L\’affaire \”Mafia capitale\” è ormai diventato il simbolo del sistema mafioso italiano, lo specchio di una cultura che non si scardinerà mai per quanto sia diventato virulento negli anni. Politica, imprenditoria, pubblica amministrazione, piccolo commercio, non vi è settore dove le mani della mafia collusa con persone senza scrupoli che meriterebbero di finire i propri giorni in un campo a zappare dalla mattina alla sera, fa\’ affari o forse sarebbe meglio dire, malaffari di ogni genere. Un sistema, non solo capitolino (Roma capitale è solo una piccola parte della corruzione mafiosa in Italia) che fa\’ da guida ad una politica marcia e collusa presente ed attiva in ogni dove. Il problema principale è come risolvere, come sradicare il marcio che oggi aleggia nell\’ambiente politico e non solo? Sicuramente non con queste leggi, sicuramente non con questi politici e sicuramente non con noi cittadini che restiamo alla finestra a guardare e poi quando arriva il momento di decidere chi far governare, facciamo semrpe in modo che a farlo siano sempre le stesse persone, marcie e colluse! Il primo passo da fare è un cambiamento totale, generazionale ed istituzionale, fuori da ogni livello politico questa gente, perchè non dimentichiamo mai che è il popolo a decidere, è il popolo che comanda, non questi delinquenti che hanno reso questo paese una discarica sociale!
Mafia Capitale: in manette Gramazio, Coratti, Ozzimo e Pedetti. Ai domiciliari Tredicine
Diciannove persone in carcere e venticinque agli arresti domiciliari. La seconda retata dell\’inchiesta Mafia capitale è partita questa mattina all\’alba. Su ordine della dda di Roma, i carabinieri del Ros hanno eseguito quasi cinquanta ordini di cattura che delineano un nuovo quadro dei rapporti tra l\’organizzazione di Massimo Carminati e a Salvatore Buzzi ed esponenti politici di destra e sinistra, inseriti, soprattutto, nella Regione Lazio e nel Comune di Roma.
A finire in carcere con l\’accusa di associazione mafiosa c\’è il consigliere regionale di Forza Italia Luca Gramazio che, scrive il gip Flavia Costantini, nell\’ordinanza che ha portato al suo arresto «mette al servizio dell’organizzazione le sue qualità istituzionali, svolge una funzione di collegamento tra l’organizzazione la politica e le istituzioni, elabora, insieme a Testa, Buzzi e Carminati, le strategie di penetrazione della Pubblica Amministrazione, interviene, direttamente e indirettamente nei diversi settori della Pubblica Amministrazione di interesse dell’associazione».
Arrestati anche Claudio Bolla, Antonio Esposito, Emilio Gammuto e Michele Nacamulli. In manette Angelo Scozzafava, ex capo dipartimento delle Politiche sociali e Fabrizio Franco Testa.
LEGAMI CON LA POLITICA
Il quadro che emerge dall\’ordinanza di custodia cautelare è quello di un\’organizzazione certa di poter contare su appoggio trasversali alle amministrazioni romane, siano esse di destra o di sinistra. Se Luca Gramazio viene considerato interno all\’organizzazione, stando alla ricostruzione dei pm Michele Prestipino, Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli, Mirko Coratti riceve un finanziamento fisso, lo stesso, scrivono che prendeva prima “Giordano” Tredicine. E soldi arrivano anche agli altri indagati, a volte per il tramite di associazioni culturali di riferimento o con l\’acquisto o l\’affitto di case.
