Troppe volte la cronaca ci riserva notizie di questo genere, troppe volte donne, ragazze, figlie che escono di casa per andare a studiare, per fare un giro con gli amici o semplicemente per \”vivere\” il luogo dove abitano, si ritrovano ad essere perseguitate, picchiate, molestate e violentate da persone senza scrupoli e senza anima, persone che in quel luogo, in quel posto nemmeno dovrebbero esserci. Non è una questione di colore della pelle, non cambia nulla che sia bianca, nera o gialla, il problema è la sicurezza e quella è un diritto al quale non ci si può sottrarre. È assurdo quanto inconcepibile che i nostri figli non possano essere sicuri nemmeno su di un treno dove sicuramente qualcuno dovrebbe vigilare, dove chi non ha un biglietto dovrebbe immediatamente scendere e dove queste cose, come in tutti gli altri luoghi non dovrebbero accadere. Per i miei figli questo non lo accetto, come non lo accetto per nessuno degli altri, non lo accetto perchè se non si è sicuri non si è liberi e la libertà viene prima di tutto! Un abbraccio di cuore a questa ragazza come a tutte le altre donne vittime di questa vigliaccheria ed amaro ma sincero augurio di Buona Domenica a tutti voi cari Amici!!!
Pino Masciari
Milano, 16enne picchiata e violentata su un treno
Scesa la conoscente ad Abbiategrasso, ha proseguito il tragitto da sola ed stata raggiunta da due uomini descritti come nordafricani. Gli aggressori l\’hanno presa a calci e pugni, l\’hanno palpeggiata per poi fuggire. La ragazza non ha raccontato nulla ai genitori e solo stamani ha confessato quanto subito alle compagne di scuola. Arrivata alla clinica De Marchi per le cure necessarie, stata raggiunta dalla madre. Gli autori dell\’aggressione restano al momento ignoti.
La sedicenne, emerge nel corso dell\’audizione protetta, avrebbe avuto in precedenza dei contatti con uno degli aggressori su un social network. Gli investigatori della Squadra Volante e della Polmetro stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del treno che era partito da Milano alle 14.42 del 9 febbraio.
La studentessa è ricoverata nella clinica pediatrica De Marchi, che fa parte del Policlicnico di Milano. La prognosi è superiore ai 20 giorni. Per le dimissioni il personale clinico non ha ancora stabilito una data precisa, ma si valuterà giorno per giorno, in base alle condizioni della ragazza. La giovane è stata inizialmente accompagnata all\’SVSeD (Soccorso violenza sessuale e domestica) della clinica Mangiagalli di Milano, per le prime cure e quindi accompagnata in De Marchi. La prassi, a livello sanitario, è che una prognosi con oltre 20 giorni fa scattare una denuncia d\’ufficio alle autorità.
L\’SVSeD è un servizio che si aggiunge ai tre pronto soccorso del Policlinico: uno destinato agli adulti, uno pediatrico e uno ostetrico-ginecologico. Accanto all\’ostetrico ginecologico si trova l\’SVSeD, dove lavorano clinici esperti nel riconoscere violenza sessuale, presunta o reale che sia, e dove vengono accompagnati coloro che, uomini o donne che siano, denunciano una violenza. In uno spazio separato, che tutela la privacy della vittima, viene offerto gratuitamente anche supporto psicologico e legale 365 giorni l\’anno 24 ore su 24. Sono 10 i ginecologi interni alla Mangiagalli che prestano servizio all\’SVSeD, oltre ad esterni che ruotano e si aggiungono a supporto del personale interno. A questi si aggiungono infermieri formati e psicologi, oltre a volontari che prestano soprattutto assistenza legale. Accanto all\’SVSeD, si trova l\’associazione Svs Dad (Donna aiuta Donna), che si occupa di promuovere campagne contro la violenza e raccogliere fondi e assistere le vittime
Salvini: «Ci vogliono le maniere forti».«Un gruppo di clandestini ha bloccato oggi per protesta la stazione di Mortara (Pavia), causando disagi a centinaia di persone. Due nordafricani avrebbero invece picchiato e molestato giovedì una ragazza italiana di 15 anni sul treno per Vigevano (Pavia). Basta, ci vogliono le maniere forti con questi balordi! Per quelli che bloccano i treni, un barcone e tutti a casa. Per quelli che violentano, una pillola, ZAC e non lo fanno più!», ha scritto su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini.