalizzare il tempo e il denaro è il loro motto.
Vogliono stare ovunque. Meno rozzi del passato ma sempre rozzi, si avvalgono di familiari che hanno fatto studiare e che hanno il know-how per consigliare tecnicamente in diversi campi di azione. Ma quando c’è da convincere qualcuno, carta e penna lasciano il posto ad altri metodi. Ed entrano in campo i manovali, che ricchi, tra l’altro, non diventeranno mai. Sfruttati, in fondo, anche loro.
Ma non giustificabili.