Un ringraziamento sentito ai ragazzi di Chieri, a Federica e a tutti gli amici di Pino Masciari, siete magnifici. Do’ la mia piena disponibilita’ per qualunque cosa abbiate bisogno.
L’esperienza di questa sera e’ troppo forte per essere spiegata in due righe, a caldo, con la stanchezza di due giorni consecutivi senza alcuna soluzione di continuita’ tra il lavoro e la manifestazione.
Ma l’emozione provata questa sera e’ piu’ forte di qualsiasi fatica, credo che l’esperienza di riunire tutte le nostre associazioni cittadine per un tema cosi’ “caldo”, e per una storia come quella di Pino, sia servita a farci riflettere sui prossimi passi.
Di sensibilizzare le persone non smetteremo mai, di credere nella giustizia e nella legalita’ nemmeno, di pretendere che le istituzioni abbiano piu’ rispetto per i cittadini, e non si limitino a preterderlo da essi, non potremo mai farne a meno.
Di volere Pino VIVO e in mezzo A NOI ne sentiamo tutti il bisogno, perche’ anche noi siamo stanchi di commemorazioni e ricordi.
L’unico ricordo che accetteremo volentieri e’ quello di un paese bellissimo dove la legalita’ e la giustizia non erano considerati due aspetti poi “cosi’ importanti”, nemmeno davanti alla vita di un uomo e alla liberta’ della propria famiglia e dei propri figli.
A Pino Masciari va tutta la mia solidarietà, simpatia e affetto…..ieri sera ho ascoltato il suo accalorato resoconto di una vita spesa per la legalità e la giustizia di questo paese….si sentiva la profonda delusione e frustrazione per tutte le traversie passate, i torti subiti, ma nonostante ciò, la volontà di proseguire nei suoi intenti è ancora molto forte. Ho visto la passione, la rabbia, la tenacia, l’amore in questo uomo di calabria, terra che ti può dare molto, ma che in alcuni casi ti può anche togliere l’aria che respiri, le mie origini calabresi mi fanno sentire ancora più vicina a lui e dal canto mio ho giurato a me stessa che farò tutto quanto in mio potere per aiutare lui e tutte le persone oneste di questo Paese a renderlo migliore…..dobbiamo incominciare ad estirpare dal nostro DNA il mafioso che c’è in noi….Tolstoj diceva “Tutti pensano a cambiare il mondo, nessuno pensa a cambiare se stesso”…ho fatto mia questa massima già da tempo e se ognuno di noi incomincerà a fare qualche cosa nel proprio piccolo, sicuramente si costruirà insieme qualcosa di molto grande. Ho solo un grosso rammarico….non aver abbracciato Pino ieri sera, lo faccio oggi virtualmente, lui, tutti i ragazzi che gli stanno vicini e la sua famiglia. Faccio parte del meetup di Asti insieme a Danilo e ovviamente sono disponibile per qualsiasi appoggio abbiate bisogno.
Un abbraccio fortissimo.
Angela
Caro Pino, cari lettori,
Per abitudine, prima di prendere posizione in fatti cosi’ delicati come la tua situazione, cerco di leggere le fonti.
Ebbene, io la sentenza del TAR l’ho letta, e consiglio caldamente a tutti di fare altrettanto (http://www.giustizia-amministrativa.it –> sezione Motore di ricerca –> TAR Lazio –> cercare “Masciari”).
Si’, lo so, e’ un tantino faticosa (ma alla fine in un quarto d’ora ce la si fa), pero’ e’ indispensabile per evitare di prendere posizione su fatti cosi’ delicati senza conoscerli davvero. Questo eviterebbe forse anche tante strumentalizzazioni.
Confermo: la sentenza da’ ragione a Pino sull’aspetto della sicurezza (“La doglianza e’ parzialmente fondata”): su questo punto scrive:
– sebbene mentre non è certamente condivisibile la pretesa dei ricorrenti [i Masciari, ndr] di fissare ed individuare da subito le misure tutorie cui assoggettare il nucleo familiare all’atto della futura fuoriuscita dal Programma… [cioe’ Pino non puo’ decidere lui oggi quali misure vuole]
– …Ma se tanto è vero deve allora convenirsi che, così come non è possibile predeterminare il contenuto delle misure tutorie da applicare a scadenze che non siano immediatamente ravvicinate …, parimenti, sotto opposta angolazione prospettica, (deve convenirsi che) non appare consentito decretare, a monte, la cessazione delle misure de quibus (fra un biennio) senza avere prima apprezzato l’attuale insussistenza, o meno, di esigenze connesse con la sicurezza della persona protetta …
Questo significa che la Commissione NON puo’ decidere in un dato momento QUANDO le misure di protezione devono cessare, perche’ cio’ evidentemente dipende dall’evoluzione della situazione.
E fin qui ci siamo: faro’ con convinzione la mia parte di cittadino per far si’ che la Commissione prenda atto di questo.
PERO’ LA SENTENZA DICE ANCHE ALTRO, dando torto a Pino su diverse questioni, molto interessanti (che occupano la gran parte del testo), e che andrebbero conosciute.
