Il Comitato Interprovinciale per il diritto alla sicurezza prende posizione sulla vicenda della testimone di giustizia calabrese Giuseppina Cordopatri
Riportiamo integralmente il comunicato stampa del CIDS, vien da chiedersi in che modo queste vicende aiutino coloro che sono nella gravissima condizione di decidere se denunciare.
«\’NDRANGHETA: CIDS, OCCORRE TUTELARE LA TESTE CORDOPATRI
(AGI) – Reggio Calabria , 4 giu. – \”La richiesta di aiuto della testimone di giustizia Maria Giuseppina Cordopatri non puo\’ assolutamente passare nel silenzio ed essere elusa, ma richiede risposte urgenti per avere i chiarimenti necessari sui delicati aspetti che la testimone ha posto\”. Lo afferma, in una nota, Demetrio Costantino, Presidente del Comitato Interprovinciale per il diritto alla sicurezza (Cids) di Reggio Calabria. \”Le sue accuse – scrive – ove fossero fondate, su non meglio identificati esponenti del Ministero dell\’Interno che cercano da alcuni giorni di intimidire con pretestuose operazioni delegate per giunta a portinai, quanti si stanno prestando a rifornirla di cibo e medicine nell\’alloggio in cui da oltre un mese vive in anomalo isolamento sono di estrema gravita\’ e ci lasciano increduli\”.
Costantino denuncia \”l\’incomprensibile e assurdo obiettivo che si porrebbe qualche istituzione, o qualcuno che arbitrariamente e millantando dice di rappresentarla, per colpire nella propria dignita\’ e nelle cose piu\’ elementari una donna vittima della criminalita\’ coinvolta in una importante vicenda giudiziaria\”. Per Costantino \”i metodi che sarebbero stati usati nei confronti della Signora Cordopatri , potrebbero indurre altri testimoni di giustizia a non svolgere il rischioso e civico dovere di collaborare con le forze dell\’ordine per scoprire e colpire i responsabili dei delitti in un territorio dove e\’ presente una potente e pericolosa criminalita\’ organizzata e comune Per questo – dice – e\’ urgente un chiarimento sulla inverosimile situazione che vedrebbe \” non meglio identificati esponenti del Ministero dell\’Interno\” svolgere \” operazioni \” e \” intimidazioni \” per impedire il rifornimento di cibo e medicinale ad una persona, peraltro testimone di giustizia, in violazione delle norme vigenti e dello stato di diritto Confidiamo nella sensibilita\’ delle Autorita\’ e rivolgiamo l\’invito anche ai parlamentari calabresi per promuovere una iniziativa affinche\’ il Parlamento valuti e approfondisca le condizioni e l\’efficacia dell\’attuale legislazione sulle speciali misure di protezione Bisogna impedire che testimoni o collaboratori di giustizia – conclude – siano facile bersaglio della vendetta mafiosa e sia garantita sicurezza nel rispetto ovviamente delle disposizioni anche da parte di chi apprezzabilmente svolge questo difficile ruolo\”. (AGI) Com/Adv»
Questo per rispondere all’on. Mantovano, che sostiene che Pino abbia messo su un caso basandosi su questioni infondate! Svegliatevi in quel del Ministero! Vedete di cominciare a pensare ed attuare delle politiche serie per i terstimoni di giustizia!
Per quanto poco valga, la mia piena solidarietà alla signora Cordopatri!
Finchè le Istituzioni non si accorgeranno che la scelta dolorosa e coraggiosa dei Testimoni di Giustizia è una testimonianza con la vita di legalità, finchè non si renderanno conto che questi cittadini vanno protetti, non abbandonati e considerati una grande risorsa, gli italiani onesti e tutti coloro che credono che le cose possano cambiare non staranno zitti a guardare…
Grazie Pino per la tua costante determinata insostituibile forza!
Abbraccio con affetto te, la dolce Marisa ed i ragazzi…
Vi voglio bene..
Chiara
Credo che lo Stato debba immediatamente considerare questi problemi, di gente onesta che denuncia il malaffare e che poi è costretta a rinunciare alla propria libertà!
Per di più deve sopportare altri problemi come ora anche la signora maria giuseppina!
Che vergogna leggere certe cose!!!