Aveva solo 17 anni quando conobbe il Giudice Paolo Borsellino, e si affidò a Lui ,decisa a denunciare chi le aveva ucciso prima il padre e poi il fratello, divenne così Testimone di Giustizia, anche se il termine all\’epoca non era ancora conosciuto.
Esempio di lucidità e coerenza, la lezione di coraggio che ci ha lasciato, dovrebbe servire da esempio per le nuove generazioni, aiutarle a scegliere senza se e senza ma da che parte stare.
Torniamo a parlare di Paolo Borsellino, del suo impegno contro una parte di stato mafioso, e di Rita Atria, la ragazza di Partanna che con un carattere indomito, sfidò la famiglia, gli amici, la gente, per amore della verità e con la speranza di poter vivere senza catene. Speranza che morì nel momento in cui in Via D’Amelio si compiva la strage che causò la morte della sola persona di cui si fidava. Le sue parole quando seppe di quello che era avvenuto furono queste:
\”Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita.Tutti hanno paura ma io l\’unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi. Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c\’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi.
Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta. Rita Atria
Sette giorni dopo si suicidava.
http://www.ritaatria.it/testimoni/Ritaatria.aspx