Ciao Pino,
siamo sei ragazzi dell’Istituto agrario di Cuneo e abbiamo deciso di scriverti perché siamo rimasti molto colpiti dal tuo discorso e dall’energia con cui sei riuscito a trasmetterci i tuoi ideali. Ci hai aperto gli occhi: hai iniziato inondandoci della tua determinazione, ma soprattutto del tuo coraggio. Tutto ciò è andato però dissolvendosi, lasciando il posto ad un retrogusto amarognolo: sono venute a galla le grandi falle dello stato, della sua composizione e della non applicazione della costituzione.
Per qualche minuto ci è parso tutto una causa persa, come se le istituzioni, che immaginavamo come uniche speranze, fossero di colpo diventate la via per la condanna; poi però abbiamo capito: il tuo obbiettivo non è creare un plotone che intraprenda una guerra santa, ti basta sapere che siamo informati, che sappiamo del problema, in modo che siano i nostri piccoli e naturali gesti a produrre un cambiamento duraturo. Questa esperienza ci è piaciuta perché non è stata il classico resumè di una situazione, bensì un caffè senza zucchero, amaro perché rispecchia la dura realtà, ma ricco di caffeina, in grado di svegliarci e farci aprire gli occhi. Ti alleghiamo una vignetta trovata mesi fa; ci è sembrata la vera rappresentazione di come si possa reagire alla silenziosa sottomissione che subiamo tutti i giorni.

Grazie per esserti alzato, Pino.

Cuneo, 6 aprile 2016


Niccolò B., Nicole G., Jacopo G., Gabriele L., Nicolò M., Carlo S.