I quotidiani locali piemontesi e calabresi hanno riportato la notizia di quanto avvenuto nelle aule di tribunale in riferimento ad un’indagine che aveva come oggetto una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, ai danni del proprietario di un locale di Alpignano. Si legge che la vittima, in un clima di evidente terrore, avrebbe avuto un atteggiamento omertoso, non riuscendo a dare spiegazioni plausibili di quanto gli veniva chiesto. La ’ndrangheta continua a fare paura!
A giugno dello scorso anno, sono stato invitato ad Alpignano, in qualità di cittadino onorario, per l’inaugurazione di un bene confiscato alla mafia e restituito alla comunità. Proprio in quell’occasione, dopo l’intervento del Prefetto, ho detto chiaramente che puntualmente si invitano le vittime a denunciare… e poi? Lo Stato cosa fa? Si riserva a chi compie questa scelta lo stesso trattamento che ho subito io? Agli imprenditori, ai commercianti, vengono garantite le condizioni per poter continuare a vivere nel loro contesto, a lavorare liberamente, a sentirsi al sicuro? O le si costringe a scegliere se essere complici o per sempre vittime del sistema criminale?
La ndrangheta è più persuasiva dello Stato, se ne percepisce la forza e il potere in ogni settore, per questo le persone sono reticenti. Sebbene consapevoli di incorrere nel rischio di essere denunciate penalmente, sono comunque disposte a scegliere di non schierarsi contro la ‘ndrangheta. Invitare alla denuncia, se non si è in grado di garantire la sicurezza, il lavoro, la vita sociale, il mantenimento del proprio status civile, dove porta? Alla morte sociale, nella migliore delle ipotesi. Per dare impulso autentico alla denuncia si devono garantire i diritti costituzionali, il lavoro, la libertà, la sicurezza… È un obbligo di cui lo Stato deve sapersi fare carico, incondizionatamente, senza se e senza ma.
Non deve esserci più chi, dopo aver scelto di denunciare, si debba sentire vittima due volte: della criminalità organizzata, che lo ha vessato e annientato, e dello Stato, che non ha saputo garantirne i diritti.
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