Il 26 giugno 1983, esattamente quarant’anni fa, il Procuratore della Repubblica di Torino, Bruno Caccia, veniva trucidato dalla ‘ndrangheta. I sicari agirono di domenica, proprio in un giorno in cui il Procuratore aveva scelto di rimanere senza scorta. Le sue indagini avevano messo in luce l’infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto sociale piemontese. Il lavoro del Procuratore Caccia ha senz’altro dato impulso a considerare la globalità e la pericolosità di un’associazione criminale che, ormai è assodato, ha ramificazioni in tutto il mondo e per questo necessita dell’impegno di tutti per essere arginata e per contenere la sua aggressività in tutti i settori della vita sociale ed economica.