Attraverso una società ha intascato fino a cinque milioni e 110 mila euro all’anno per gli aiuti. Ora è raggunta dall\’interdittiva antimafia
È la potente cosca De Stefano-Tegano di Reggio Calabria che si è impossessata dell’affare dell’accoglienza dei migranti. È la ‘Ndrangheta, quella maledetta piovra che ormai si è radicata anche al Nord, che ha compiuto un golpe incruento. L’esercito degli ndranghetisti ha piazzato i suoi uomini, sostituendo con le sue società quelle impegnate nella gestione del grande business dei migranti. Anche la F94 srl che nei fatti gestisce l’accoglienza di 799 richiedenti asilo è stata raggiunta dall’interdittiva antimafia da parte del prefetto di Reggio Calabria. Finalmente le istituzioni di stanno svegliando. Dopo Il Cara di Isola di Capo Rizzuto nei fatti gestito dal clan degli Arena, quelli di Vibo Valentia subappaltati alla Ndrangheta di Reggio Calabria, ai Tegano. E ora si annunciano altri interventi “interdittivi” in provincia di Catanzaro. Insomma lo Stato è passato all’offensiva. Ci siamo accorti (un po’tardi) che l’accoglienza dei migranti in Calabria era finita in mano alla Ndrangheta
Cosa c\’è dietro la F94 Srl
La Prefettura di Vibo Valentia ha posto sotto amministrazione giudiziaria alcune società che gestivano l’accoglienza di 700 migranti. In realtà Tiscali.it è in grado di raccontare che dietro queste società, vere scatole vuote, c’è, c’è stata la potente Ndrangheta di Reggio Calabria. Torniamo a questa sigla: «F94 Srl». Sembra la sigla di un caccia militare supermoderno. Invece è il nome di una società attraverso cui la Ndrangheta ha intascato fino alla fine di settembre circa 14.000 euro al giorno, cinque milioni e 110 mila euro all’anno per garantire posti letto, colazione, pranzo e cena, lavanderia ai 700 richiedenti asilo. Cinque milioni e 110 mila euro all’anno per tre anni. Dunque, poco meno di 15 milioni di euro. Ma questo è un fermo immagine di un particolare, di una sola delle tante convenzioni che le prefetture hanno stipulato con società e cooperative in questi anni in Calabria. Quella sotto i riflettori coinvolge solo 700 richiedenti su un totale di circa 10.000 migranti accolti in Calabria.
Arrivi più che raddoppiati
Dunque «la sezione di Vibo Valentia dell’Arci Pesca-Associazione Monteleone Protezione civile» ha sottoscritto tre anni fa la convenzione dalla Prefettura di Vibo Valentia per accogliere un numero di richiedenti asilo che partendo da 250-320 è arrivato poi a 700. Con una scrittura privata, illegittima, si tratta di un vero e proprio subappalto, la Monteleone a sua volta ha affidato alla società «F94 Srl» la gestione dell’accoglienza. Dai posti letto al vitto e alla lavanderia. La struttura ricettiva inizialmente era il «Costa Bella» di Briatico, in seguito si è aggiunto anche il Villaggio Torre Sant’Irene. Per ogni ospite, alla “F94 Srl” andavano 20 euro al giorno. Questa scrittura privata è stata rinegoziata diverse volte, il numero degli ospiti è raddoppiato, il costo pattuito aumentato a 34.50 euro (per via dei termosifoni accesi tutto il giorno), sceso poi a 22.50 Euro.
I fratelli Trimboli
La storia della società che gestisce l’accoglienza dei migranti racconta la forza economica e nello stesso tempo il consenso che la Ndrangheta riesce ad ottenere garantendo il lavoro, i posti di lavoro. Dietro la “F94 Srl” ci sono i fratelli Francesco e Domenico Trimboli, 23 e 18 anni. Subentrati ai genitori dopo che all’inizio dell’anno erano partiti i primi controlli della Prefettura. I genitori Costantino Trimboli e Lucy Zinghini, ancora oggi sono dipendenti della società. Costantino e Lucy hanno cattive frequentazioni con esponenti della Ndrangheta, ritenuti vicini alla cosca Tegano. Lucy è stata destinataria anche di sequestri preventivi di beni.
Il \”manuale\” delle cosche da rispettare
Il fratello di Costantino Triboli, Massimiliano, è stato arrestato per traffico di stupefacenti. Ma il padre degli attuali soci della «F94 Srl» è titolare della società “Immobilholiday” che ha rapporti economici diretti con la stessa “F94 Srl”. Nelle società dei Trimboli sono stati assunti figli, parenti e affiliati ai vari clan. È un modello che si ripete. Come con l’Ospedale di Locri le assunzioni venivano garantite attraverso una sorta di Manuale Cencelli delle cosche, così la Ndrangheta non solo si è garantita il profitto dell’accoglienza ma ha anche imposto le assunzioni nelle imprese che garantiscono l’accoglienza, dai posti letto alle mense, alle pulizie. E in questa spartizione sono state equamente rappresentate le cosche di Reggio Calabria e quelle di Vibo Valentia.