Ora, con tutto l’affetto e la stima sinceri, ritengo che Pino dovrebbe parlare anche di questi aspetti: capisco la sua situazione umana (per quanto mi e’ possibile non vivendola di persona), pero’ trovare passi come i seguenti non mi ha fatto piacere (per non perdere la visione generale, consiglio di leggere la sentenza, che, se ho capito bene, Pino ha impugnato).
– [Pino aveva proposto] “un progetto di reinserimento lavorativo correlato all’acquisto di una struttura ricettiva”, a cui “seguiva … una puntuale indagine peritale da parte di professionista incaricato dalla Commissione che…offriva tecnica contezza della NON convenienza sotto molteplici profili dell’investimento prospettato dal testimone. A tali conclusioni non risulta che il testimone abbia opposto controperizia od altra analisi economica volta a contestare ovvero a ribaltare i dati contenuti nella relazione del professionista incaricato dalla Commissione”.
– “quanto alla sig.ra Masciari… essa ha rifiutato le concrete proposte lavorative di cui è menzione alla pag….; mentre è stato accettato il progetto di avviamento di uno studio dentistico ed a tal fine liquidata e corrisposta all’interessata (ed al consorte), con deliberazione del…, la somma di Lire… (coincidente con quella quantificata dagli interessati), oltre quella necessaria per il trasporto e montaggio delle attrezzature giacenti nella località di provenienza. Tale studio NON risulta in prosieguo essere stato attivato.”
– Ora sfuggono al Collegio… le ragioni per le quali la messa in disponibilità, nei suoi soli confronti, di una somma complessiva prossima a … di Euro cui si aggiunge…
sia ritenuta inidonea al finanziamento di un progetto di reinserimento lavorativo… Parimenti oscure sono rimaste le ragioni in forza delle quali il Masciari, (ove effettivamente lo voglia), non potrà tornare a fare l’imprenditore.
– La doglianza che accusa la delibera impugnata di carenza della sua componente motivazionale appare, poi, al Collegio quantomeno illogica.
– …è acclarato che nel corso di tutto il procedimento tenutosi attorno al Tavolo tecnico istituito proprio su richiesta del Testimone costui “non ha mai fatto pervenire elementi di valutazione, se non quelli contenuti nell’istanza del 2.4.2002” . Tanto è affermato dalla resistente e confermato dal ricorrente…
– è da escludere che la Commissione abbia respinto qualunque progetto di reinserimento lavorativo dei ricorrenti, avendo la stessa aderito alla proposta – dagli stessi avanzata – di avviamento di uno studio dentistico per la sig.ra Masciari;
– è da escludere che la mancata condivisione del progetto presentato dal Masciari nel 2007 possa elevarsi a prova od indice di un contegno della p.a tendente ad escludere il testimone dalla partecipazione al procedimento di formazione delle proprie determinazioni: al contrario l’attività di indagine svolta dalla p.a., la partecipazione dei relativi esiti all’interessato e l’assenza di ogni ulteriore replica o controindicazione da parte di costui documentano il rispetto di quel principio partecipativo che, indebitamente, il ricorrente assume violato.
Spero che nessuno voglia strumentalizzare questo post, e che conveniate che nel mondo di oggi bisogna sempre avere dubbi, e controllare sempre alla fonte. Convincimi Pino, della giustezza dei tuoi comportamenti (anche i giudici possono sbagliare) e saro’ ancora di piu’ al tuo fianco.
Caro Guido,
come te sono convinta della necessità di comprendere ed informarsi in maniera precisa e puntuale.
Per questo apprezzo il tuo invito ad informarsi con attenzione, mentre non approvo le modalità che utilizzi estrapolando frasi senza contesto.
Il motivo per il quale non siamo entrati nel merito di ogni singolo punto è esattamente questo, il timore che si possa cominciare un vortice di microinterpretazioni parola per parola che porterebbero al caos, distogliendoci dall’unica vera richiesta di Pino e Marisa.
LA SICUREZZA.
I Masciari sono in località protetta (si fa per dire) da dodici anni per sottostare alle regole dettate dal Programma, per loro l’unico modo per ottenere protezione dallo Stato.
Marisa è un medico, le avevano assicurato generalità di copertura mai arrivate, solo dopo averle fatto mille promesse la Commissione si è accorta che la Laurea non si può convertire e che quindi lei dovrebbe esercitare a suo nome facendo arrivare ogni documento a suo carico nella località di provenienza, in Calabria.
Tanto vale tornare a casa non trovi?
I Masciari hanno visto le prassi applicative e la legge trasformarsi negli anni sulla loro pelle, hanno dovuto imparare termini e modalità, hanno dovuto imparare ad interpretare i segnali per poter sopravvivere.
Una cosa che tu non dici ad esempio è che il TAR si pone la questione del motivo per il quale i Masciari puntualmente non presentino controperizie, tra l’altro sempre su questioni economiche.
Il TAR trova nella Commissione Centrale l’organo addetto a tutelare ed accompagnare i Masciari nel loro percorso, indicando loro prassi e metodi da seguire, ma questo non è mai avvenuto visto che la Commissione si comporta da parte avversa.
