In Calabria ci sono 15mila imprenditori che pagano regolarmente la mazzetta per ricevere in cambio favori dalla pubblica amministrazione. Questa è la triste fotografia di quello che avviene ogni giorno nella mia terra d\’origine. A svelare la cosa, uno studio congiunto di Demoskopika e Bcc Mediocrati.
In Calabria, per lavorare si paga il pizzo alla \’ndrangheta e la tangente alla politica e/o alla burocrazia. Io ho denunciato tutto questo più di vent\’anni fa. Mi sono battuto contro tutti e tutto in nome della giustizia e della legalità. E dopo tutti questi anni, non è cambiato davvero nulla. Ci si piega ancora al racket, si fanno affari con le mafie e la politica è complice di tutto questo.
Mi chiedo spesso dove sia la società civile: dove sono scuola e Università? Cosa fanno? Perchè tacciono, sostanzialmente, dinanzi a tutto ciò?
Mi rivolgo ai miei conterranei: ma non vi siete stancati di piegare sempre la schiena? Non sentite il bisogno di essere liberi? Di vivere alla luce del sole?
Paolo Borsellino diceva: \” Chi ha paura muore una volta sola\”. Io aggiungo: \”Cerchiamo di farlo con dignità, allora\”. Basta con la Calabria dei silenzi, dell\’inginocchiatoio, delle complicità, delle tangenti. Dobbiamo ribellarci. Se non volete farlo per voi, fatelo almeno per i vostri figli.
Fonte: Il Quotidiano della Calabria http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/economia/722031/Le-mazzette-contro-la-burocrazia-.html
Forza Pino!
L’onore è di poter camminare testa alta.