E\’ questo il senso delle parole di Pino Masciari rivolto alla platea che lo scorso 22 maggio lo ha visto insignito della Cittadinanza Onoraria del Comune di Empoli. Tra i tanti articoli apparsi su vari quotidiani del web, ne riportiamo uno da Empolitica.com che meglio riassume la giornata Empolese e la Cerimonia di Conferimento.
Di F. Allegri – Al Cinema “La Perla” era presente un folto pubblico di giovani e cittadini, anche per questo possiamo dice che ce l’abbiamo fatta, io e la lista a 5 Stelle più di altri, ma credo che sia la vittoria di tutti, di chi non c’era e di chi arrivato per ultimo e magari è ancora frastornato dalle sue fatiche che lasciano il tempo che trovano.
Parto dagli assenti, non c’era Sandro Petrillo, non c’era il Morini, non c’era Massimo Marconcini, non c’era Gaccione, c’era il Bini. Può essere un caso, se non lo fosse ricordo a questi consiglieri che in politica l’assenza non risplende mai!
Detto tra noi li capisco, conosco anche io i vecchi vizi e difetti della sinistra, ci sono ancora e si vedono sempre meglio.
Aggiungo anche qui che lunedì abbiamo consiglio comunale a Cerreto e ancora non si vede il bando che informa dell’assise: da un lato c’è un tema che interessa una minima parte del PD, dall’altro il PDL ha messo in discussione mozioni di sostanza, non conosco i temi di Barontini (se ce ne sono in questa seduta), ma anche lui ha subito vari attacchi poco democratici. A proposito: quando si chiederà la cittadinanza per Masciari nei comuni del circondario?
Torno ad Empoli e lodo la presenza degli studenti, il futuro migliore per Empoli, quelli veri che non c’erano all’altro consiglio aperto sulla scuola.
La seduta è stata presieduta da Sandro Piccini il quale ha ricordato la cittadinanza a Gino Strada e il fatto che la lotta per la legalità va unita a quelle per i diritti, la sicurezza e la giustizia sociale.
“L ‘Ndrangheta non è un problema degli altri, ma di tutti noi” ci ha ricordato e nel finale ha sottolineato: “La cultura della legalità si diffonde anche nelle piccole realtà quotidiane”.
La signora sindaco Cappelli ha parlato del progetto “Investire in democrazia” e ha tenuto una lunga prolusione, ma almeno io non ho apprezzato parti particolari.
La mattinata è entrata nel vivo quando Masciari ha cominciato a parlare: c’è stato un breve faccia a faccia tra Alberto Andreotti della Nazione e il nostro cittadino onorario, poche domande.
All’inizio Andreotti ha chiesto a Masciari se avesse paura?
Masciari ha detto sostanzialmente di no, lui è una persona ferma e determinata: “Solo un uomo non libero muore ogni giorno, lui morirà una volta sola”.
Masciari ha ricordato che la sua famiglia aveva il senso dello stato, le forze dell’ordine sono i nostri amici e alla fine del primo intervento ha puntualizzato: “La mafia non teme la denuncia dell’anonimato”.
L’Italia non è un paese normale: se noi non siamo passivi siamo lo stato.
Subito dopo ha parlato la professoressa Matteucci che ha illustrato i lavori del progetto suddetto nelle scuole.
Subito dopo è tornato a parlare Masciari ed è stata toccata la questione del suo rapporto con i figli.
Masciari non si è sottratto nemmeno a questa domanda: “Non ho spiegato nulla ai miei figli …. Francesco non conosce la vostra normalità, non sa correre e non può andare in bicicletta. Non riesce a fare amicizia ed è educato al silenzio. Ho sacrificato i miei figli, ma ne è valsa la pena poiché BISOGNA ORGANIZZARE IL CORAGGIO E METTERE DA PARTE LA PAURA, FARE GRUPPO. Nel 2007 i ragazzi hanno visto i nonni per la prima volta (in tutto 3 volte)”.
Questo è stato il momento più bello della mattinata, mi sono commosso e stupito davanti a tanti ragazzi che sono andati al microfono a fare le loro domande con semplicità, anche impertinenti!
Qualcuno ha introdotto il “se lei/tu avesse pagato?”
Giuseppe ha risposto da padre e soprattutto da educatore: “Bisogna saper scegliere. La mia era una famiglia educata alla legalità. Oggi arrestano i latitanti perché prima latitante era lo stato. Ci vuole uno sviluppo civile, prima di quello economico. Siate convinti delle vostre azioni e morirete una sola volta”.
Subito dopo Masciari mi ha rinfrancato, è convinto di avere le istituzioni al suo fianco. Dobbiamo ricordare lo scontro che ci fu per permettergli di ottenere un confronto e di costruire una sua cittadinanza.
Egli è del resto uno dei 7 testimoni di giustizia italiani sotto protezione, ma lui si definisce una “vittima del dovere” fermo nella sua convinzione: ALLA FINE VINCERA’ LO STATO.
Mi aggiungo a lui quando dice: “Servono leggi decise e ferme contro la criminalità organizzata”.
Io considero negativi l’indulto vecchio, quello piccolo nuovo e spesso anche la Gozzini andrebbe rivista per certi reati. Ma viviamo in tempi di prescrizioni brevi …..
Masciari ha aggiunto: “La lotta va fatta a testa alta! Io sono determinato e disposto a morire, credo nelle mie idee e nei miei lavori!”
Masciari sa di essere nel giusto e di non dover accettare i compromessi.
Il suo saluto ai ragazzi (molto coinvolti come il sindaco) è stato un appello: “Non rinunciate mai al diritto alla denuncia!
Un saluto con affetto.
Francesco
Ieri abbiamo ricordato una data importante per la nostra Storia…un pensiero a chi oggi lotta per rendere migliore questa Storia…un abbraccio forte a Pino, Marisa, Francesco ed Ottavia
BELLISSIME PAROLE!!!!!!!!!!!!! NN VEDO L’ORA DI RI-ABBRACCIARTI NELLA NS CALABRIA! BACI
vi ringrazio di aver pubblicato il mio scritto, troppo onore. Franco Allegri
un abbraccio forte da tutti gli empolesi