\” Ormai sono dappertutto. Delinquono in ogni zona del Paese. Impongono la feroce legge del pizzo: paga e taci, taci e paga. Binomio estorsivo a me tragicamente noto. A Brescia come a Reggio Calabria, a Milano come a Vibo: sono loro la legge.
La politica sembra non voglia comprendere che la questione mafiosa sia il grande, e grave, problema nazionale: se non recidiamo le radici di questa malapianta, l\’Italia non ha speranza e futuro.
Dobbiamo bonificare il territorio: occorre fermezza e pugno di ferro. O noi o le mafie: dobbiamo avere coraggio e DENUNCIARE, come ho fatto io. Non possono ammazzarci tutti: avanti con fermezza verso l\’avvenire\”
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Fonte: Il Quotidiano della Calabria – Banda di estorsori calabresi sgominata dalla Dda di Brescia. Avevano allestito un sistema per estorcere denaro agli imprenditori edili del bresciano e della Lombardia. Un gruppo di calabresi trasferiti al nord è stato così arrestato questa mattina dalla Dda di Brescia con l\’accusa di estorsione aggravata in concorso e porto d\’armi abusivo tutto aggravato dall\’esecuzione con modalità mafiose
BRESCIA – Perpetravano estorsioni ai danni di imprenditori edili, ostentando in modo provocatorio atteggiamenti tipici della criminalità organizzata e delle organizzazioni \’ndranghetiste calabresi. La banda, composta da persone di origine calabrese, è stato sgominata all’alba di oggi dai carabinieri di Brescia con l’esecuzione in Lombardia di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere e perquisizioni domiciliari. I malviventi sono ritenuti responsabili, a vario titolo di porto abusivo di armi ed estorsione in concorso. Reati commessi con l’aggravante del metodo mafioso. Le attività investigative sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Brescia. Il gruppo, riferiscono ancora i militari, stava poi progettando per le prossime settimane la realizzazione di un sequestro lampo di un professionista sempre a fini di carattere estorsivo.
Vittime dell’estorsione gli amministratori della ditta di Orzinuovi \’Orceana costruzioni\’, verso la quale i titolari dell’azienda cui avevano subappaltato dei lavori, la \’PFS\’ di Castelcovati, millantavano di avere un credito di un milione e mezzo di euro. Per riscuotere quanto sarebbe stato loro dovuto i titolari, due bresciani di 41 e 40 anni, si sono rivolti ad Antonio Annaccarato e a Francesco Gallo, originari di Reggio Calabria. I due hanno quindi contattato Giuseppe Romano e Antonio Seminara, 53 e 44 anni, \’professionisti dell’estorsione\’ per i militari bresciani, con significativi legami con la \’ndrangheta e già arrestati nell’ambito dell’operazione \’nduja condotta a Brescia nel 2001 contro la \’ndrina dei Bellocco. I mandanti della prima estorsione sono, poi, diventati loro stessi estorti, quando il gruppo di calabresi ha sostenuto di vantare un credito di 600 mila euro nei confronti della ditta \’PFS\’. Così si è avviato un giro di minacce, intimidazioni e veri e propri espropri di merce a scapito delle due aziende. Oltre ai titolare della \’PFS\’ e ai quattro uomini calabresi, questa mattina i carabinieri di Brescia hanno arrestato anche altre quattro persone, tutte compartecipi dell’attività estorsiva. Gallo e Romano sono, poi, stati rintracciati ed arrestati a Briatico (Vibo Valentia).