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Ha preso il via con l’Inno di Mameli suo­nato dai ragazzi del “Liceo Musi­cale”, la seconda edi­zione di “Segni e sogni di lega­lità”.

Un rife­ri­mento nel corso della manifestazione è stato anche rivolto alle realtà posi­tive che si sono schie­rate a favore della lega­lità: l’associazione “Libera” di don Luigi Ciotti, la coo­pe­ra­tiva “Exo­dus” di don Anto­nio Mazzi e il testi­mone di giu­sti­zia cala­brese, Pino Masciari. All’iniziativa, erano pre­senti, oltre a molti primi cit­ta­dini della Piana, anche il com­mis­sa­rio capo Fabio Amore, il capi­tano della Com­pa­gnia dei cara­bi­nieri di Tau­ria­nova, Giu­lio Mode­sti, il tenente della Guar­dia di Finanza della Com­pa­gnia di Palmi, Fabio Di Bella, il mare­sciallo della locale Sta­zione dei cara­bi­nieri, Mas­simo Miozzo, il mare­sciallo della Guar­dia di Finanza di Tau­ria­nova, Patri­zio D’Alessio e il coman­dante della casa di reclu­sione di Lau­reana di Bor­rello, Marulla Varone.

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La manifestazione è stata orga­niz­zata a Cin­que­frondi dall’assessore alla cul­tura, Anselmo Scap­pa­tura, il quale ha intro­dotto il dibat­tito salu­tando le isti­tu­zioni civili, reli­giose e mili­tari che hanno pre­sen­ziato all’iniziativa, e soste­nendo l’importanza di una «scelta di corag­gio per il cam­bia­mento». Poi i saluti isti­tu­zio­nali del primo cit­ta­dino, Marco Casca­rano che, facendo rife­ri­mento agli epi­sodi micro cri­mi­nali che si sono veri­fi­cati nei giorni scorsi nella cit­ta­dina, ha spie­gato che l’intento dell’amministrazione comu­nale è quello di «garan­tire il rispetto della lega­lità. Abbiamo quindi deciso – ha detto – di costi­tuirci parte civile nei pro­cessi e di instal­lare presso alcuni edi­fici un sistema di video­sor­ve­glianza, che pre­sto sarà fun­zio­nante». L’iniziativa è entrata nel vivo con il con­tri­buto del giu­dice del Tri­bu­nale di Palmi, Anto­nio Sal­vati, il quale ha rifiu­tato di par­lare di ndran­gheta, defi­nendo coloro che si asso­ciano al malaf­fare «una massa si sfi­gati» ed ha offerto inte­res­santi spunti di rifles­sione ine­renti il rispetto delle regole in una società che si defi­ni­sce civile. Cita­zioni, testi­mo­nianze e let­ture degli alunni delle classi quinte Ae B dell’Istituto com­pren­sivo “Fran­ce­sco Della Scala” e della classe quinta A del plesso “Cor­rado Alvaro”, hanno aperto la strada ad un video rea­liz­zato dai volon­tari del ser­vi­zio civile, che ha riper­corso cro­no­lo­gi­ca­mente, le ucci­sioni avve­nute nella sto­ria per mano mafiosa, per poi con­clu­dere con il rife­ri­mento alla spe­ranza di un futuro in cui si possa estir­pare il can­cro della ndran­gheta radi­cato nella società. Infine l’intervento del pre­fetto, Luigi Var­ratta, che ha invi­tato i gio­vani a cre­dere nel ruolo delle forze dell’ordine, a schie­rarsi dalla parte della giu­sti­zia e a coo­pe­rare per un futuro migliore. Lo stesso ha poi espresso un para­gone tra «la scelta di una vita one­sta e quella dei mafiosi, che sono chiusi nei buker, anche se indos­sano i vestiti fir­mati, e quando si tro­vano per­strada devono guar­darsi intorno ed essere pronti a scap­pa­reo dalle forze dell’ordine o dai loro falsi amici».

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