Rivalta di Torino, piccolo comune della cintura, campagna piemontese da profondo nord. Qui ha trovato asilo Domenico Giorgi, ventott’anni, esponente dell’omonima cosca della ‘Ndrangheta arrestato stamane dai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che hanno seguito le sue tracce fino alle porte del capoluogo sabaudo. Fu lui, secondo gli investigatori, a far cominciare la faida di San Luca, sanguinosa guerra di ‘ndrangheta, uccidendo senza pietà Salvatore Favasuli, freddato a Casignana il 6 gennaio 2005. Omicidio di mafia ma anche, nelle ricostruzioni degli inquirenti, omicidio passionale e innesco di un vortice di violenze che varcarono le Alpi e si fermarono davanti al ristorante ‘Da Bruno’, in Tonhallenstraße, nel centro di Duisburg, cittadina industriale della Ruhr dimenticata dai tempi dell’estrazione del carbone e tornata all’onore delle cronache per i settanta proiettili usati per uccidere esponenti della famiglia Strangio.
Per sottrarsi alle vendette incrociate Giorgi ha cercato rifugio a Rivalta, dove però ha trovato le manette dei carabinieri. La cosca dei Giorgi, detta dei “Boviciani”, è collegata a quella degli Strangio, alleata con i Nirta nella faida contro i Pelle-Vottari, che nello scontro rappresentano il gruppo perdente. La faida di San Luca, il cui apice fu la strage di Duisburg, ha fatto registrare decine di morti ammazzati. L’arresto di Domenico Giorgi segue in ordine di tempo quello di Sebastiano Nirta, avvenuto nel febbraio di quest’anno a San Luca, e di Giovanni Strangio, ideatore della strage di Duisburg, arrestato ad Amsterdam nel marzo 2009.