È considerato un boss di alto livello Sebastiano Pelle, 57 anni, di San Luca, catturato ieri sera dal Ros e dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Pelle è stato sorpreso dai militari nelle vicinanze del porto di Reggio Calabria. Era armato, ma l’azione fulminea dei militari hanno impedito al boss di utilizzare l’arma per coprirsi la fuga. Sebastiano Pelle era ricercato dal 1995 per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di armi e sostanze stupefacenti. Era inserito nell’elenco dei 30 latitanti di massima pericolosità. Negli anni scorsi le sue ricerche si erano estese all’estero, soprattutto nei Paesi Bassi, dove le cosche di San Luca hanno trovato un’importante copertura.
Negli ultimi mesi i carabinieri hanno accelerato il ritmo delle ricerche soprattutto nella zona di San Luca, dopo il ritrovamento di un bunker, ancora «caldo» che gli inquirenti hanno immaginato avesse ospitato il latitante. Pelle è nipote diretto di Antonio Pelle, detto «Gambazza», l’ultimo padrino della ‘ndrangheta di San Luca, deceduto all’ospedale di Polistena lo scorso anno dopo una latitanza decennale. Per gli inquirenti Sebastiano Pelle sarebbe rientrato a San Luca dopo anni trascorsi all’estero, dove gestiva il traffico della cocaina per i cartelli sanluchesi, proprio per prendere le redini del comando, dopo la morte dello zio. La fitta rete di fiancheggiatori hanno reso difficile sino a ieri la cattura del boss. Il Ros, però, aveva nei giorni scorsi intercettato alcuni familiari ed e proprio seguendo uno di essi che è stata possibile la cattura del latitante. La sua presenza nei pressi del porto di Reggio Calabria è stata interpretata dai carabinieri come un nuovo tentativo di spostarsi alla ricerca di un rifugio più sicuro. Pelle però questa volta non ha avuto scampo.
Fonte: Il Corriere della sera