Fonte: La Repubblica – Il Tribunale amministrativo di Parma ha respinto il ricorso di due imprese edili, la Tre Emme Costruzioni di Roccabianca e il Consorzio edile M2 di Soragna, che chiedevano l\’annullamento colpite di un\’interdizione antimafia emessa lo scorso aprile dal Prefetto di Parma, che impediva loro di partecipare ad appalti pubblici. Le due imprese erano state allontanate dal cantiere per la tangenziale di Novellara perché ritenute vicine a famiglie della \’ndrangheta, in particolare ai Mattace di Cutro riconducibile al clan Grande Aracri.
Le due imprese erano subappaltanti della Bacchi di Boretto, colpita da un\’interdittiva antimafia della Prefettura di Reggio Emilia proprio per i rapporti con le due aziende parmensi. Anche la Bocchi nei mesi scorsi ha fatto ricorso al Tar e si è vista annullare il provvedimento. Così non è stato per le due ditte di Roccabianca e Soragna.
Nell\’ordinanza del tribunale amministrativo si legge infatti che \”gli elementi acquisiti al procedimento e le valutazioni operate dall\’Amministrazione depongono, nel loro insieme, per la sussistenza di un quadro indiziario rivelatore della sussistenza di fattori sufficientemente indicativi del pericolo che i comportamenti e le scelte delle imprese rappresentino un veicolo di infiltrazione delle organizzazioni criminali negli appalti pubblici\”. Il collegio di giudici presieduto da Giancarlo Mozzarelli ha così dato ragione alla Prefettura di Parma: sulle due ditte continuerà a pendere l\’interdittiva antimafia.