Questo è a mio avviso un dato preoccupante e manifesto delle vere attenzioni dei Masciari, ancora una volta la sicurezza.
Pino non intende decidere che tipo di protezione avere, piuttosto non desidera sottostare ulteriormente ad un programma che non funziona.
Non ha mai funzionato.
Un altro punto, capisco per molti sia difficile da capire, diritti e autodeterminazione sembrano richieste assurde.
Eppure abbiamo persone che hanno lasciato tutto, hanno vissuto dodici anni nella solitudine e nella paura per ottenere e donare giustizia e ancora lottano per ottenere per loro stessi e gli altri cittadini il diritto alla denuncia, alla applicazione della costituzione, alla sistematizzazione di una legge equa, al diritto ad essere liberi di decidere del proprio futuro.
Sono tempi difficili e difficile è far capire che c’è ancora qualcuno nel mondo per il quale il denaro non è tutto.
SICUREZZA,LIBERTA’,DIGNITA’.
Per una chance di riprendersi lo Stato, che potrebbe usare i nostri soldi tentando di combattere la mafia e non i testimoni di giustizia.
>non approvo le modalità che utilizzi estrapolando frasi senza contesto.
Ho sottolineato con molta enfasi che, per non perdere la visione globale, consigliavo di leggere tutta la sentenza. Lo ripeto qui: non ci vuole molto a leggerla, MA VA FATTO DA TUTTI QUELLI CHE IN BUONA COSCIENZA SONO DALLA SUA PARTE.
Leggendo poi la tua risposta, confermo le mie perplessita’: conoscendo la storia di Pino, capisco bene come il Programma di protezione faccia acqua da tutte le parti, ma la sentenza dice anche altro.
>Una cosa che tu non dici ad esempio è che il TAR si pone la questione del motivo per il quale
>i Masciari puntualmente non presentino controperizie, tra l’altro sempre su questioni >economiche.
Come non lo dico? Era uno dei punti sul quale sono saltato dalla seggiola leggendo la sentenza! “A tali conclusioni non risulta che il testimone abbia opposto controperizia…”
Il rischio, sottovalutando questi aspetti (anche dopo che siano stati esplicitamente sollevati) e’ che chi inizia ad approfondire la cosa rimanga perplesso e ***ahime’, lo confesso*** sospettoso. Ho conosciuto Pino, una persona squisita, ed e’ solo per questo che sottolineo questa grande debolezza nella campagna a suo sostegno (di cui ripeto, continuo a farne parte, se non altro per via del punto sulla sicurezza).
>la Commissione si è accorta che la Laurea non si può convertire e…
Questa e’ una notizia molto interessante, non presente nella sentenza.
Ripeto: io non esprimo ne’ giudizi ne’ conclusioni: mi sono limitato a leggere la sentenza del TAR della quale Pino dice che gli da’ ragione (ed e’ vero sul punto della sicurezza) mentre Mantovano dice che gli da’ torto (e ***anche*** questo e’ vero, su molti punti).
Spero vivamente che i legali di Pino possano alimentare una sezione del blog dove documentare pubblicamente e tecnicamente quanto sia possibile, tenendo ovviamente conto degli aspetti di sicurezza e riservatezza –anche se tutto e’ pubblico, cifre comprese), per permettere a chiunque voglia prendere la parti di Pino di avere conoscenza piena sui fatti alla base delle inaspettate motivazioni di questa sentenza (che, come tutte le cose umane, puo’ essere ovviamente errata).
Ho finalmente visto Reality..e come sempre in queste trasmissioni si crea solo una grande confusione. Chi ha solo guardato la trasmissione senza essersi mai interessato alle vicende dei testimoni di giustizia effettivamente non sa chi ha ragione: i Masciari o Mantovano?
E come sempre in questa vicenda (almeno da quando la seguo, circa un anno e mezzo) le uniche risposte del Ministro si basano sui soldi offerti. Nonostante siano effettivamente tanti, una cosa continuo a chiedermela: che cavolo se ne dovrebbe fare Pino di tutti quei soldi se poi deve restare rinchiuso tra 4 mura? A meno che non sia tanto folle da esercitare la sua attività col suo vero nome? Come sempre le Istituzioni non hanno dato risposte e la trasmissione non ha contribuito a rendere più chiara la situazione. Peccato! Sarebbe stata un buon veicolo per far capire alla gente la situazione dei testimoni di giustizia. Che si creda o no a Pino (personalmente credo a lui e non a Mantovano, ma ognuno può avere le sue opinioni) la realtà è che non è il primo testimone di giustizia a lamentare l’abbandono dello Stato..e anzi tanti ammettono che se tornassero indietro non farebbero le stesse scelte: non denuncerebbero. Per fortuna ci sono persone come Pino che non si sono mai pentiti delle loro scelte! Questo significa crederci e resistere!
Forza Pino! Mi unisco al coro per dirti che non sei solo!
Gentile Guido,
ti ringrazio sentitamente per il complimento fattomi.
Paragonarmi o addirittura scambiarmi per Marisa Masciari è per me un grande onore.
