\”Che balletto è questo che si sta facendo sulle spalle dei lavoratori? Chi dice che sono 30.000, 60.000: adesso saremmo addirittura a 390.000! Ma stiamo scherzando? Che razza di spettacolo stanno dando le nostre istituzioni? Che oscenità è mai quella a cui stiamo assistendo? Ognuno dice la sua, e sembra di essere a una puntata di una trasmissione di barzellette: facciamo a chi la spara più grossa.
Intanto, i lavoratori senza stipendio e senza pensione non ridono.
Non ci possono essere tentennamenti, non ci possono essere balletti di cifre: si corra ai ripari e si rimedi subito a questo pasticcio.\”
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Fonte: ADNKronos – Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha convocato d\’urgenza i vertici dell\’Inps. Al termine di una giornata convulsa, scandita da indiscrezioni di stampa sulla platea degli esodati che per l\’Inps potrebbe superare i 390 mila, il ministro, a quanto si apprende, ha chiamato, per un chiarimento, il presidente dell\’Inps, Antonio Mastrapasqua, e il direttore generale, Mauro Nori.
\”L\’Inps non ha fornito stime diverse e ulteriori rispetto al tema dei salvaguardati\” ha scritto in una nota l\’Inps, in risposta alle cifre indicate da indiscrezioni di stampa secondo cui l\’ente di previdenza avrebbe indicato, in una relazione inviata al governo, una platea di esodati di oltre 390 mila lavoratori, in contrasto con la platea di 130 mila lavoratori in quattro anni indicata anche recentemente.
\”I documenti tecnici dell\’Inps- prosegue la nota- hanno consentito al ministero di formulare il decreto con la salvaguardia prevista per i 65.000 lavoratori per i prossimi 24 mesi e per alcune categorie anche oltre i 24 mesi\”.
Il balletto di cifre però mette di nuovo in allarme i sindacati e anche dai partiti arrivano richieste di chiarimenti al governo. \’\’La Cgil conferma quanto da sempre affermato: qualunque sia il numero, e non abbiamo motivo di dubitare che possa essere quello reso noto oggi, bisogna dare subito risposta compiuta a questo grande problema, creato da una riforma sbagliata e superficiale, con una soluzione previdenziale per tutti gli interessati\’\’ afferma Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, che chiede di finirla col \”gioco dei numeri: c\’è un problema di trasparenza nei dati, che vanno resi espliciti dall\’Inps, che dovrebbe essere l\’ente che fornisce numeri oggettivi sui quali si assumono poi le decisioni politiche, e non altro. E c\’e\’ un enorme problema del governo: il ministro sa perfettamente che i 65 mila sono un numero ricavato dalle risorse stanziate e non certo dagli aventi diritto e che , come lei stessa ha ammesso, e\’ stato compiuto un grande errore\’\’.
Per il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, \”il governo e il ministro Fornero devono riconoscere che il decreto sui 65mila esodati, firmato la scorsa settimana, e\’ insufficiente e quindi e\’ necessaria una immediata convocazione delle parti sociali per individuare le opportune soluzioni e coperture economiche per l\’ intera platea dei lavoratori\”.
\’\’Che il dato dei salvaguardati dal decreto sia di 65 mila, come ci ricorda il direttore dell\’Inps, Nori, gia\’ lo sapevamo – interviene dal Pd Cesare Damiano -. A questo punto non si tratta di giocare con le parole ma di capire qual e\’ la realta\’. E\’ sconcertante che la cifra di 390 mila lavoratori che rimangono senza stipendio e senza pensione, addirittura al di sopra delle piu\’ pessimistiche previsioni, fosse a conoscenza del governo prima della emanazione del decreto interministeriale\’\’.
\”Bisogna trovare una soluzione, anche graduale, come abbiamo sempre detto – ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani -. Se si fosse accertata la proposta che avevamo fatto noi, questo problema non ci sarebbe. Ora abbiamo bisogno di risolverlo. Cominciamo con questi 65 mila ma poi bisogna andare avanti, immediatamente, con quelli che seguono\”.
Il leader dell\’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, va all\’attacco: \”I dati Inps sugli esodati certificano l\’azione irresponsabile, provocatoria e antisociale del governo Monti. L\’esecutivo ha trattato i lavoratori come merce di scarto, generando tragedie familiari e personali che rischiano di minare la coesione sociale del Paese\’\’.
Per il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri infine, \”i dati dell\’Inps sugli esodati confermano quanto questo dramma sociale sia stato trattato con superficialita\’ dal governo. E\’ tempo di risposte, non di cinismo o di battute irrispettose. I cosiddetti tecnici hanno affrontato il tema senza il necessario rispetto per le persone\”.