Roma – \”La presenza e l\’aumento di nuove forze è sicuramente un segno positivo per il territorio ed i cittadini lametini, ma la \’ndrangheta è qualcosa di più grande e che, nostro malgrado, sorride davanti a queste affermazioni del Ministro Minniti. Lo Stato ed il Governo non possono pensare di sfidare la \’ndrangheta creando nuove caserme in Calabria se poi di contro continuano ad apporre tagli alle Forze dell\’Ordine ed a tutto il sistema sicurezza\”. Ad affermarlo è uno dei primi testimoni di giustizia, l\’ex imprenditore calabrese Pino Masciari, sull\’inaugurazione a Lamezia Terme della nuova caserma dei carabinieri.
\”Spesso, e lo dico per esperienza diretta – afferma Masciari – le auto di scorta dei testimoni di giustizia sono semplici auto senza protezione, auto che sembrano uscite dalla rottamazione di un concessionario, i mezzi (non solo le auto) a disposizione delle forze dell\’Ordine, le risorse a loro disposizione sono sempre così esigue che pensare di combattere la \’ndrangheta con quelle a disposizione sarebbe da paragonare ad una freccia lanciata con una mano e non con l\’arco. In aggiunta ci vorrebbero leggi più severe e la certezza che vengano applicate e non vedere la giostra dei boss mafiosi che entrano da una porta nelle patrie galere ed escono da quella di servizio col sorriso beffardo di chi sa di farla franca. E poi ci vuole lavoro, in una regione come la Calabria dove la disoccupazione giovanile è alle stelle, se non si da l\’opportunità di inserire i giovani nel mondo del lavoro strappandoli dalla strada, sarà sempre la \’ndrangheta a sostituirsi allo Stato e non basteranno mille caserme a contrastarla\”.