Nonostante questo io sono e rimango Cristina Federica (Masciari) Rosin
vivo a Torino in via San Massimo 33 e il mio numero di cellulare è scritto da mesi in alto sulla home page, 3395016882.
Tornando a noi, purtoppo i legali (uno) di Pino e Marisa sono troppo occupati a difenderli dal Viminale per occuparsi del blog, cosa che non inficia la nostra comprensione dei documenti. Per nostra grande fortuna, molti amici nostri e dei Masciari sono persone con percorsi professionali adeguati a fugare i nostri dubbi.
Come spesso ribadito i Masciari ci hanno fatto parte del loro percorso, condividendo con noi tutta la documentazione a loro riguardo e tutte le comunicazioni ricevute.
Come già ribadito noi siamo pronti a condividere tutto con chiunque abbia il tempo e la voglia di fermarsi ad approfondire con pazienza ed attenzione.
Si tratta di dodici anni di serratissima documentazione.
Quello che ho scoperto è una falla sistematica, applicativa e legislativa enorme che produce come effetto la vittoria delle mafie.
Soprattutto a livello morale.
Pino Masciari, Piera Aiello, Giuseppina Cordopatri sono solo i nomi di chi ha a cuore la propria dignità prima e soprattutto.
Il resto sono giochi di prestigio dietro ai quali nascondere la realtà,
la solitudine e l’abbandono delle nostren gemme più preziose.
I Testimoni di Giustizia.
Sono a completa disposizione per un incontro, il mio numero è 3395016882
la mia mail federica.rosinatacmos.net
Per Guido
Ho dimenticato alcuni aspetti…
-Pino continua a sostenere di aver vinto perchè a lui interessa appunto la SICUREZZA
-nuovamente nel sottolineare il passaggio sulle mancate controperizie non accenni alla motivazione nè alla responsabilità, riconosciuta nella sentenza ,da imputarsi alla Commissione Centrale.
-Infine, siamo sicuri di voler continuare a giocare a Perry Mason paragonando questioni economiche a dodici anni di quattro persone, al percorso umano famigliare e lavorativo completamente negato, alla ultima chance per non distruggere definitivamente la loro vita?
Federica, Lettori,
Mi scuso per l’errore nel digitare il tuo nome, alcune volte puo’ capitare nell’immediatezza (mi spiace, ma non ti avevo confuso davvero con Marisa 🙂 ).
Ti ho appena scritto via email per ricevere del materiale che possa aiutarmi nella comprensione.
Qui pubblicamente voglio far notare un paio di punti a cui tengo molto.
Questa vicenda ha diversi aspetti, tra cui:
1. L’aspetto legato al coraggio e al senso civico di Pino.
2. L’aspetto legato ad uno stato incurante dei cittadini piu’ coraggiosi (per non dire altro, ci siamo capiti).
3. L’aspetto tecnico-legale.
Capisco come i punti 1 e 2 siano i piu’ interessanti per i lettori. Sono interessantissimi anche per me, ma avendone sufficiente comprensione, sono per me attualmente fuori discussione, non sento la necessita’ di approfondirli (se dovessi sentirla in futuro, mi faro’ vivo).
Resta l’aspetto legale. Ti pregherei quindi, nell’eventuale proseguimento di questa discussione (dopo che avro’ letto i documenti che mi invierai) di
non tornare sui punti 1 e 2.
Mi spiace che per te tutto questo significhi “giocare a fare Perry Mason”.
Il caso di Pino solleva questioni di una gravita’ esplosiva sul nostro martoriato Paese, non dovrebbe sembrarti strano che qualcuno chieda di approfondire (soprattutto quando illustri rappresentanti delle istituzioni dicono il contrario). Non che mi meraviglierei se fosse tutto esattamente cosi’, sia chiaro!
Tuttavia, una volta che i diversi attori (Pino, Commissione, Tar) si contraddicono su punti importanti, io non posso che comportarmi nell’unico modo possibile per formarmi un’opinione solida, coerente ed obiettiva: leggere le carte, anche se questo puo’ risultare antipatico.
Anzi, sinceramente lo ritengo un dovere di tutti, e mi meraviglia non poco che troppo spesso le persone diano il loro appoggio incondizionato senza prima approfondire i fatti.
Visto che hai i documenti a disposizione, mi dichiaro disponibile, man mano che andro’ nella lettura, a collaborare per pubblicarli su questo o altri spazi.
Caro Guido, concordo con la necessità di approfondire e informarsi. Ti risponderò via email prima possibile. Spero anche di incontrarti. Tendo a specificare costantemente i punti 1 e 2 perché viviamo in un’epoca nella quale il concetto di diritto e il rispetto dei principi della Costituzione non sono per nulla scontati. Sono molto felice di avere la possibilità di collaborare con te, persone attente e determinate sono fondamentali per avere qualche possibilità reale di costruire un Paese giusto. Non credo che si possa cambiare qualcosa attraverso slogan e proclami. Spero faremo una lunga strada insieme.
Qui e’ tutto pronto, la prima serata e’ andata alla grande, e ora vi aspettiamo a braccia aperte…
FORZA PINO!!!
ci saremo anche noi del presidio di Chieri
Un ringraziamento sentito ai ragazzi di Chieri, a Federica e a tutti gli amici di Pino Masciari, siete magnifici. Do’ la mia piena disponibilita’ per qualunque cosa abbiate bisogno.
