\”A 10 anni da Duisburg nulla è cambiato, non vedo luce in fondo al tunnel\”
(ANSA) – ROMA, 16 AGO – \”Sono trascorsi 10 anni da quel maledetto ferragosto in Germania a Duisburg, era il 15 agosto del 2007 quando davanti al ristorante \”Da Bruno\” andava in scena la peggiore mattanza di \’ndrangheta degli ultimi tempi dove si scontravano le cosche Pelle-Vottari-Romeo da una parte e Nirta-Strangio dall\’altra facendo 6 morti, per affermare il potere delle famiglie in Germania. Non è cambiato nulla da allora, almeno nulla di quanto si sperasse, perchè dieci anni dopo la \’ndrangheta continua a fare affari in Germania e in mezza Europa, investendo in affari trasparenti come immobili e attività commerciali gli enormi proventi del traffico di stupefacenti di cui è ormai monopolista\”. A sostenerlo è uno dei più noti testimoni di giustizia, l\’ex imprenditore calabrese Pino Masciari, che per le sue denunce ha dovuto lasciare la sua terra con la famiglia per entrare nel programma di protezione. \”Il Ministro Minniti elogia il lavoro fatto e fa bene, ma non possiamo parlare di paese sicuro solo perchè il livello di sicurezza in Italia è buono se poi abbiamo una \’ndrangheta sempre più forte che fa affari ovunque nel paese e nel resto del mondo – afferma Pino Masciari – i boss entrano ed escono dal carcere consapevoli di avere a che fare con leggi che glielo permettono, per ultimo il boss Luigi Mancuso, capo incontrastato della \’ndrangheta che torna a casa perchè non si è ancora sicuri della sua pericolosità: è assurdo e pericoloso. Al Ministro Minniti vorrei chiedere: siamo proprio sicuri che in fondo al tunnel si veda la luce?? Io continuo a vedere il buio più assoluto! Questo paese è allo stremo, si guarda alla pericolosità dei migranti, al terrorismo, ma poco o niente per porre fine (se mai fosse ancora possibile) allo strapotere della \’ndrangheta e alle mafie in generale che, con la collusione di alcune parti politiche, imprenditoriali ed istituzionali del nostro paese, dilagano in modo spaventoso! Ho denunciato cosche calabresi di notevole importanza – conclude Masciari – allora ed ancora oggi molto presenti, a cosa è servito Ministro Minniti se non a relegare me e la mia famiglia in un esilio forzato fatto di continue lotte istituzionali e burocratiche che hanno calpestato tutto il senso del mio gesto?\”.(ANSA).