La bocciatura è arrivata dalla Comunità Europea, nessun aiuto di Stato per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, pertanto come dicevamo Bruxelles ha detto \”no\” al piano italiano per evitare il fallimento delle due banche venete. Ora i due istituti bancari, per evitare di ritrovarsi nella stessa posizione di Banca Etruria (che però di aiuti ne ha ricevuti, ed anche troppi) o MPS, dovranno \”trovare\” 1 miliardo di euro di capitali da fondi privati e non statali. Riteniamo che una banca sia come un\’azienda e come ogni azienda che fa delle scelte sbagliate, investimenti errati, fallisce e chiude senza alcun aiuto da parte dello Stato e così dev\’essere per le banche. L\’intervento dello Stato, l\’unico plausibile è quello di tutelare i correntisti e i risparmiatori, imponendo ai vertici bancari di \”restituire\” ogni centesimo a tutti coloro che hanno affidato i propri risparmi a persone inadeguate ed inefficienti, professionalmente e moralmente!
Banche venete, niente salvataggio di Stato: è polemica sui social
La Commissione Ue boccia le richieste degli istituti, che ora dovranno raccogliere un miliardo di euro per non ripetere il caso Etruria
I vertici di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno incontrato, nella sede dell\’Antitrust europeo, i funzionari della direzione generale Concorrenza della Commissione. Le richieste degli istituti riguardo ad un possibile salvataggio di Stato sono state bocciate dalla Ue, che rimane così sulle sue posizioni. Bruxelles quindi dice \”no\” al piano italiano per evitare il fallimento delle due banche venete. La Commissione pretende che gli istituti raccolgano un miliardo di capitale da privati, condizione necessaria per poi approvare la \”ricapitalizzazione precauzionale di Stato\”. Sui social monta la polemica.
Torna quindi a materializzarsi l\’incubo bail-in, dopo il caso di Banca Etruria. I dirigenti veneti ora incontreranno il ministro dell\’Economia, Pier Carlo Padoan, per vagliare le ipotesi; tra queste, anche le dimissioni, che potrebbero portare di conseguenza al bail-in.
Sulle ultime novità provenienti da Bruxelles si è espresso il mondo politico. Per Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica e viceministro all\’Economia durante il governo Renzi, \”più si ingigantisce il buco delle due Banche Popolari Venete, più diventa inevitabile chiedersi cosa facevano le autorità di vigilanza bancaria quando ancora nel 2013 autorizzavano aumenti di capitale a valori completamente sballati\”. Sempre per Zanetti \”scelta la linea dell\’intervento pubblico per MPS, è impensabile per qualunque veneto che il governo italiano possa usare un metro diverso per due banche che, insieme, tutto sono tranne che minori\”.
Al momento sembra difficile che il miliardo di capitale possa essere reperito. L\’eventuale salvataggio delle due banche inoltre è vincolato al piano di fusione, per cui se anche solo una delle due fallisse, anche la seconda andrebbe a fondo.