L’esperienza di questa sera e’ troppo forte per essere spiegata in due righe, a caldo, con la stanchezza di due giorni consecutivi senza alcuna soluzione di continuita’ tra il lavoro e la manifestazione.
Ma l’emozione provata questa sera e’ piu’ forte di qualsiasi fatica, credo che l’esperienza di riunire tutte le nostre associazioni cittadine per un tema cosi’ “caldo”, e per una storia come quella di Pino, sia servita a farci riflettere sui prossimi passi.
Di sensibilizzare le persone non smetteremo mai, di credere nella giustizia e nella legalita’ nemmeno, di pretendere che le istituzioni abbiano piu’ rispetto per i cittadini, e non si limitino a preterderlo da essi, non potremo mai farne a meno.
Di volere Pino VIVO e in mezzo A NOI ne sentiamo tutti il bisogno, perche’ anche noi siamo stanchi di commemorazioni e ricordi.
L’unico ricordo che accetteremo volentieri e’ quello di un paese bellissimo dove la legalita’ e la giustizia non erano considerati due aspetti poi “cosi’ importanti”, nemmeno davanti alla vita di un uomo e alla liberta’ della propria famiglia e dei propri figli.
GRAZIE PINO, TI VOGLIAMO UN MONDO DI BENE!
A Pino Masciari va tutta la mia solidarietà, simpatia e affetto…..ieri sera ho ascoltato il suo accalorato resoconto di una vita spesa per la legalità e la giustizia di questo paese….si sentiva la profonda delusione e frustrazione per tutte le traversie passate, i torti subiti, ma nonostante ciò, la volontà di proseguire nei suoi intenti è ancora molto forte. Ho visto la passione, la rabbia, la tenacia, l’amore in questo uomo di calabria, terra che ti può dare molto, ma che in alcuni casi ti può anche togliere l’aria che respiri, le mie origini calabresi mi fanno sentire ancora più vicina a lui e dal canto mio ho giurato a me stessa che farò tutto quanto in mio potere per aiutare lui e tutte le persone oneste di questo Paese a renderlo migliore…..dobbiamo incominciare ad estirpare dal nostro DNA il mafioso che c’è in noi….Tolstoj diceva “Tutti pensano a cambiare il mondo, nessuno pensa a cambiare se stesso”…ho fatto mia questa massima già da tempo e se ognuno di noi incomincerà a fare qualche cosa nel proprio piccolo, sicuramente si costruirà insieme qualcosa di molto grande. Ho solo un grosso rammarico….non aver abbracciato Pino ieri sera, lo faccio oggi virtualmente, lui, tutti i ragazzi che gli stanno vicini e la sua famiglia. Faccio parte del meetup di Asti insieme a Danilo e ovviamente sono disponibile per qualsiasi appoggio abbiate bisogno.
Un abbraccio fortissimo.
Angela
Caro Pino, cari lettori,
Per abitudine, prima di prendere posizione in fatti cosi’ delicati come la tua situazione, cerco di leggere le fonti.
Ebbene, io la sentenza del TAR l’ho letta, e consiglio caldamente a tutti di fare altrettanto (http://www.giustizia-amministrativa.it –> sezione Motore di ricerca –> TAR Lazio –> cercare “Masciari”).
Si’, lo so, e’ un tantino faticosa (ma alla fine in un quarto d’ora ce la si fa), pero’ e’ indispensabile per evitare di prendere posizione su fatti cosi’ delicati senza conoscerli davvero. Questo eviterebbe forse anche tante strumentalizzazioni.
Confermo: la sentenza da’ ragione a Pino sull’aspetto della sicurezza (“La doglianza e’ parzialmente fondata”): su questo punto scrive:
– sebbene mentre non è certamente condivisibile la pretesa dei ricorrenti [i Masciari, ndr] di fissare ed individuare da subito le misure tutorie cui assoggettare il nucleo familiare all’atto della futura fuoriuscita dal Programma… [cioe’ Pino non puo’ decidere lui oggi quali misure vuole]
– …Ma se tanto è vero deve allora convenirsi che, così come non è possibile predeterminare il contenuto delle misure tutorie da applicare a scadenze che non siano immediatamente ravvicinate …, parimenti, sotto opposta angolazione prospettica, (deve convenirsi che) non appare consentito decretare, a monte, la cessazione delle misure de quibus (fra un biennio) senza avere prima apprezzato l’attuale insussistenza, o meno, di esigenze connesse con la sicurezza della persona protetta …
Questo significa che la Commissione NON puo’ decidere in un dato momento QUANDO le misure di protezione devono cessare, perche’ cio’ evidentemente dipende dall’evoluzione della situazione.
E fin qui ci siamo: faro’ con convinzione la mia parte di cittadino per far si’ che la Commissione prenda atto di questo.
PERO’ LA SENTENZA DICE ANCHE ALTRO, dando torto a Pino su diverse questioni, molto interessanti (che occupano la gran parte del testo), e che andrebbero conosciute.
