La sentenza del TAR e le parole dei ragazzi di Cuneo, il valore di un peso massimo dell\’Antimafia in Italia
Pino Masciari non ha denunciato perchè gli conveniva, non ha affrontato gli ultimi 12 anni di isolamento con costante fiducia nelle Istituzioni per un rendiconto, non partecipa agli incontri per l\’Italia, spesso senza scorta, spesso a sue spese, per candidarsi chissà dove.
Pino Masciari ha fatto quello che ci insegnava il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa prima, il Pool Antimafia di Palermo poi, per sconfiggere le BR e le mafie: denunciare nel loro territorio, nel loro sistema, criminali che altrimenti rimarrebbero impuniti perchè il territorio è nelle loro mani.
Pino Masciari ora incontra gli studenti nelle scuole, i cittadini nei municipi, promuovendo con la sua storia quella cultura di legalità e giustizia alla base dell\’educazione all\’antimafia, al rispetto di te stesso e degli altri, dunque dello Stato.
Due aspetti diversi della lotta alle mafie, che hanno messo la famiglia Masciari in prima linea, con le conseguenze che conosciamo benissimo. Noi, la società civile, abbiamo il dovere di stare a fianco ai Masciari, sempre.
Riportiamo la sentenza del TAR della quale abbiamo parlato nel precedente articolo, la portata di questo documento – seppur ad oggi interlocutoria – è storica.
La Giustizia italiana si pronuncia sull\’annullamento di deliberazioni del Ministero dell\’Interno nei confronti di Pino Masciari, esprimendo che non si può stabilire, a priori, una scadenza temporale alla protezione di un testimone di giustizia dal momento in cui denuncia.
posticipiamo la pubblicazione della sentenza
E per aiutarci a ricordare il valore della testimonianza di legalità e giustizia che hanno gli incontri di Pino nelle scuole, riportiamo uno stralcio di un altro tema dei ragazzi del Bonelli di Cuneo:
\”Grazie a lui abbiamo imparato che la mafia, che in Piemonte ci sembra una realtà così potente e distante, nasce proprio nella nostra quotidianità: il compagno che ruba le merende, il bullo che si crede superiore agli altri, il sotterfugio per non sottostare alle regole della corretta convivenza civile a scuola, in famiglia, nel gruppo. Sono tutte piccole bravate, che possono sembrare quasi sciocche, banali, ma che possono diventare abitudini e trasformarsi poi in fatti più gravi, di cui la ‘ndrangheta è un truce esempio. \”
leggi tutto il tema, leggi gli altri temi del Bonelli (1) e (2)
sì… esempio per tutti e incarnazione di legalità e onesta…questo tu Pino sei…e la tua tutela non è solo un dovere dello Stato, che te la dovrebbe riconoscere senza riserve, ma anche della società civile di cui anche io faccio parte…
Ti abbraccio forte e nel mio piccolo cerco sempre di raccontare la tua storia ai ragazzi che incontro andando nelle scuole e negli incontri del presidio…
Grazie per la forza che hai ogni giorno…
Angela
Pino, Marisa, Francesco e Ottavia,
con il cuore sono sempre vicino a voi….
vi abbraccio forte forte come se in questo momento fossi con voi….e vi auguro una serena settimana!
con affetto
marta
Pino caro, Marisa mia.
Viviamo in un pessimo Stato. Questo lo sappiamo tutti. Voi più di tutti.
Grazie a voi so che non è una fatalità ma una responsabilità. Anche mia.
Scusate la mia vigliaccheria e quella del popolo italiano tutto, che ama i martiri e deride i pochissimi Cittadini per bene.
Un abbraccio, che fa bene a me più che a voi.
Caro Pino, non sono una di quelle persone che da una pacca sulla spalla dicendo “vai avanti” (rimanendo a guardare), preferisco dirti cosa posso fare per aiutarti? Aiutarti poi a vincere una battaglia che ritengo comune. Sai credo, come ti ho già detto, che ce la faremo, non so quando, ma sicuramente le scelte di legalità e di coraggio, nonchè di impegno civile, danno a chi le mette in pratica una dignità ed un orgoglio che nessuno può portare via. Tu puoi guardare negli occhi i tuoi figli ed essere fiero di te stesso, camminare a testa alta, quelli no. Devono solo vergognarsi. Ti abbraccio forte e per qualsiasi cosa, ci sono sempre. Lo Stato si rende responsabile delle azioni che compie o che non compie.
Cari Pino, Marisa, Francesco e Ottavia,
mi ritrovo come il solito a recarvi il mio saluto e a ricordarvi che ci siete sempre nel mio cuore, ma questo mi accorgo che non basta…vorrei essere lì, magari con una bacchetta magica per eliminare la sofferenza, il dispiacere che da troppo tempo vi rende deportati; ma non riesco, non mi viene in mente un modo pratico per colmare le lacune dello Stato e delle istituzioni: quanto vorrei sapere che voi siete felici, che state bene ed invece vi lascio sempre e solo parole, parole che sì, esprimono la mia vicinanza e il mio volervi bene, ma che non so se basteranno a fare sorridere di più il vostro cuore……….
vi abbraccio per dirvi che instancabilmente vi voglio bene
marta
Caro Pino,
ti seguo sempre dal blog, vedo he in questi giorni non sono state pubblicate nuove notizie da commentare, così ti mando solo un enorme abbraccio per dirti che ti sono vicino.
Allora un grandissimo abbraccio a Te a tutti Voi Masciari!
Riccardo