Sento ancora di dover ringraziare pubblicamente tutti per il sostegno ricevuto in questi giorni. Ancora la situazione è immutata, ma da più parti continuano a giungermi attestati di stima, vicinanza, solidarietà e anche di azioni concrete nel tentativo di bloccare il procedimento di revoca della scorta. Sono tante le amministrazioni comunali che nei giorni passati hanno approvato ordini del giorno, scritto al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Interno, alle Prefetture di competenza. E altrettanti politici, in modo del tutto trasversale, hanno manifestato la loro preoccupazione e indignazione per quanto mi sta accadendo presentando interrogazioni sia alla Camera che al Senato o chiedendo l’intervento delle più alte cariche dello Stato.

Preferisco non fare elenchi per evitare di dimenticare qualcuno. 

Vorrei solo di sottolineare che finalmente dalla Calabria sono arrivate le prime azioni delle amministrazioni comunali e continuano quelle dei politici appartenenti a diversi schieramenti politici. Un’ultima riflessione. Durante uno dei consigli comunali dei quali ho potuto seguire la diretta Facebook, è stata sottolineata l’importanza educativa della mia testimonianza. È stato sottolineato come la mia presenza nella scuola di quel comune avesse scosso la coscienza dei ragazzi, ne avesse toccato l’anima e avesse suscitato non solo riflessioni, ma un percorso di crescita nel solco della legalità. 

Aver compiuto la scelta di servire lo Stato, denunciando la ‘ndrangheta e le sue collusioni, vuol dire anche questo: contribuire alla crescita e alla formazione delle nuove generazioni. Ciò che resta è il valore delle azioni compiute, degli esempi dati e mi permetto di dire che ognuno è e resta responsabile di ciò che ha seminato.