Contro la ‘ndrangheta si sono rimessi intorno a un tavolo i sindaci dei Comuni a nord ovest di Milano. Tutti riuniti a Paderno Dugnano, ancora una volta proprio al “Falcone Borsellino” per girare una puntata di Matrix sulla criminalità organizzata, hanno fatto il punto sulla situazione locale e individuato i temi caldi da tenere sotto osservazione.
Dopo la maxioperazione anti ‘ndrangheta di luglio che aveva portato ad oltre 300 arresti di mafiosi in Lombardia, con indagini e sequestri a Bollate e Rho, i sindaci di Bollate, Paderno Dugnano e Senago avevano sottoscritto la richiesta al Prefetto di Milano per istituire un “Osservatorio permanente contro il fenomeno dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nei Comuni della provincia di Milano”. Richiesta alla quale hanno aderito 18 Comuni.
Da dove si riparte? «Stiamo andando avanti – spiega Stefania Lorusso, sindaco di Bollate e coordinatrice dell’Osservatorio -. Stiamo lavorando con la Prefettura per arrivare velocemente ad un protocollo che tracci le linee guida, un codice di comportamento per disciplinare le materie più sensibili al fenomeno delle infiltrazioni mafiose che le pubbliche amministrazioni potranno adottare. Bisogna fare rete fra primi cittadini, dare una risposta collettiva per uscire dall’isolamento. Nei prossimi giorni avremo l’incontro con il Prefetto per stabilire l’avvio dell’osservatorio. La buona notizia, potrebbe arrivare entro l’anno».
Proprio in questo periodo le amministrazioni locali rinnovano gli appalti pubblici sui rifiuti: «Occorrono continue verifiche e molta attenzione su questi temi, è importante pensare alla formazione e all’informazione dei funzionari perché possano acquisire una cultura di verifica profonda che sappia andare al di là delle normali procedure – dice il sindaco di Senago, Franca Rossetti -. Chiediamo un confronto ancora più forte con carabinieri e tutte le forze dell’ordine che agiscono sul territorio perché ci aiutino a capire meccanismi e modalità con cui la ‘ndrangheta opera».
«La mafia qui non è travestita con coppola e lupara, agisce sotto vesti insospettabili. Bisogna fare molta luce sul fenomeno attraverso la collaborazione di tutti: la mafia agisce nell’ombra», aggiunge Rossetti. Nelle indagini della scorsa estate è stato ricostruito anche il tentativo della ‘ndrangheta di mettere le mani su Expo 2015, attraverso infiltrazioni nell’ambito dei lavori pubblici le cosche calabresi cercavano di partecipare direttamente all’affidamento degli appalti.
«Bisogna continuare a vigilare sull’evento Expo – commenta il sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro -. Scambiarsi informazioni, mantenere aperto il dialogo fra istituzioni e forze dell’ordine sono fra gli strumenti più importanti da adottare. Si deve far quadrato fra sindaci proprio perché su certe questioni, più che mai, l’unione è la vera forza».
Fonte \”Il Giorno\”