Come al solito ci risiamo, nessuna banca chiude come dovrebbe essere per qualsiasi altra azienda privata, e lo Stato mette a disposizione 17 miliardi di euro per il loro risanamento, di cui già 5 erogati immediatamente a favore di Intesa San Paolo che ha acquisito Veneto Banca e Popolare di Vicenza al prezzo simbolico di 1 euro cadauna; beh che dire, un gran bell\’affare per Intesa San Paolo che intendiamoci, con 2 euro ha \”comprato\” solo le parti sane delle due banche venete e che di conseguenza si è vista \”regalare\” anche 5 miliardi dallo Stato. Ora prontamente ci dicono che a fronte di questi 17 miliardi non vi saranno impatti con la finanza pubblica, cioè con i soldi pubblici, i nostri….ma voi ci credete?? Di fatto questi miliardi sono nella cassaforte del decreto \”salva banche\”, un \”piccolo\” tesoretto a disposizione del potere bancario ma, perchè quando si tratta di Istruzione, di Sanità, delle Forze dell\’Ordine, di contratti pubblici o di pensioni i soldi non si trovano mai e bisogna fare sempre finanziarie che pesano sulle spalle di noi cittadini mentre poi per le banche le casseforti dello Stato sono sempre piene????
Banche venete, via libera del cdm al decreto. A Intesa oltre 5 miliardi
Approvate le norme per il salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Mobilitati fino a 17 miliardi. Padoan: \”Non c\’erano alternative, nessun impatto sui saldi di finanza pubblica\”. Gentiloni: \”Evitato fallimento disordinato\”. Messina: \”Nessun licenziamento\”. Semaforo verde della Ue: \”Misure in linea con le regole\”.
Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per il salvataggio di Veneto Banca e Popolare Vicenza. \”Un intervento a favore di correntisti e risparmiatori\” e \”delle economie del territorio\” per evitare \”un fallimento disordinato\”, ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al termine del cdm. \”Si è trattato – ha aggiunto – di una decisione importante, urgente e necessaria\”. Semaforo verde anche dalla Ue: \”La Commissione europea – si spiega in un comunicato – ha approvato le misure italiane per facilitare la liquidazione di BPVI e Veneto Banca in base alle norme sull\’insolvenza. Queste comprendono la vendita di alcune attività che saranno integrate ad Intesa Sanpaolo. I depositi restano pienamente protetti. I detentori di debito senior non dovranno contribuire al burden sharing\”.
Il ministro dell\’Economia Pier Carlo Padoan ha fornito i dettagli dell\’operazione, sottolineando che l\’importo complessivo delle risorse mobilitate è di 17 miliardi, anche se l\’esborso immediato nei confronti di Intesa, che ne rileverà le parti \”sane\”, ammonta a 5,2 miliardi. Le cifre non impattano sui saldi di finanza pubblica, ha spiegato, perché sono già incorporate nel cosidetto decreto salva-banche. \”Il governo ha utilizzato le regole europee nel migliore modo possibile\”, ha concluso Padoan. L\’alternativa, ha messo in guardia, sarebbe stato \”lo spezzatino\”. Tutelati, come detto, correntisti e obbligazionisti senior. Per i titolari di obbligazioni subordinate sarà previsto un ristoro dell\’80% da parte dello Stato, con la quota restante che dovrebbe essere a carico di Intesa, che si è detta disponibile a mettere sul piatto fino a 60 milioni.
Conti, mutui, obbligazioni: cosa succede ora
Nel dettaglio 4,785 miliardi servono per adeguare \”i ratios patrimoniali di intesa\” legati all\’acquisizione delle good bank delle due venete e per affrontare i processi di ristrutturazione\”, ha spiegato il ministro. Gli oneri di ristrutturazione sono legati anche agli esuberi, e potrebbero valere circa 1,2 miliardi. A questi, ha specificato, si aggiungono \”400 milioni di garanzie per coprire i rischi legati dalla due diligence che sarà condotta da Intesa\”.
Padoan ha spiegato che oltre ai 5 miliardi appena citati ed erogati immediatamente a favore di Intesa Sanpaolo, lo Stato è disponibile a impiegare ipoteticamente per l\’operazione un \”ammontare complessivo massimo che più o meno è di 12 miliardi aggiuntivi\”. Cifra da non mettere sullo stesso piano della precedente perché rappresentata da garanzie relative ai crediti deteriorati oppure a rischio di cui lo Stato si prepara a far carico, il cui valore potrebbe diminuire ulteriormente. In particolare, \”fino a un ammontare massimo di 6 miliardi e 300 milioni\” di possibili risorse aggiuntive riguardano crediti in bonis che potrebbero risultare deteriorati. \”Può darsi – ha proseguito Padoan – che vista la ristrettezza dei tempi, alcuni di questi titoli di credito che fanno parte del pacchetto di Npl acquisiti risultati di qualità non aderente a quella che viene adesso contabilizzata\”. Il titolare di via XX Settembre ha spiegato che un\’altra voce riguarda \”crediti fino a 4 miliardi che sono ad alto rischio, ma in bonis. Essendo ad alto rischio è possibile che ci siano delle evoluzioni che peggiorino la qualità di questi crediti, sempre in linea teorica\”. Il Tesoro, ha sottolineato tuttavia Padoan, \”si aspetta di coprire in toto l\’esborso di 5 miliardi\” a favore di Intesa Sanpaolo con una valorizzazione \”nel medio termine\” degli Npl che confuiranno nella \’bad bank\’.\”
Il provvedimento consentirà infatti di avviare la liquidazione ordinata dei due istituti e aprire la strada alla separazione delle attività con la creazione di una bad bank e creando così le basi per la cessione della parte sana a Intesa. Il decreto entrerà subito in vigore per garantire la normale operatività bancaria. Le due banche venete, ha spiegato Padoan, \”continuano a operare di fatto come componenti del gruppo Banca Intesa: non c\’è nessuna interruzione, a partire da domani, dell\’attività normale di sportello\”.
\”L\’Italia considera l\’aiuto di Stato necessario ad evitare turbolenze economiche nel Veneto\” in seguito all\’uscita dal mercato di BPVI e Veneto Banca \”dopo un lungo periodo di difficoltà\”, ha commentato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager in una nota. \”La decisione consente all\’Italia di prendere misure per facilitare la liquidazione delle due banche\”. \”Azionisti e detentori di debito subordinati hanno pienamente contribuito\” e le misure \”rimuovono 18mld di npl dal settore, contribuendo al consolidamento\”, ha aggiunto.
Con il decreto delle banche venete, vengono messi in sicurezza 50 miliardi di risparmi e tutelati 2 milioni di clienti, incluse 200 mila imprese. Così il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha accolto il provvedimento del governo con il quale di fatto il gruppo bancario acquisisce le due banche venete. Messina ha assicurato inoltre che \”l\’integrazione delle due banche e del relativo personale sarà gestita senza licenziamenti ma solo attraverso uscite volontarie.
\”Il nostro intervento consentirà di mettere in sicurezza oltre 50 miliardi di risparmi affidati alle due banche e di tutelare 2 milioni di clienti, di cui 200.000 aziende operanti in aree tra le più dinamiche del Paese\”. E\’ quanto afferma il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, dopo il varo del dl sul passaggio di Popolare Vicenza e Veneto Banca al gruppo di Càde Sass. \”Oltre a ciò -dice Messina- l\’integrazione delle due banche e del relativo personale sarà gestita senza licenziamenti ma solo attraverso uscite volontarie\”.