Non è mai una vittoria completa quando un Comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose, perchè se da una parte vince la Legalità e la Giustizia, dall\’altra c\’è sempre una piccola sconfitta sociale per veder decadere un qualcosa in cui una parte di cittadini onesti credeva. Non sono più notizie eclatanti, ancor meno se provengono da Comuni calabresi come quelli di cui vi diamo notizia, Corigliano Calabro (nel quale Comune Pino Masciari ha da poco partecipato ad un convegno) e Cassano Jonio, ma proprio il fatto che provengono da questa regione, ci dimostra quanto deturpata, usata ed abbandonata sia dalle istituzioni e da un senso di Legalità che ormai sembra non esistere più. La speranza, sempre forte, è che i Calabresi ma non solo loro, diano un forte segnale di voler invertire questa tendenza che non porterà altro che verso la vittoria della \’ndrangheta a scapito di una parte di popolo nobile che urla ed esige Legalità!!!
‘Ndrangheta: Corigliano e Cassano presto sciolti?
Potrebbe essere vicino lo scioglimento anticipato per sospette infiltrazioni di ‘ndrangheta negli organi elettivi dei Comuni di Corigliano Calabro e di Cassano Jonio. Nei cui municipi lo scorso 7 marzo si sono insediate le rispettive Commissioni d’accesso agli atti amministrativi inviate dal prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao su delega del ministro dell’Interno Marco Minniti (foto).
A Corigliano Calabro la triade commissariale, formata dal viceprefetto Filippo Romano, dal dirigente in quiescenza del Ministero dell’Interno Antonio Scozzese e dal sottotenente della Guardia di Finanza Giulio Tavanzo in servizio presso il Gruppo delle fiamme gialle di Sibari, dovrebbe tornare a Palazzo Garopoli martedì 9 maggio prossimo. Forse già per ascoltare Enzo Claudio Gaspare Siinardi, ex responsabile amministrativo del Comune nominato dall’attuale sindaco Giuseppe Geraci con contratto di consulenza esterna nonché ex assessore della giunta retta dallo stesso Geraci http://www.altrepagine.it/index.php/302-corigliano-commissione-d-accesso-convocato-siinardi-ora-bellucci-trema. Quella di Siinardi sarà l’ennesima audizione in scena nella sede municipale a porte serrate da parte della Commissione d’accesso, la quale ha pure acquisito una consistente mole d’atti prodotti da parte dei vari uffici comunali che sta “incrociando” con alcune risultanze d’indagini tuttora in corso tanto presso la Procura di Castrovillari quanto presso la Procura distrettuale antimafia di Catanzaro.
Nessuna audizione invece a Cassano Jonio, almeno finora. Dove la triade commissariale, composta dal viceprefetto aggiunto Vito Turco, dal funzionario ingegnere del Provveditorato interregionale opere pubbliche Sicilia e Calabria Francesco Trecroci e dal capitano dei Carabinieri Francesco Barone comandante della Compagnia dell’Arma di Corigliano Calabro cui è sottoposta la Tenenza di Cassano Jonio, s’è recata nel Palazzo di città soltanto una volta oltre al giorno in cui s’è insediata lo scorso 7 marzo. A tenere banco nel Comune retto dal sindaco Gianni Papasso sarebbe proprio un’articolata quanto dettagliata informativa investigativa e giudiziaria redatta dalla Compagnia dei Carabinieri guidata dallo stesso capitano Barone. Al centro dell’informativa vi sarebbero numerosi appalti comunali per lavori pubblici e la gestione delle assunzioni delle maestranze nelle stesse imprese appaltatrici, oltre a molto altro.
Molto più ampio lo spettro investigativo a Corigliano Calabro. Dove il sindaco Geraci, a seguito del proprio insediamento nella tarda primavera del 2013 dopo la lunga fase di commissariamento del Comune per infiltrazioni di ‘ndrangheta decretato nel giugno del 2011 aveva già esordito con un segnale forse tutt’altro che “buono” richiedendo la sostituzione del segretario generale del Comune voluto proprio dai commissari, quel Donato Michele Lizzano unanimemente ritenuto e riconosciuto come un funzionario d’alto profilo anti-‘ndrangheta attualmente in servizio presso il Comune di Rende. Sostituito con Salvatore Bellucci, il quale in questi anni ha ci ha fatto molto scrivere e ha fatto molto parlare di sè: http://www.sibarinet.it/index.php/notizie/17-cronaca/7019-corigliano-«antimafia-quella-era-la-mafia-»
http://sibarinet.it/index.php/17-notizie/cronaca/8577-corigliano-tangenti-al-camposanto
http://altrepagine.it/index.php/139-corigliano-caso-bellucci-2-ora-il-palazzo-trema-davvero.
I sindaci di Corigliano Calabro e Cassano Jonio, Geraci e Papasso, dal canto loro pubblicamente ostentano tranquillità e sicurezza che le loro rispettive amministrazioni ed i consigli comunali non verranno disciolti per ingerenze da parte della criminalità organizzata locale.
Le commissioni d’accesso a Corigliano Calabro e Cassano Jonio dovranno esaurire il loro lavoro d’accertamento investigativo alla scadenza dei tre mesi dall’insediamento, quindi entro il prossimo 7 giugno, scadenza eventualmente prorogabile su richiesta stessa delle commissioni per una sola volta e per altri tre mesi. Purtuttavia fonti vicine al ministro dell’Interno Minniti proprio in queste ore ipotizzano scioglimenti per infiltrazioni di ‘ndrangheta degli organi elettivi d’alcuni Comuni della Calabria entro la prossima estate. E i Comuni calabresi in cui il ministro ha di recente delegato ai prefetti l’invio delle commissioni d’accesso si contano sulle dita d’una mano. E qualche dito avanza…