MOVIMENTO DEI RAGAZZI DI LOCRI “E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI”
NOTA STAMPA con preghiera di massima diffusione
DELITTO FORTUGNO: LEADER RAGAZZI DI LOCRI CRITICA TRASMISSIONE
“W L’ITALIA-DIRETTA” ED ANNUNCIA DIMISSIONI LOCRI (RC), 23/07/2007 – “Mi sono illuso di poter cambiare il mondo con l’entusiasmo e l’onestà”, con queste parole contenute in una lunga lettera pubblicata oggi in esclusiva dal ‘Quotidiano della Calabria’, il leader dei ragazzi di Locri, Aldo Pecora, annuncia di voler lasciare la guida del Movimento di ribellione alla ‘ndrangheta nato a Locri all’indomani dell’omicidio Fortugno.La decisione del giovane Pecora arriva a pochi giorni dalla messa in onda da Locri della trasmissione di Riccardo Iacona ‘W l’Italia Diretta’: “tutti ad occuparsi – scrive il leeader del Movimento anti-‘ndrangheta – degli effetti ma mai chiedersi quali sono state le cause che li hanno prodotti”.Pecora si domanda come mai non sia stata approfondita la questione del buco di 140 milioni di euro alla Asl di Locri, dove la vedova Fortugno era Vice direttore sanitario, rivelando anche che la stessa Maria Grazia Laganà, oggi deputato, avrebbe “sponsorizzato la medesima lista – una delle due – della Margherita alle scorse elezioni provinciali di Reggio Calabria” assieme al consigliere regionale Domenico Crea, subentrato a Fortugno ed indicato quale referente politico dei presunti mandanti dell’omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale calabrese e marito dell’On. Laganà.“Sto cominciando a convincermi – scrive in chiusura il giovane ventunenne annunciando le proprie dimissioni da portavoce del Movimento – che forse quello ad essere sbagliato sono proprio io, troppo asimmetrico rispetto a questa realtà”.AMMAZZATECITUTTI-PRESSUfficio Stampa Movimento “E adesso ammazzateci tutti”
COMUNICATO STAMPA – DOCUMENTO UFFICIALE MOVIMENTO “AMMAZZATECI TUTTI”
“Se lascia Aldo Pecora lasciamo tutti”
A seguito delle polemiche successive alla trasmissione “W l’Italia – diretta” di Iacona andata in onda il 17 luglio 2007, il Movimento “Ammazzateci tutti” intende precisare la propria posizione in merito a tali polemiche.
E’ una peculiarità tutta calabrese che, nonostante la consapevolezza di essere tenuti in scacco da inquietanti affiliazioni e poteri forti che addirittura si sostituiscono ad uno stato troppo spesso impotente, la società civile, i giornalisti e le nostre “menti” più in vista, da una settimana a questa parte, piuttosto che indignarsi a causa dell’immagine stravolta che si è voluta dare della nostra terra all’Italia intera, abbiano preferito dare spropositata importanza a sterili polemiche costruite su effetti di cause sulle quali però si ha tutt’ora paura di indagare.
La piazza vuota di Locri, l’assenza di noi ragazzi in quella piazza o meglio su quel set “da fiction”.
Perché avremmo dovuto prestare i nostri volti ad una farsa, ad uno sceneggiato che si discosta nettamente da quelli che sono da sempre stati i nostri intenti, la nostra voglia di sperare e costruire nei fatti, la forza di una terra che è stanca di piangersi addosso e che non aspetta altro se non le telecamere per mostrare la propria demotivazione?
Perché questo è stato il taglio che si è voluto dare alla trasmissione. Non prendiamoci in giro e non perdiamoci in inutili disquisizioni facendo il gioco di chi, come la ‘ndrangheta, vuole che questa sia una terra offesa e dimenticata, priva di quell’orgoglio che, invece ci contraddistingue.
