di Massimo Calandri (da LaRepubblicaGenova.it)
Indagato ad Imperia il presidente del Tribunale Gianfranco Boccalatte tirato in ballo dal suo autista che sosteneva di essere nelle condizioni di poter mitigare alcune misure di pena inflitte a pregiudicati della \’ndrangheta
IMPERIA – Denaro in cambio di misure di prevenzione più \”miti\”. E\’ questa l\’ipotesi di lavoro su cui indaga la Procura di Torino, che ieri ha arrestato l\’autista del presidente del Tribunale di Imperia: Giuseppe Fasolo deve rispondere di millantato credito e corruzione. Secondo gli inquirenti, l\’uomo avrebbe tirato in ballo anche Gianfranco Boccalatte, presidente del Tribunale di Imperia, che è stato a sua volta indagato.
La notizia è stato confermata nel pomeriggio da Giancarlo Caselli, procuratore generale di Torino che segue in prima persona l\’inchiesta e che da stamani si trova ad Imperia per ascoltare alcune persone coinvolte nella vicenda e acquisire diversi fascicoli presso il palazzo di giustizia. \”Nei confronti del presidente si è proceduto a vari accertamenti – ha confermato Caselli -, per l\’esecuzione dei quali il presidente ha prestato ampia collaborazione\”.
Il nome del presidente del tribunale era stato registrato già mesi fa dai carabinieri di Imperia, che avevano raccolto informazioni su presunti contatti tra l\’autista di Boccalatte ed alcuni uomini in odore di \’ndrangheta (tre di loro sono finiti nel registro degli indagati): secondo indiscrezioni, Fasolo avrebbe sostenuto di essere nelle condizioni di poter \’mitigare\’ alcune misure di pena, in particolare garantendo sconti consistenti a pregiudicati sotto sorveglianza speciale.
Il fascicolo, come accade sempre quando salta fuori il nome di un magistrato appartenente al distretto della procura che indaga, era stato trasmesso d\’ufficio a Torino. Fasolo in passato era già finito nei guai per una storia di ricettazione di reperti dal tribuna, chiusa poi con una assoluzione. Gianfranco Boccalatte, 67 anni, dal marzo del 2009 è presidente del tribunale di Imperia ma da cinquant\’anni vive e lavora in Riviera: a lungo pretore a Ventimiglia, poi giudice a Sanremo con un intermezzo a Genova e Vercelli, in passato era stato in predicato per diventare sindaco della Città dei Fiori e negli ultimi giorni era finito nel toto-nomine per la prossima presidenza del Casinò di Sanremo.
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