Ora, con tutto l’affetto e la stima sinceri, ritengo che Pino dovrebbe parlare anche di questi aspetti: capisco la sua situazione umana (per quanto mi e’ possibile non vivendola di persona), pero’ trovare passi come i seguenti non mi ha fatto piacere (per non perdere la visione generale, consiglio di leggere la sentenza, che, se ho capito bene, Pino ha impugnato).
– [Pino aveva proposto] “un progetto di reinserimento lavorativo correlato all’acquisto di una struttura ricettiva”, a cui “seguiva … una puntuale indagine peritale da parte di professionista incaricato dalla Commissione che…offriva tecnica contezza della NON convenienza sotto molteplici profili dell’investimento prospettato dal testimone. A tali conclusioni non risulta che il testimone abbia opposto controperizia od altra analisi economica volta a contestare ovvero a ribaltare i dati contenuti nella relazione del professionista incaricato dalla Commissione”.
– “quanto alla sig.ra Masciari… essa ha rifiutato le concrete proposte lavorative di cui è menzione alla pag….; mentre è stato accettato il progetto di avviamento di uno studio dentistico ed a tal fine liquidata e corrisposta all’interessata (ed al consorte), con deliberazione del…, la somma di Lire… (coincidente con quella quantificata dagli interessati), oltre quella necessaria per il trasporto e montaggio delle attrezzature giacenti nella località di provenienza. Tale studio NON risulta in prosieguo essere stato attivato.”
– Ora sfuggono al Collegio… le ragioni per le quali la messa in disponibilità, nei suoi soli confronti, di una somma complessiva prossima a … di Euro cui si aggiunge…
sia ritenuta inidonea al finanziamento di un progetto di reinserimento lavorativo… Parimenti oscure sono rimaste le ragioni in forza delle quali il Masciari, (ove effettivamente lo voglia), non potrà tornare a fare l’imprenditore.
– La doglianza che accusa la delibera impugnata di carenza della sua componente motivazionale appare, poi, al Collegio quantomeno illogica.
– …è acclarato che nel corso di tutto il procedimento tenutosi attorno al Tavolo tecnico istituito proprio su richiesta del Testimone costui “non ha mai fatto pervenire elementi di valutazione, se non quelli contenuti nell’istanza del 2.4.2002” . Tanto è affermato dalla resistente e confermato dal ricorrente…
– è da escludere che la Commissione abbia respinto qualunque progetto di reinserimento lavorativo dei ricorrenti, avendo la stessa aderito alla proposta – dagli stessi avanzata – di avviamento di uno studio dentistico per la sig.ra Masciari;
– è da escludere che la mancata condivisione del progetto presentato dal Masciari nel 2007 possa elevarsi a prova od indice di un contegno della p.a tendente ad escludere il testimone dalla partecipazione al procedimento di formazione delle proprie determinazioni: al contrario l’attività di indagine svolta dalla p.a., la partecipazione dei relativi esiti all’interessato e l’assenza di ogni ulteriore replica o controindicazione da parte di costui documentano il rispetto di quel principio partecipativo che, indebitamente, il ricorrente assume violato.
Spero che nessuno voglia strumentalizzare questo post, e che conveniate che nel mondo di oggi bisogna sempre avere dubbi, e controllare sempre alla fonte. Convincimi Pino, della giustezza dei tuoi comportamenti (anche i giudici possono sbagliare) e saro’ ancora di piu’ al tuo fianco.
In bocca al lupo.
Caro Guido,
come te sono convinta della necessità di comprendere ed informarsi in maniera precisa e puntuale.
Per questo apprezzo il tuo invito ad informarsi con attenzione, mentre non approvo le modalità che utilizzi estrapolando frasi senza contesto.
Il motivo per il quale non siamo entrati nel merito di ogni singolo punto è esattamente questo, il timore che si possa cominciare un vortice di microinterpretazioni parola per parola che porterebbero al caos, distogliendoci dall’unica vera richiesta di Pino e Marisa.
LA SICUREZZA.
I Masciari sono in località protetta (si fa per dire) da dodici anni per sottostare alle regole dettate dal Programma, per loro l’unico modo per ottenere protezione dallo Stato.
Marisa è un medico, le avevano assicurato generalità di copertura mai arrivate, solo dopo averle fatto mille promesse la Commissione si è accorta che la Laurea non si può convertire e che quindi lei dovrebbe esercitare a suo nome facendo arrivare ogni documento a suo carico nella località di provenienza, in Calabria.
Tanto vale tornare a casa non trovi?
I Masciari hanno visto le prassi applicative e la legge trasformarsi negli anni sulla loro pelle, hanno dovuto imparare termini e modalità, hanno dovuto imparare ad interpretare i segnali per poter sopravvivere.
Una cosa che tu non dici ad esempio è che il TAR si pone la questione del motivo per il quale i Masciari puntualmente non presentino controperizie, tra l’altro sempre su questioni economiche.
Il TAR trova nella Commissione Centrale l’organo addetto a tutelare ed accompagnare i Masciari nel loro percorso, indicando loro prassi e metodi da seguire, ma questo non è mai avvenuto visto che la Commissione si comporta da parte avversa.