E per quanto le parole dei magistrati Gratteri e De Magistris abbiano cercato di fornire spunti per uno “speciale” che fosse realmente “di inchiesta” denunciando una situazione di emergenza in cui è addirittura “messo in crisi lo stesso stato di diritto”, il conduttore ha accuratamente evitato, in diretta, di cogliere quegli spunti e chiedere conto almeno dell’abominevole numero dei consiglieri regonali indagati. Quello sì che sarebbe stato un vero e pericoloso argomento di rilevanza.
Ma noi siamo calabresi, noi non siamo autorizzati a fare altro se non recitare il solito copione di coloro che sanno solo piangersi addosso.
E quella piazza era assordante nel suo silenzio. Nel silenzio della società civile e dei giovani assenti, stanchi di essere comparse di un film dall’epilogo che altri vorrebbero come già scritto.
Eppure in un intervista su “l’Unità” (non in trasmissione come ci saremmo aspettati) Iacona stesso ha ammesso che in Calabria la situazione politica è inquietante e che troppo spesso sono state tentate strumentalizzazioni e divisioni proprio su noi ragazzi, guardandosi bene dal denunciarne però gli autori.
E adesso che Aldo Pecora ha fatto la sua scelta, lanciando un’ultima sfida ai politicanti ed un ultimo SOS ai suoi amati “conterronei”, forse qualcuno nei palazzi che contano starà stappando lo spumante offerto dagli ignari contribuenti. Forse qualche confratello starà sorridendo soddisfatto affiancato da qualche scagnozzo della Locri ‘ndranghetista a cui avrà offerto lavoro e ricchezza.
Per questo motivo chiediamo pubblicamente ad Aldo di ripensarci e di continuare a farci da portavoce, come ha brillantemente fatto fino ad oggi in tutta Italia. Se molla lui molliamo tutti.
Roma, 24 luglio 2007
Il Movimento “Ammazzateci Tutti”
coordinamento nazionale, coordinamento Calabria, coordinamento Sicilia, coordinamento Lazio, coordinamento Toscana, coordinamento Lombardia, coordinamento Veneto.
DELITTO FORTUGNO: LEADER RAGAZZI DI LOCRI CRITICA TRASMISSIONE
“W L\’ITALIA-DIRETTA” ED ANNUNCIA DIMISSIONI LOCRI (RC), 23/07/2007 – “Mi sono illuso di poter cambiare il mondo con l’entusiasmo e l’onestà”, con queste parole contenute in una lunga lettera pubblicata oggi in esclusiva dal \’Quotidiano della Calabria\’, il leader dei ragazzi di Locri, Aldo Pecora, annuncia di voler lasciare la guida del Movimento di ribellione alla \’ndrangheta nato a Locri all\’indomani dell\’omicidio Fortugno.La decisione del giovane Pecora arriva a pochi giorni dalla messa in onda da Locri della trasmissione di Riccardo Iacona \’W l\’Italia Diretta\’: “tutti ad occuparsi – scrive il leeader del Movimento anti-\’ndrangheta – degli effetti ma mai chiedersi quali sono state le cause che li hanno prodotti”.Pecora si domanda come mai non sia stata approfondita la questione del buco di 140 milioni di euro alla Asl di Locri, dove la vedova Fortugno era Vice direttore sanitario, rivelando anche che la stessa Maria Grazia Laganà, oggi deputato, avrebbe “sponsorizzato la medesima lista – una delle due – della Margherita alle scorse elezioni provinciali di Reggio Calabria” assieme al consigliere regionale Domenico Crea, subentrato a Fortugno ed indicato quale referente politico dei presunti mandanti dell\’omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale calabrese e marito dell\’On. Laganà.“Sto cominciando a convincermi – scrive in chiusura il giovane ventunenne annunciando le proprie dimissioni da portavoce del Movimento – che forse quello ad essere sbagliato sono proprio io, troppo asimmetrico rispetto a questa realtà”.AMMAZZATECITUTTI-PRESSUfficio Stampa Movimento “E adesso ammazzateci tutti”
COMUNICATO STAMPA – DOCUMENTO UFFICIALE MOVIMENTO “AMMAZZATECI TUTTI”
“Se lascia Aldo Pecora lasciamo tutti”
A seguito delle polemiche successive alla trasmissione “W l’Italia – diretta” di Iacona andata in onda il 17 luglio 2007, il Movimento “Ammazzateci tutti” intende precisare la propria posizione in merito a tali polemiche.
