Il tema della protezione dell’ambiente è un tema che dovrebbe essere caro a tutti. I nostri figli avranno il pianeta che noi saremo riusciti a tutelare con le nostre scelte. Questa spinta alla salvaguardia ambientale dovrebbe essere coerente e rispettata ovunque, con politiche idonee e non legate a logiche di mercato viziato. Ad esempio, mi soffermavo a riflettere sugli incentivi per l’acquisto di macchine cosiddette ecologiche. Chi vive nelle grandi città è sollecitato ad acquistare auto nuove perché quelle con motore non corrispondente a determinate categorie non possono circolare. Il blocco della circolazione per questi autoveicoli è dovuto alla loro capacità inquinante eccessivamente elevata. Ma le macchine funzionanti e non corrispondenti a quella categoria che fine fanno? Nella maggior parte dei casi vengono rivendute dove questo divieto non c’è… ma siamo tutti sotto lo stesso cielo! Perché una macchina che non è idonea a circolare a Milano, a Torino, a Roma, dovrebbe esserlo in un paesino di provincia di Vibo Valentia o di Reggio Calabria, o ancora nell’Est europeo o in Africa? Il motore è sempre lo stesso, finirà per inquinare ovunque! Non siamo tutti sulla stessa Terra? Il pianeta è uno solo e va salvaguardato ovunque e sempre!
Il problema reale è quello di un mercato alterato, che incentiva l’acquisto di auto nuove, spesso prodotte fuori dai confini europei, senza beneficio per la nostra economia. E noi italiani, inseguendo una dopo l’altra le novità travestite da intenti ambientalistici, ci ritroviamo a vivere costantemente sotto debito, costretti a pagare un mutuo perenne, per arricchire le casse di determinati settori produttivi.
Il riuso, la rottamazione e lo smaltimento delle macchine usate è un problema serio! Come mai nei dibattiti politici a tema ambientale non ho sentito nessuno sollevare questo argomento? La natura merita rispetto, ad ogni latitudine, e non solo dove conviene agli interessi di qualcuno.