Ogni anno non posso non ricordare quella notte surreale tra il 17 e il 18 ottobre del 1997, quando la mia vita e quella della mia famiglia subirono un irreparabile strappo. Ricordo bene i pensieri, lo stato d’animo, la tristezza, l’incertezza… stavamo compiendo un salto nel buio.
Sono passati 27 anni, vissuti in un tempo sospeso, surreale. Un continuo altalenarsi di condizioni esasperanti: allontanamento necessario ma temporaneo o esilio senza fine? vivere o sopravvivere? scorta sì o scorta no? Diritto al lavoro o negazione dello stesso? Applicazione delle delibere e delle sentenze o libera interpretazione? …potrei continuare ancora nell’elenco dei paradossi, ma mentre questo gioco crudele si consumava e continua a perpetrarsi io e la mia famiglia abbiamo lottato e lottiamo ogni giorno, credendo fermamente nelle nostre scelte di giustizia. Ma fino a quando può essere tollerato tutto questo? Tante delle mie speranze sono attualmente disattese… le Istituzioni dimostreranno mai con i fatti il valore inestimabile di ogni vita umana, della sua libertà, della sua dignità, del suo diritto al lavoro? Sto ancora aspettando…