Ancora sangue in Calabria. Ancora sangue nel Catanzarese. Dopo il duplice e brutale omicidio di Vallefiorita, a Montauro un altro agguato con morto. La guerra di mafia, nota come faida dei boschi, continua a mietere vittime. La \’ndrangheta non si ferma. Agisce come padrona indisturbata del territorio. La gente ha paura. Continua a tacere e la Calabria continua a morire. Sempre di più terra di emigrazione. Ai miei concittadini chiedo: ma davvero volete ancora tutto questo? Coraggio, Amici. Dobbiamo denunciare tutti insieme quest\’orrore. CALABRIA LIBERA
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Ancora sangure nel Catanzarese: omicidio a Montauro
La vittima doveva essere processata a marzo
Due giorni dopo l\’agguato a colpi di kalashnikov contro Giuseppe Bruno e la moglie Caterina e ad appena dieci chilometri, tornano a colpire i sicari della \’ndrangheta: a cadere sotto i colpi è Francesco Chiodo, coinvolto nell\’operazione contro la criminalità del basso Jonio: era stato da poco rinviato a giudizio
di GIANNI ROMANO
MONTAURO (CZ) – A due giorni dal delitto a colpi di kalashnikov che ha scosso Vallefiorita, con l\’omicidio di Giuseppe Bruno e della moglie Caterina, si torna a uccidere nel Catanzarese, a poco più di dieci chilometri di distanza. A Montauro si è registata una vittima in seguito ad un agguato avvenuto in tarda serata. A cadere sotto i colpi di arma da fuoco Francesco Chiodo, 44 anni. L’uomo è stato ucciso a colpi di fucile mentre si trovava all’ingresso della sua cava. In passato era stato coinvolto nell\’operazione Show down contro le cosche del Soveratese. Si era costituito ai carabinieri della Compagnia di Soverato il 16 dicembre del 2011, il giorno dopo l’emissione di un provvedimento di fermo nei suoi confronti. Successivamente era stato scarcerato ma sarebbe dovuto comparire in aula il 13 marzo dopo il rinvio a giudizio stabilito dal giudice.
L\’operazione fu chiamata “Show down” che significa “resa dei conti” proprio perchè viene ritenuta una resa dei conti tra gli inquirenti e la criminalità del basso Jonio Catanzarese. Tutto iniziò dalla scomparsa di Giuseppe Todaro per un caso di lupara bianca, avvenuta il 22 dicembre 2009. Due le tranche attraverso le quali gli investigatori portarono a termine l\’inchiesta che ha ricostruito i contrasti interni sorti tra gli schieramenti una volta uniti dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalla cosche Vallelunga e Novella da un lato e Gallace dall\’altro. Una frattura che ha portato a una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi tra il 2009 e il 2011. Le accuse complessivamente contestate alle persone coinvolte, a vario titolo, vanno dall\’associazione a delinquere di stampo mafioso, al sequestro di persona, estorsione, rapina, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio e occultamento di cadavere.
Chiodo, però, non potrà rispondere alle imputazioni che gli erano state contestate.
giovedì 21 febbraio 2013 22:57
f.te: http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/711159/Ancora-sangure-nel-Catanzarese–omicidio.html