Ieri, 30 aprile 2024, a Isola Capo Rizzuto, ha avuto luogo un’importante manifestazione contro la ‘ndrangheta e la violenza che nuovamente negli ultimi giorni ha colpito il territorio. Non potendo essere presente di persona ho dato il mio contributo inviando al gruppo Primavera della Calabria, che mi aveva invitato a partecipare, un testo che riporto di seguito e che è stato letto dalla Sindaca Maria Grazia Vittimberga:

Avrei tanto voluto essere qui oggi, per far sentire con forza la mia voce…  ma sono lo stesso con voi, con il cuore e il pensiero! Purtroppo vivo lontano, non per scelta ma perchè obbligato per il grave e imminente pericolo di vita che mi ha costretto, quasi ventisette anni fa, a lasciare la mia terra, la mia Calabria, fuggendo di notte, con mia moglie e i miei figli, di appena un anno e due anni. 

Conosco bene le strategie criminali contro le quali state manifestando questa sera. Da giovane imprenditore edile, le ho denunciate quando ancora non c’era nessuna legge a tutela dell’onesto che si ribellava al racket delle estorsioni. L’ho fatto perchè ho ritenuto e ritengo che denunciare sia giusto, che sia l’unico modo per difendere i propri diritti. L’ho fatto per principi, per valori, soprattutto per non entrare in conflitto con la mia coscienza. Negli anni Novanta ho osato ribellarmi alle principali famiglie delle cosiddette quattro province, anche quelle a voi molto vicine. Ho fatto condannare quasi tutti i loro capi! Ho dato un contributo enorme allo Stato per smascherare il sistema delle estorsioni, che vedeva agire insieme ’ndrangheta, amministrazioni corrotte e istituzioni colluse

Ma oggi cos’è cambiato a distanza di trent’anni? Poco! Le stesse famiglie colpite dalle mie denunce continuano a prosperare e a seminare paura dappertutto. Chi lo ha permesso? C’è davvero la volontà di sconfiggere la ‘ndrangheta? Una sola cosa è certa: non c’è più tempo! È necessario che ci svegliamo tutti… società civile, magistratura, forze dell’ordine, soprattutto per dare ai giovani un futuro e punti di riferimento forti e credibili, alternative concrete alle lusinghe del boss di turno che promette guadagni facili, ma in cambio gli porta via tutto!

La mafia sfrutta il silenzio e lavora nell’ombra, annichilisce i deboli e distrugge ciò che di bello si costruisce. C’è bisogno di coraggio, c’è bisogno di unità, c’è bisogno di metterci la faccia, c’è bisogno di non cedere alla rassegnazione.

Per questo dico con forza: non servono le passerelle istituzionali, non servono le manifestazioni, non servono i progetti di legalità, se tornati a casa tutto torna come prima! Chi denuncia non deve essere lasciato solo! L’isolamento è solo l’ennesima ingiustizia che subisce! Manifestare solidarietà va bene, ma poi devono seguire azioni concrete, tangibili, da parte di tutti. 

Io mi sono ribellato, ho sofferto, ho pagato un prezzo altissimo, ma non sono sceso a patti con la mia coscienza! Posso camminare a testa alta perchè non mi sono piegato davanti alla brutalità della criminalità organizzata! Ho sfidato, denunciato e fatto condannare i boss delle famiglie che hanno fatto la storia della ‘ndrangheta… adesso tocca a noi! 

Proviamo, oggi, finalmente tutti insieme: partiamo da qui, da Isola Capo Rizzuto, a scrivere una storia nuova, un nuovo futuro per il nostro paese, per i nostri figli, che hanno il diritto di vivere e lavorare nella loro terra, accanto ai propri familiari. Una storia in cui chi denuncia è normale e non ha più bisogno di misure speciali di protezione… un luogo in cui è costretto ad andare via chi opprime con la violenza, non chi lavora onestamente… un domani in cui finalmente potremo raccontare di avere lottato, di avere pagato un prezzo altissimo, di avere rischiato tanto, ma di aver ristabilito un principio di equità, in cui l’onesto è libero, mentre il disonesto, con certezza, è denunciato e condannato! 

Sono certo che l’unica via d’uscita per debellare questo cancro mostruoso che è la ‘ndrangheta, è l’opposizione compatta della società civile. Questo potere è nelle mani del popolo! Per questo sono accanto a chiunque con coraggio e coerenza voglia alzare la testa e rimandare al mittente la violenza, il sopruso, la malvagità con la quale tenta di strapparci il lavoro e tutto ciò che faticosamente abbiamo costruito. Si deve denunciare non perchè conviene, ma perchè è giusto! 

Loro hanno organizzato la criminalità, noi se vogliamo possiamo organizzare il coraggio… io l’ho fatto! Tutti insieme possiamo farlo!

Un abbraccio a voi tutti!

Pino Masciari