CORATTI E OZZIMO
Insomma, se con l\’ex sindaco Gianni Alemanno i rapporti erano e sembrano essere rimasti stretti, il clima appare ottimo anche con l\’amministrazione comunale di centrosinistra. Mirko Coratti, si legge nel capo di imputazione «nella sua qualità di Presidente dell’assemblea del Consiglio Comunale di Roma – in concorso con Franco Figurelli, appartenente alla sua segreteria -» avrebbe, posto «la sua funzione di consigliere comunale e di Presidente dell’assemblea comunale al servizio dei soggetti economici riconducibili al gruppo di Buzzi». In cambio della promessa di 150mila euro e 10mila effettivamente ricevuti. Figurelli, invece, avrebbe ricevuto 1000 euro al mese per facilitare l\’organizzazione. Daniele Ozzimo, ex assessore alla casa e anche lui consigliere comunale del Pd, avrebbe messo al servizio dell\’organizzazione il suo ruolo «nel partecipare alle delibere consiliari relative ai riconoscimenti del debito fuori bilancio dal 2012 e nel 2014» e «nella creazione del consenso politico e istituzionale necessario all’adozione delle delibere per il riconoscimento del debito fuori bilancio» che potessero finanziare gli appalti per le emergenze abitative e di accoglienza affidate alla cooperative di Buzzi e Carminati.
I CONSIGLIERI AI NOSTRI ORDINI
Buzzi e Carminati ad agosto scorso hanno un colloquio franco su quale sia il rapporto da tenere con i politci locali.
Buzzi: «Questi consiglieri comunali devono sta ai nostri ordini …. faccio come …(inc)… (ride, ndr)»
Carminati: «No però … no … no»
Buzzi: «Ma perché io devo sta agli ordini tuoi …. te pago … ma va a fanculo ….»
Carminati: «Pezzi di merda»
Buzzi: «Però a questi quando me riesce a fa’ firma’ la … (inc) guarda … dice ma “se rispetti accordi?” “e non rispetti accordi tu lo sai chi so io (INC)? te ricordi da dove vengo?»
Carminati: «Il rispetto».
LE DUE MANI LAVANO LA FACCIA
Con questi metodi, Mafia capitale puntava ad ottenere importanti capitoli dell\’appalto regionale Recup, sarebbe riuscita ad imporre, almeno per un certo periodo, la conferma di Giovanni Fiscon ai vertici di Ama, con la conseguente assegnazione di alcune importanti gare per la raccolta dei rifiuti. E si sarebbre assicurata l\’effettiva gestione dei finanziamenti affidati al X municipio per la pulizia delle spiagge, un capitolo da 1,2 milioni di euro affidati dalla Regione al comune grazie all\’intervento di Luca Gramazio, oltre alla gestione dell\’ “emergenza abitativa” nel comune di Roma e di alcuni centri di accoglienza per migranti.
La gestione dei soldi destinati al verde del X Municipio è semplice, spiega Buzzi alla collaboratrice Bugitto.
Buzzi: «Gramazio c’ha fatto da’ 1 milione di euro.. ha dato 1 milione di euro al Comune di Ostia..»
Bugitto: «Si.. ma per il verde?»
Buzzi: «Per il verde»
Bugitto. «Ok a posto»
Buzzi: «Questo verde deve ritornà tutto a noi perché..una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso.. quando il Presidente del Municipio che io c’ero andato a parlà..sta facendo gli atti per darceli tutti a noi..»
L\’IMMIGRAZIONE
Capitolo a se è quello dell\’accesso alle commesse sui servizi di accoglienza per i richiedenti asilo, anche nel resto d\’Italia. Grazie all\’appoggio di Luca Odevaine, ex membro del Tavolo sull\’immigrazione del Viminale ed ex vicecapo di gabinetto dell\’allora sindaco Veltroni, la cooperativa La Cascina, legata all\’organizzazione, avrebbe ottenuto l\’assegnazione almeno parziale di una gara di appalto per la gestione del Cara di Mineo in Sicilia, il più grande d\’Italia. In cambio Odevaine avrebbe ricevuto “in parte”, specifica il gip che non ha voluto sottoporlo nuovamente agli arresti, «una retribuzione di 10.000 euro mensili, aumentata a euro 20.000 mensili dopo l’aggiudicazione del bando di gara del 7 aprile 2014».