In occasione del mio incontro con i ragazzi di Caivano, una bimba chiese ad una mia amica come mai indossasse una maglietta con su scritto “io sono amica di Pino Masciari”. Seguì un dialogo che Carmen pubblicò sul suo profilo e che riporto di seguito.
Aurora (7 anni): «Carmen perchè sulla tua maglietta c’è scritto “Io sono amica di Pino Masciari” Chi è Pino Masciari?»
Carmen (indicandomi ad Aurora che, come si vede dalla foto, sollevò la testa per osservarmi) le dice: «Guarda questo è Pino Masciari e io sono una sua amica, è scritto sulla maglietta perché tutti lo devono leggere e tutti devono sapere cosa ha fatto Pino Masciari e soprattutto che non sarà più solo, che siamo tutti suoi Amici!»
Aurora: «Ha una faccia simpatica. Me la racconti la sua storia?»
Carmen: «La sua storia inizia tanto tempo fa… (interrompe Giorgia)»
Aurora: «Tanto tempo fa come nelle favole? E’un principe?»
Carmen: «Non è una favola, questa è una storia vera. Pino non è un principe ma puoi pensarlo come un guerriero. Tanti anni fa Pino aiutava il suo papà nei cantieri. Lavorava tanto e riusciva anche a dare lavoro a tantissime altre persone. Pino era buono e rispettava le leggi. Voleva vivere da uomo libero nel rispetto degli altri uomini. Si era anche innamorato di una bella ragazza: Marisa. Pino e Marisa decisero di sposarsi. Marisa e Pino lavoravano e avevano anche due bambini piccoli piccoli…»
Aurora: «Piccoli come me?»
Carmen: «Più piccoli di te. Francesco e Ottavia. La vita della famiglia Masciari trascorreva felice. Ma un giorno degli uomini cattivi decisero che tutta quella ricchezza non poteva appartenere solo a Pino, alla sua famiglia e ai lavoratori. La volevano loro. Così hanno iniziato a seguirlo, a fargli cose brutte. Pensa che hanno anche incendiato alcuni dei suoi strumenti di lavoro. Ma Pino non voleva arrendersi. Pino voleva vivere nella sua terra e condurre la sua vita normalmente senza dover per forza dare i suoi soldi a questi uomini. Ma in Calabria nessuno aveva avuto il coraggio di ribellarsi a questi uomini. Di dirgli NO! Tutti i calabresi davano i loro soldi a questi uomini cattivi. Ma Pino e Marisa no. Così decisero di denunciare questi uomini cattivi per farli arrestare e poter vivere in Calabria. Ma le cose non andarono proprio così perché Pino e la famiglia dovettero scappare dalla Calabria perché quegli uomini cattivi li volevano uccidere. Nessuno mai aveva avuto il coraggio di combattere contro di loro e quindi Pino e Marisa non potevano rimanere in Calabria. Li dovevano eliminare per dire agli altri che non si può dire di no a loro. E per tanto tempo Pino e Marisa hanno sofferto ma non si sono mai arresi. Sai Aurora nessuno si era mai ribellato a quegli uomini cattivi. Pino è stato il primo. Si chiama TESTIMONE DI GIUSTIZIA.»
Aurora: «Testimone di giustizia…che nome strano. E adesso cosa fa Pino?»
Carmen: «Adesso Pino combatte ancora. Combatte per i bimbi come te e per i giovani. Sai cosa fa? Gira per tutta l’Italia a raccontare la sua storia e ad insegnare ai bimbi e ai giovani che non bisogna arrendersi. Che bisogna rispettare i propri amici e soprattutto le leggi e le regole. Insegnala Speranza. Insegna che non bisogna mai abbassare la testa, mai arrendersi, insegna ad essere liberi.»
Aurora: (silenzio, mi guarda con i suoi occhioni)«Posso essere anch’io Amica di Pino Masciari?Ce l’hai una maglietta piccola per me?»
Carmen: «Ti do la mia maglietta, ti proteggerà dal…dal freddo.»
Aurora: (ride e mi guarda) «Pino ha fatto tutte queste cose, allora sulla tua maglietta forse ci dobbiamo scrivere “Io sono amica di Pino Masciari e gli dico grazie” e puoi dirgli anche che io voglio essere una sua Amica? Glielo dici?»
Carmen: «Si Aurora glielo dico, ha un’Amica in più da oggi…»
“OGNI PERSONA IN PIU’ CHE VIENE A CONOSCENZA DELLA MIA STORIA MI ALLUNGA LA VITA DI UN GIORNO.”
Coltivare la Speranza sin da piccoli solo così si potrà avere la certezza di poterlo Cambiare questo mondo. Grazie Pino per tutto quello che hai fatto, per averci dimostrato che Cambiare si può, che il Coraggio esiste e che la Speranza non è un concetto astratto ma la spinta all’agire concreto. GRAZIE PINO. (Carmen Pontriero, 2013)