Questo è a mio avviso un dato preoccupante e manifesto delle vere attenzioni dei Masciari, ancora una volta la sicurezza.
Pino non intende decidere che tipo di protezione avere, piuttosto non desidera sottostare ulteriormente ad un programma che non funziona.
Non ha mai funzionato.
Un altro punto, capisco per molti sia difficile da capire, diritti e autodeterminazione sembrano richieste assurde.
Eppure abbiamo persone che hanno lasciato tutto, hanno vissuto dodici anni nella solitudine e nella paura per ottenere e donare giustizia e ancora lottano per ottenere per loro stessi e gli altri cittadini il diritto alla denuncia, alla applicazione della costituzione, alla sistematizzazione di una legge equa, al diritto ad essere liberi di decidere del proprio futuro.
Sono tempi difficili e difficile è far capire che c’è ancora qualcuno nel mondo per il quale il denaro non è tutto.
SICUREZZA,LIBERTA’,DIGNITA’.
Per una chance di riprendersi lo Stato, che potrebbe usare i nostri soldi tentando di combattere la mafia e non i testimoni di giustizia.
Cara Marisa,
Grazie per la risposta.
>non approvo le modalità che utilizzi estrapolando frasi senza contesto.
Ho sottolineato con molta enfasi che, per non perdere la visione globale, consigliavo di leggere tutta la sentenza. Lo ripeto qui: non ci vuole molto a leggerla, MA VA FATTO DA TUTTI QUELLI CHE IN BUONA COSCIENZA SONO DALLA SUA PARTE.
Leggendo poi la tua risposta, confermo le mie perplessita’: conoscendo la storia di Pino, capisco bene come il Programma di protezione faccia acqua da tutte le parti, ma la sentenza dice anche altro.
>Una cosa che tu non dici ad esempio è che il TAR si pone la questione del motivo per il quale
>i Masciari puntualmente non presentino controperizie, tra l’altro sempre su questioni >economiche.
Come non lo dico? Era uno dei punti sul quale sono saltato dalla seggiola leggendo la sentenza! “A tali conclusioni non risulta che il testimone abbia opposto controperizia…”
Il rischio, sottovalutando questi aspetti (anche dopo che siano stati esplicitamente sollevati) e’ che chi inizia ad approfondire la cosa rimanga perplesso e ***ahime’, lo confesso*** sospettoso. Ho conosciuto Pino, una persona squisita, ed e’ solo per questo che sottolineo questa grande debolezza nella campagna a suo sostegno (di cui ripeto, continuo a farne parte, se non altro per via del punto sulla sicurezza).
>la Commissione si è accorta che la Laurea non si può convertire e…
Questa e’ una notizia molto interessante, non presente nella sentenza.
Ripeto: io non esprimo ne’ giudizi ne’ conclusioni: mi sono limitato a leggere la sentenza del TAR della quale Pino dice che gli da’ ragione (ed e’ vero sul punto della sicurezza) mentre Mantovano dice che gli da’ torto (e ***anche*** questo e’ vero, su molti punti).
Spero vivamente che i legali di Pino possano alimentare una sezione del blog dove documentare pubblicamente e tecnicamente quanto sia possibile, tenendo ovviamente conto degli aspetti di sicurezza e riservatezza –anche se tutto e’ pubblico, cifre comprese), per permettere a chiunque voglia prendere la parti di Pino di avere conoscenza piena sui fatti alla base delle inaspettate motivazioni di questa sentenza (che, come tutte le cose umane, puo’ essere ovviamente errata).
Perche’ altrimenti non ci rimane che la “fede”.
Saluti e auguri.
Ho finalmente visto Reality..e come sempre in queste trasmissioni si crea solo una grande confusione. Chi ha solo guardato la trasmissione senza essersi mai interessato alle vicende dei testimoni di giustizia effettivamente non sa chi ha ragione: i Masciari o Mantovano?
E come sempre in questa vicenda (almeno da quando la seguo, circa un anno e mezzo) le uniche risposte del Ministro si basano sui soldi offerti. Nonostante siano effettivamente tanti, una cosa continuo a chiedermela: che cavolo se ne dovrebbe fare Pino di tutti quei soldi se poi deve restare rinchiuso tra 4 mura? A meno che non sia tanto folle da esercitare la sua attività col suo vero nome? Come sempre le Istituzioni non hanno dato risposte e la trasmissione non ha contribuito a rendere più chiara la situazione. Peccato! Sarebbe stata un buon veicolo per far capire alla gente la situazione dei testimoni di giustizia. Che si creda o no a Pino (personalmente credo a lui e non a Mantovano, ma ognuno può avere le sue opinioni) la realtà è che non è il primo testimone di giustizia a lamentare l’abbandono dello Stato..e anzi tanti ammettono che se tornassero indietro non farebbero le stesse scelte: non denuncerebbero. Per fortuna ci sono persone come Pino che non si sono mai pentiti delle loro scelte! Questo significa crederci e resistere!
Forza Pino! Mi unisco al coro per dirti che non sei solo!
