Quella in Via D’ Amelio ieri a Palermo non è stata pura e semplice commemorazione
bensì manifestazione di protesta così come ha fortemente voluto il fratello Salvatore Borsellino il cui “dolore lascia finalmente spazio alla rabbia ed alla forza necessaria di opporre resistenza ad un sistema che non è ancora capace di svelare i segreti di stato avvolti nella strage del ’92 in cui persero la vita il magistrato e i cinque ragazzi della sua scorta”.
“Pensavano di averlo ucciso ma si sbagliano perché Paolo vive in ognuno di noi”…
Un grido di rabbia fino a perdere la voce: “Dov’è finita l’agenda rossa di Paolo Borsellino?” gridano tutti alzando simbolicamente un’ agenda rossa. Un’agenda che, se ritrovata, avrebbe fatto chiarezza con tutti gli appunti ed appuntamenti che Paolo puntualmente ed accuratamente segnava. “Sicuramente la conferma di Riina sui mandanti di Stato segna un passaggio importante per la riapertura dell’ inchiesta ma siamo ancora lontani dalla verità che pretendiamo”. Salvatore Borsellino non demorde.
Presente lo scrittore Francesco Saverio Alessio minacciato di morte dal 2007, da quando cioè, denuncia le connivenze politico mafiose calabresi nel libro “La società sparente”scritto in collaborazione con Emiliano Morrone.
Presente anche il senatore Beppe Lumia, l\’ imprenditore Pino Masciari con la sua scorta, il tecnico informatico Gioacchino Genchi recentemente assolto dal tribunale del riesame, l ex magistrato Luigi de Magistris , l’ on. Franco Barbato con le denunce agli intrecci politico-camorristico e l “impegno non solo a fare ma anche a non far fare” e la sempre presente Sonia Alfano oggi in veste di presidente dell’ “Associazione familiari vittime di mafia” nonché di siciliana assetata di giustizia; sete, che non mancherà di riportare durante tutto il suo mandato da europarlamentare, presente il barcellonese Gianluca Manca che invoca ancora e sempre parole di vergogna per certa magistratura che non sta facendo il proprio dovere nell\’ indagine sul famoso urologo Attilio Manca la cui inchiesta vuole essere archiviata.
In collegamento skype il giornalista Marco Travaglio e Cristian Abbondanza ma tanti altri personaggi impegnati nella lotta alla Mafia. Tanti i cittadini marchigiani che denunciano l’ apparente calma delle loro province accompagnate da oltre 8 sette massoniche, tanti i cittadini accorsi dalla capitale con a capo Serenetta Monti e poi da Brescia, Milano, Torino, Treviso, Bologna, Napoli, Genova e addirittura da Londra “perché questo non è il problema della Sicilia ma dell’ Italia intera se non dell’ Europa tutta” grida con stanchezza Pino Masciari imprenditore calabrese che da 13 anni si è ribellato all’ndrangheta “la mafia liquida che arriva ovunque”e che per questo è legato alla volontà degli uomini che lo lasciano ancora in vita.
L’impegno comune: “ Resistenza… continuare ad opporsi alla Mafia Spa perché fin quando avrà il 51% avrà la maggioranza per decidere e costringere le nuove generazioni ad emigrare a non avere alcun futuro al Sud”.“E come potrebbero avere un futuro i bambini del sud se io li ho visti ammalarsi e morire a Crotone? Bambini che per la chemio perdono i capelli ad otto anni e poi perché? Perchè rifiuti tossici scaricati giacciono sotto quelle moderne costruzioni che sono Scuole ma che rappresentano la morte – denuncia lo scrittore Alessio. E allora ognuno scelga o questa terra la si avvelena o la si preserva la si protegge. Ognuno deve avere le idee chiare e scegliere.
Vien da dire… “e i siciliani?”Cosa hanno scelto i siciliani? Eccetto qualche giovane palermitano e un gruppo che ci ha raggiunto da Siracusa viene voglia davvero di urlare “ Dove sono i siciliani? Dove i palermitani che appendevano i lenzuoli bianchi in segno di dolore e di solidarietà ai familiari? Dove erano i palermitani arrabbiati ai tempi della strage che chiedevano giustizia? Dove i giovani?” Una piazza mezza piena o mezza vuota fa lo stesso effetto perché doveva essere strapiena di cittadini siciliani. La diretta streaming di www.antimafia2000.it lascia sperare che chi non ha avuto il coraggio, il tempo o la voglia di mostrarsi abbia seguito la diretta … ma in fondo; siamo ancora quelli che non possiedono la cultura del “diritto che si pretende” ma che hanno, invece, la cultura del subire!.
Un giovane politico bresciano prova vero rammarico per non incontrarne altri da altre città italiane ma soprattutto da Palermo e provincia. Tra le domande una, forse retorica o forse no: “Se oggi in questo parcheggio è stato possibile non avere delle macchine per motivi di sicurezza come mai nonostante le tante richieste, non fu possibile porre un divieto quel 21 Luglio 1992, considerato anche il clima di forte rischio?’ Borsellino diceva: “Questa terra un giorno sarà bellissima ma ..è difficile amare ciò che è complesso ed ha bisogno di aiuto”ma lui sentiva di amare profondamente la sua Palermo e per questo faceva il suo dovere che era esempio per i giovani, impegno e sacrificio, ricordo … e noi? Lo abbiamo ricordato noi ? Lo ricordiamo?
“Paolo vive!” Viene facile gridare come ieri in Via D’ Amelio a Palermo questa frase per poi magari dimenticare per cosa esattamente sia morto Paolo Borsellino e per cosa i cinque uomini della scorta hanno dato il proprio corpo .Esempio, impegno, dovere, amore.
Ma Paolo Borsellino, dentro ognuno di noi, vive?
(da: Tempo Stretto)
Con a capo Serenetta Monti? dei romani? ma non lo sapete che la Monti è stata cacciata dal meetup di Roma?
Nonostante la scarsa partecipazione, sopratutto da parte dei palermitani impauriti e apatici che dovrebbero essere in prima linea nella lotta a cosa nostra e alla Mafia in generale, quella del 19 luglio è stata una Grande manifestazione, perchè non bisogna mai dimenticare Paolo, anzi bisogna continuare la lotta sua e di coloro che come lui seguirono la strada dell’onestà e della dignità ogni giorno e per questo furono trucidati da Cosa Nostra . Allora Paolo Borsellino, Falcone, La torre e i molti altri assassinati dalla mafia non saranno morti in vano .