\”Dovevo fare il mafioso, non il giudice\”. Queste, cari Amici, le nauseanti parole del giudice Giusti, arrestato dalla Dda di Catanzaro nell\’ambito dell\’operazione \”Abbraccio\” contro il potente clan della \’ndrangheta rosarnese dei Bellocco.
Una fitta ragnatela di affari, faccendieri, prestazioni sessuali e scarcerazioni facili: ecco il terribile quadro investigativo che gli inquirenti hanno ricostruito. Il giudice Giancarlo Giusti dietro denaro e prostitute scagionava i boss della mafia.
E\’ indegno che un servitore dello Stato scelga la via della collusione con le mafie. Giusti dovrebbe vergognarsi per aver sporcato la toga di Falcone e Borsellino.
Un plauso alla Dda catanzarese (Lombardo, Borrelli, Luberto) e alle forze dell\’ordine: grazie di cuore per la professionalità dimostrata. Dobbiamo smantellare lo Stato parallelo delle mafie e il loro Parlamento: quello di Polsi.
Chiediamo una pena esemplare per chi ha tradito la Giustizia e lo Stato. Non si può essere teneri con chi sceglie la strada del crimine. E\’ arrivato il momento di scegliere da che parte stare. Io l\’ho fatto già da anni…….
Fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/02/14/new/gioia_tauro_manette_a_un_magistrato_corruzione_e_concussione_con_la_ndrangheta-78536185/?ref=HREC1-28