Gentile Guido,
ti ringrazio sentitamente per il complimento fattomi.
Paragonarmi o addirittura scambiarmi per Marisa Masciari è per me un grande onore.
Nonostante questo io sono e rimango Cristina Federica (Masciari) Rosin
vivo a Torino in via San Massimo 33 e il mio numero di cellulare è scritto da mesi in alto sulla home page, 3395016882.
Tornando a noi, purtoppo i legali (uno) di Pino e Marisa sono troppo occupati a difenderli dal Viminale per occuparsi del blog, cosa che non inficia la nostra comprensione dei documenti. Per nostra grande fortuna, molti amici nostri e dei Masciari sono persone con percorsi professionali adeguati a fugare i nostri dubbi.
Come spesso ribadito i Masciari ci hanno fatto parte del loro percorso, condividendo con noi tutta la documentazione a loro riguardo e tutte le comunicazioni ricevute.
Come già ribadito noi siamo pronti a condividere tutto con chiunque abbia il tempo e la voglia di fermarsi ad approfondire con pazienza ed attenzione.
Si tratta di dodici anni di serratissima documentazione.
Quello che ho scoperto è una falla sistematica, applicativa e legislativa enorme che produce come effetto la vittoria delle mafie.
Soprattutto a livello morale.
Pino Masciari, Piera Aiello, Giuseppina Cordopatri sono solo i nomi di chi ha a cuore la propria dignità prima e soprattutto.
Il resto sono giochi di prestigio dietro ai quali nascondere la realtà,
la solitudine e l’abbandono delle nostren gemme più preziose.
I Testimoni di Giustizia.
Sono a completa disposizione per un incontro, il mio numero è 3395016882
la mia mail federica.rosinatacmos.net
Per Guido
Ho dimenticato alcuni aspetti…
-Pino continua a sostenere di aver vinto perchè a lui interessa appunto la SICUREZZA
-nuovamente nel sottolineare il passaggio sulle mancate controperizie non accenni alla motivazione nè alla responsabilità, riconosciuta nella sentenza ,da imputarsi alla Commissione Centrale.
-Infine, siamo sicuri di voler continuare a giocare a Perry Mason paragonando questioni economiche a dodici anni di quattro persone, al percorso umano famigliare e lavorativo completamente negato, alla ultima chance per non distruggere definitivamente la loro vita?
Federica, Lettori,
Mi scuso per l’errore nel digitare il tuo nome, alcune volte puo’ capitare nell’immediatezza (mi spiace, ma non ti avevo confuso davvero con Marisa 🙂 ).
Ti ho appena scritto via email per ricevere del materiale che possa aiutarmi nella comprensione.
Qui pubblicamente voglio far notare un paio di punti a cui tengo molto.
Questa vicenda ha diversi aspetti, tra cui:
1. L’aspetto legato al coraggio e al senso civico di Pino.
2. L’aspetto legato ad uno stato incurante dei cittadini piu’ coraggiosi (per non dire altro, ci siamo capiti).
3. L’aspetto tecnico-legale.
Capisco come i punti 1 e 2 siano i piu’ interessanti per i lettori. Sono interessantissimi anche per me, ma avendone sufficiente comprensione, sono per me attualmente fuori discussione, non sento la necessita’ di approfondirli (se dovessi sentirla in futuro, mi faro’ vivo).
Resta l’aspetto legale. Ti pregherei quindi, nell’eventuale proseguimento di questa discussione (dopo che avro’ letto i documenti che mi invierai) di
non tornare sui punti 1 e 2.
Mi spiace che per te tutto questo significhi “giocare a fare Perry Mason”.
Il caso di Pino solleva questioni di una gravita’ esplosiva sul nostro martoriato Paese, non dovrebbe sembrarti strano che qualcuno chieda di approfondire (soprattutto quando illustri rappresentanti delle istituzioni dicono il contrario). Non che mi meraviglierei se fosse tutto esattamente cosi’, sia chiaro!
Tuttavia, una volta che i diversi attori (Pino, Commissione, Tar) si contraddicono su punti importanti, io non posso che comportarmi nell’unico modo possibile per formarmi un’opinione solida, coerente ed obiettiva: leggere le carte, anche se questo puo’ risultare antipatico.
Anzi, sinceramente lo ritengo un dovere di tutti, e mi meraviglia non poco che troppo spesso le persone diano il loro appoggio incondizionato senza prima approfondire i fatti.
Visto che hai i documenti a disposizione, mi dichiaro disponibile, man mano che andro’ nella lettura, a collaborare per pubblicarli su questo o altri spazi.
Caro Guido, concordo con la necessità di approfondire e informarsi. Ti risponderò via email prima possibile. Spero anche di incontrarti. Tendo a specificare costantemente i punti 1 e 2 perché viviamo in un’epoca nella quale il concetto di diritto e il rispetto dei principi della Costituzione non sono per nulla scontati. Sono molto felice di avere la possibilità di collaborare con te, persone attente e determinate sono fondamentali per avere qualche possibilità reale di costruire un Paese giusto. Non credo che si possa cambiare qualcosa attraverso slogan e proclami. Spero faremo una lunga strada insieme.