E’ una peculiarità tutta calabrese che, nonostante la consapevolezza di essere tenuti in scacco da inquietanti affiliazioni e poteri forti che addirittura si sostituiscono ad uno stato troppo spesso impotente, la società civile, i giornalisti e le nostre “menti” più in vista, da una settimana a questa parte, piuttosto che indignarsi a causa dell’immagine stravolta che si è voluta dare della nostra terra all’Italia intera, abbiano preferito dare spropositata importanza a sterili polemiche costruite su effetti di cause sulle quali però si ha tutt’ora paura di indagare.
La piazza vuota di Locri, l’assenza di noi ragazzi in quella piazza o meglio su quel set “da fiction”.
Perché avremmo dovuto prestare i nostri volti ad una farsa, ad uno sceneggiato che si discosta nettamente da quelli che sono da sempre stati i nostri intenti, la nostra voglia di sperare e costruire nei fatti, la forza di una terra che è stanca di piangersi addosso e che non aspetta altro se non le telecamere per mostrare la propria demotivazione?
Perché questo è stato il taglio che si è voluto dare alla trasmissione. Non prendiamoci in giro e non perdiamoci in inutili disquisizioni facendo il gioco di chi, come la ‘ndrangheta, vuole che questa sia una terra offesa e dimenticata, priva di quell’orgoglio che, invece ci contraddistingue.
E per quanto le parole dei magistrati Gratteri e De Magistris abbiano cercato di fornire spunti per uno “speciale” che fosse realmente “di inchiesta” denunciando una situazione di emergenza in cui è addirittura “messo in crisi lo stesso stato di diritto”, il conduttore ha accuratamente evitato, in diretta, di cogliere quegli spunti e chiedere conto almeno dell’abominevole numero dei consiglieri regonali indagati. Quello sì che sarebbe stato un vero e pericoloso argomento di rilevanza.
Ma noi siamo calabresi, noi non siamo autorizzati a fare altro se non recitare il solito copione di coloro che sanno solo piangersi addosso.
E quella piazza era assordante nel suo silenzio. Nel silenzio della società civile e dei giovani assenti, stanchi di essere comparse di un film dall’epilogo che altri vorrebbero come già scritto.
Eppure in un intervista su “l’Unità” (non in trasmissione come ci saremmo aspettati) Iacona stesso ha ammesso che in Calabria la situazione politica è inquietante e che troppo spesso sono state tentate strumentalizzazioni e divisioni proprio su noi ragazzi, guardandosi bene dal denunciarne però gli autori.
E adesso che Aldo Pecora ha fatto la sua scelta, lanciando un’ultima sfida ai politicanti ed un ultimo SOS ai suoi amati “conterronei”, forse qualcuno nei palazzi che contano starà stappando lo spumante offerto dagli ignari contribuenti. Forse qualche confratello starà sorridendo soddisfatto affiancato da qualche scagnozzo della Locri ‘ndranghetista a cui avrà offerto lavoro e ricchezza.
Per questo motivo chiediamo pubblicamente ad Aldo di ripensarci e di continuare a farci da portavoce, come ha brillantemente fatto fino ad oggi in tutta Italia. Se molla lui molliamo tutti.
Roma, 24 luglio 2007
Il Movimento “Ammazzateci Tutti”
coordinamento nazionale, coordinamento Calabria, coordinamento Sicilia, coordinamento Lazio, coordinamento Toscana, coordinamento Lombardia, coordinamento Veneto.