Qualche anno fa, dopo l’incontro con gli studenti del Liceo Classico di Gioia del Colle ho ricevuto questa lettera che condivido con voi.
“A una settimana di distanza dall’incontro con Pino Masciari, facendomi portavoce di un pensiero comune tra i miei coetanei, mi sento di dire che siamo cambiati, poiché abbiamo permesso a Pino di cambiarci, siamo diventati più maturi, poiché le nostre menti hanno compreso la sua testimonianza, e , infine, siamo diventati noi, in prima persona, portavoci di quest’ultima, poiché solo se lo saremo il messaggio di Pino non morirà e il suo sogno di legalità, diventato ora anche il nostro, si concretizzerà; infatti, un uomo come Pino, che ha offerto con coraggio la sua vita al rispetto del nostro Stato e delle leggi che lo regolano, merita tutta la nostra ammirazione e la nostra stima, ma soprattutto il nostro aiuto: egli ci ha raccontato la sua esperienza di vita, travagliata, piena di sacrifici e allo stesso tempo di soddisfazioni, ci ha donato emozioni e ci infuso coraggio, che poi è la chiave di lettura di tutta la sua vita, è il suo cavallo di battaglia, è il suo asso nella manica, o, più semplicemente, è ciò per cui egli ha scelto valga la pena vivere. Parliamo, però, sempre di vivere e vita, non capendo appieno cosa realmente siano e come siano ben spendibili… allora, Pino Masciari, per me, ha capito come si vive, perché crede in un ideale e spende la sua vita perseguendolo, nutrendolo giorno dopo giorno ormai dal ‘97 insieme alla sua famiglia e ai suoi amici, e credendo fermamente, altrimenti non si spiegherebbe il senso di tutta la sua opera, che la legalità è normalità. Lui dice di vivere in modo normale, in realtà sappiamo quale alto rischio corra da anni per sé e per la propria famiglia, ma nonostante ciò il messaggio forte che ci ha voluto consegnare è proprio quello che se “Lo Stato siamo noi” e, perciò, se noi sceglieremo di vivere nel rispetto e nella legalità, allora un giorno egli stesso insieme con noi potrà di nuovo veramente assaporare la libertà.”
Gioia del Colle, 5 aprile 2012
F. M.