E\’ stato revocato l\’ergastolo a Santo Carelli uno dei boss più potenti di Corigliano. E\’ questa la notizia che apprendiamo leggendo i giornali. Un superboss a cui viene annullato l\’ergastolo, il carcere a vita. Dopo ben vent\’anni, in carcere dal 1993, potrebbe addirittura ritornare a casa con una licenza premio. La Corte di appello di Catanzaro ha infatti accolto le richieste sia relative all\’annullamento dell\’ergastolo e sia relative all\’applicazione detentiva di trent\’anni. Stiamo dimenticando forse che è stato il mandante di un omicidio, che l\’ascesa al suo potere è stata seguita da una scia di sangue. Com\’è possibile mutare la pena di un superboss dal carcere a vita a neanche trentanni? Anziché inasprire la condanna la si rimodella in base ai desideri del condannato. Non ci si può mostrare permissivi con chi si arroga il diritto di vita o di morte sugli altri, con chi si arricchisce nell\’illegalità e nella corruzione. Come può un cittadino ritornare a credere nella giustizia se si procede in questo modo? Non è accettabile che si riduca la pena detentiva ad uno dei capi più potenti della \’ndrangheta in provincia di Cosenza. Sono necessarie delle leggi più dure, più stabili, senza scappatoie. Leggi che corrispondano alla gravità degli atti commessi. Abbiamo bisogno di credere nella Giustizia, una Giustizia vera che non operi sconti a chi ha agito conto giustizia. Era lo stesso Falcone a sottolineare la necessità di rendersi conto che la mafia, la \’ndrangheta sono realtà concrete terribilmente serie e gravi che vanno combattute coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni.
Fonte: http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/720688/Revocato-ergastolo-a-superboss-dello-Ionio.html